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OIKOS
AUTOPOIETICO
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perchè una delle caratteristiche fondamentali
dell’autocoscienza autopoietica è quella di essere un
campo non locale, partecipante ogni singolo punto: da
qui, la sensazione di essere sempre, per così dire al
centro, olospresenti. E’ come quando, nel sensibile, con i
sensi ordinari perfettamente funzionanti, in qualunque
punto ci posizioniamo, vediamo la circonferenza della
linea dell’orizzonte e sopra e sotto di noi percepiamo,
intuiamo la volta celeste tridimensionale, di cui resta
sempre la stessa conformazione, in qualunque punto ci
troviamo. Negli stati di non località, per così dire
interiori, raggiunti dopo la coscienza dell’atomo, è lo
stesso: nel luogo in cui ci si riconosce, si crea una danza
autopoietica transfinita, si vede all’opera il principio
attivo Centrum e l’insight emergente da tutti gli altri
principi.
L’Universi-parte si evidenzia più come una
grande macchina autocoscienziale autopoietica,
transfinita che non come uno dei tanti spazio-
tempi definiti.
Tutti i processi che nutriranno l’atomo e la
manifestazione sensibile, in cui ci riconosciamo, quel
cosiddetto dentro la profondità della coscienza si
mostra come un essere di eguale grandezza della
dimensione intuitivamente transfinita che percepiamo e
individuiamo con i sensi, all’esterno.
Il dentro è il fuori, il fuori è il dentro, l’alto è il
basso, il basso è l’alto, lo spazio-tempo è tempo
autopoietico, il tempo autopoietico è spazio-tempo:
l’uno è parte integrante dell’altro come
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