oikos autopoietico ∑ophy - Sigmasophy

OIKOS
AUTOPOIETICO
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formazione in Sigmasofia Io-somato-autopoietica e, ovviamente, nella
vita. La parola assume la valenza di tecno-ontos-sophos-logia, ossia lo
studio della tecnica, ma anche di arte propria di una scienza, in questo
caso della Sigmasofia. E’ la scienza della tecnè, della tecno-ontos-sophos-
logia che assume il sophos autopoietico, la saggezza autopoietica,
rendendola simmetrica alle macchine ideate, inventate nonché alle
autopoiesi olosgrafiche innovative ideate, in conseguenza di altre scoperte
inerenti il Progetto Genoma Coscienziale.
113. Tempo autopoietico, continuo presente o simultaneità autopoietica. Sono
i principi attivi autopoietici in grado di evidenziare simultaneità o
tempo autopoietico (Kraino): la condizione che pone in remissione il
passato, il presente e il futuro (lo spazio-tempo), da cui nascono i processi
che conosciamo sotto il nome di intuito, sincronicità, coincidenze
significative.
U
114. Universi-parte o unità ecosistemica cosmica o unico corpo.
E’ l’integrazione del campo morfo-atomico-coscienziale o inconscio
autopoietico (vedi nota n. pag. ) con gli archetipi alfa, l’autocoscienza
acquisita e la funzione Ypsi (vedi voci), vissuti e considerati come un
tutto atomicamente e coscienzialmente legato.
V
115. Virtuosismo sigmasofico. E’ la naturale disposizione dell’Io acquisito che,
con continuità, è perfettamente fusionale e simmetrico alla bioetica
autopoietica. E’ la facoltà di auto creare, fino a giungere ad una
straordinaria abilità, nel realizzare la formazione a se stessi, gli
Universi-parte.
116. Visione autopoietica o visione Sigma. Emerge, dopo aver raggiunto la
condizione di perfetta lucidità, di vigilanza e di autoconsapevolezza
delle percezioni sensoriali, naturali. Accade che, a tale stato di
consapevolezza, dopo una lunga forgiatura e potenziamento dell’Io
acquisito, possano sovrapporsi altre immagini tridimensionali,
trasparenti, dinamiche, che possono manifestarsi come singole o intere
sequenze, fino a formare storie definite. Si tratta di una doppia
percezione, quella sensoriale normale e quella sovrapposta, ipersensibile.
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