Parco Nazionale <strong>del</strong>l’Asinara Area Marina Protetta “Isola <strong>del</strong>l’Asinara” ________________________________________________________________________________ 1. ACCENNI STORICI L’Isola <strong>del</strong>l’Asinara, facente parte <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> amministrativo <strong>del</strong> Comune di Porto Torres ha un’estensione di circa 52 km 2 e costituisce un prolungamento <strong>del</strong>la porzione nord occidentale <strong>del</strong>la Sardegna. La storia recente vede l’isola occupata da un piccolo nucleo di pescatori abitanti <strong>del</strong> borgo di Cala d’Oliva, nell’are nord-orientale e da un certo numero di agricoltori e pastori che si sono a suo tempo stabiliti in diversi ovili in varie zone <strong>del</strong>l’isola. Tale realtà è esistita fino al 1885, anno in cui, attraverso un Decreto Regio, l’isola viene espropriata agli originali abitanti che da essa vengono allontanati. L’Asinara vedrà nascere in quegli anni una Colonia Penale Agricola e un Lazzaretto. Esclusa la parentesi relativa alla prima guerra mondiale che vede quasi la totalità <strong>del</strong>l’isola gestita dall’allora Ministero <strong>del</strong>la Guerra, le attività carcerarie erano prettamente orientate allo sfruttamento agro zootecnico <strong>del</strong>le risorse presenti ed importate al fine di sostenere la popolazione carceraria e penitenziaria che vivevano quasi in regime di autoconsumo. In breve si può dire che le attività agricole erano indirizzate all’orticoltura, diffusa in varie zone <strong>del</strong>l’isola (Fornelli, Tumbarino, Campu Perdu, Cala d’Oliva), alla frutticoltura (Tumbarino, Cala d’Oliva), viticoltura (Campu Perdu, Trabuccato) e olivicoltura (Trabuccato, Cala d’Oliva). Vi era poi il comparto <strong>del</strong>le colture foraggere nelle aree agricole di Fornelli e Campu Perdu dove venivano utilizzati anche sistemi irrigui. Per quanto riguarda la zootecnica, gli animali principalmente allevati sono stati bovini, ovini, caprini, suini ma anche avicunicoli, destinati a seconda <strong>del</strong>la specie alla produzione di carne, latte e lana. Durante l’ultimo ventennio <strong>del</strong>l’Amministrazione Carceraria il sistema di agricoltura e di allevamento si è avviato ad un indirizzo di tipo intensivo dimostrando però nel lungo periodo la sua non sostenibilità a causa di diversi fattori tra cui disponibilità idriche, di superficie agricola e dalle condizioni di insularità. La nascita <strong>del</strong> Parco ha determinato una profonda revisione <strong>del</strong>le tecniche di agricoltura e di allevamento. Per prima cosa sono state ben definite le aree di tipo agricolo individuate a Fornelli, Santa Maria, Tumbarino, Campu Perdu, Trabuccato e in piccola parte Cala d’Oliva. Sono state poi dettate le tipologie di sviluppo agro-zootecnico che devono assumere connotati di tipo tradizionale e comunque assoggettarsi ad un regime di tipo biologico. Gli orientamenti, allo stato attuale, sono la rivalorizzazione <strong>del</strong>l’oliveto di Trabuccato che nell’ultimo biennio è stato già oggetto di interventi di ripristino, sviluppo <strong>del</strong>le colture orticole tanto estive quanto invernali, ripristino di una porzione dei vecchi vigneti con utilizzo di varietà locali già riprodotte e maturate in laboratorio, valorizzazione e sfruttamento <strong>del</strong>le essenze spontanee. Per quanto attiene il discorso zootecnico non si può prescindere da una importante riduzione <strong>del</strong> carico di bestiame presente sull’isola. La popolazione dei cavalli andrà ridotta così come quella degli asini nel momento in cui questa andrà a superare il valore di soglia <strong>del</strong> carico sostenibile. I bovini andranno ridotti e confinati in maniera tale da poter effettuare una corretta turnazione di pascolo e destinati alla linea produttiva vacca-vitello. La popolazione <strong>del</strong>le capre inselvatichite così come quella degli ibridi cinghiale x maiale è attualmente oggetto di cattura ed allontanamento dall’isola al fine di farne diminuire sensibilmente lo spropositato carico presente negli ultimi anni.
Parco Nazionale <strong>del</strong>l’Asinara Area Marina Protetta “Isola <strong>del</strong>l’Asinara” ________________________________________________________________________________ In alto il paesaggio agricolo di Campu Perdu ed in basso detenuti intenti allo sfalcio sempre in località Campu Perdu. Le foto sono state scattate negli anni ’50. (Archivio Marras)