oikos autopoietico ∑ophy - Sigmasophy

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de umbris idearum
(1582); sigillus
sigillorum (1583); de
l’infinito, universo e
mondi (1583, 1591);
la cena de le ceneri
(1583); de la causa,
principio et uno
(1584); degli eroici
furori (1585); de
monade numero et
figura (1591) de
immenso et
innumerabilibus (
1591).
OIKOS
AUTOPOIETICO
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immobile...
Non è in grado di
comprensione
alcuna, è senza
fine e limiti, si
estende
all'infinito, e di
conseguenza è
immobile.
Il tempo tutto
toglie e tutto dà;
ogni cosa si muta,
nulla
s'annichila.
Non è la materia
che genera il
pensiero, è il
pensiero che
genera la
materia.
Verrà un giorno
che l'uomo si
sveglierà
dall'oblio e
finalmente
comprenderà chi è
veramente e a chi
ha ceduto le
redini della sua
∑OPHY
continuo movimento.
Produce principi attivi
autopoietici
,coscienziali, da cui
nasce la facoltà di
comprendere
Il tempo autopoietico
genera spazio-tempi,
transfinitamente
nascenti e morenti,
ogni parte-Universi si
auto-transmnuta,
l’annichilazione è un
ingradiente dell’autotransmutazione
Coscienza e materia:
un campo unico
autopoietico che si
autocrea.
L’Universi-parte è
scevro dall’oblio, dalla
dimenticanza: ogni
parte-Universi è
transfinita e trascende
i limiti, è il
fondamento di
autocoscienza
autopoietica che sta
evidenziandosi.
La parte, inscindibile
da Universi, è
anch’essa transfinita,
nonostante l’Io possa
interpretarla come
finita
Ogni parte è
un’espressione, un
contenuto di Universi.
E’ l’Universi-parte
transfinito stesso il
centro, e non rispetto