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OIKOS
AUTOPOIETICO
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Quarta chiave: transmutazione degli opposti-
complementari.
Quando osserviamo l’autoconcepimento degli stati
coscienziali che agiscono in noi e ci identifichiamo con
l'autocoscienza acquisita in uno di questi, abbiamo la
sensazione che siano separati gli uni dagli altri. Se viviamo
una sensazione di benessere, ci sembra che questa sia separata
da un’altra, memorizzata in noi come malessere. E così per
gli altri stati, per le sensazioni. Se ci identifichiamo con
l'amore, ci sembra che sia separato dall'odio, ed ancora, se ci
identifichiamo con la materia ci sembra che questa sia
separata dall’Io–psichè. Agiamo, di solito, uno stato
coscienziale per volta!
L’esistenza di tali sensazioni e stati opposticomplementari
proviene dalla stessa fonte: i principi attivi
autopoietici che permettono loro di nascere. Spesso,
differiscono di grado, di vibrazione e se, con l'autocoscienza
acquisita e l'attenzione, ci posizioniamo su di uno di essi, ci
sembra di separarci dall'altro.
Le loro polarità sono gli estremi di una stessa
autopoiesi, esattamente come il caldo e il freddo sono delle
gradazioni della temperatura e non è possibile stabilire in
quale punto preciso inizi il freddo e in quale il caldo.
Nell'essenza, gli opposti-complementari registrati nella
coscienza sono alimentati e nascono dallo stesso principio di
reintegrazione autopoietico.
Ogni contenuto può assumere polarità; l’essere
l’opposto-complementare di un altro, tutti gli opposticomplementari
sono emanazione di una stessa fonte, il corpo
acceso, in vita-autopoiesi.
E' possibile posizionarsi con l’autocoscienza acquisita su
un punto o sull'altro della polarità (stato identificativo su una
parte-Universi). Altresì, è possibile spostarla
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