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Rifiuti SpA - Il tacco d'Italia

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Tutti in attesa. La fila per la vaccinazione anti-polio ai bambini a Sabou<br />

(in piena savana)<br />

Eppur si muove. Le autoambulanze made in Burkina<br />

// IL PROGETTO<br />

“I Lions italiani contro le malattie killer<br />

dei bambini” è un progetto nazionale cui<br />

aderiscono 356 club in tutto. Attualmente è<br />

una onlus, con proprio comitato operativo, di<br />

cui fa parte anche Leda Schrinzi, socia del<br />

Lions Club di Casarano.<br />

<strong>Il</strong> progetto nasce da un accordo di collaborazione<br />

sottoscritto con i 14 Lions Club del<br />

Distretto 403A, che comprende i Lions della<br />

fascia centrale dell’Africa. Ciò garantisce continuità<br />

e coinvolgimento in sede locale.<br />

Le attività umanitarie sono state concentrate<br />

in Burkina Faso, uno degli Stati più<br />

poveri del mondo, con un sistema istituzionale<br />

relativamente stabile ed affidabile che ha<br />

permesso di stipulare una convenzione con il<br />

Ministero della Sanità burkinabè; grazie al<br />

sostegno dei Lions club locali è stato possibile<br />

elaborare un protocollo d’intesa con la<br />

Fondazione Soukà, che gestisce un ospedale<br />

in Ouagadougou, la capitale.<br />

<strong>Il</strong> club di Casarano ha preso parte al progetto<br />

tramite la partecipazione dei soci medici<br />

Leda Schrinzi, specialista in Igiene, e<br />

Roberto Lupo, specialista in Ginecologia ed<br />

esperto in Colposcopia. In Burkina essi hanno<br />

svolto attività di promozione e verifica della<br />

campagna di vaccinazione atta a ridurre l’alto<br />

indice di mortalità infantile; diagnosi e<br />

La consegna del<br />

colposcopio<br />

all’ospedale<br />

Soukà a<br />

Ouagadougou,<br />

l’unico nell’intero<br />

Burkina<br />

Faso, che permette<br />

di verificare<br />

la presenza<br />

di patologie<br />

femminili. <strong>Il</strong><br />

40% delle donne<br />

è infibulato<br />

<strong>Il</strong> miglio fermentato. Le donne preparano la poltiglia<br />

benaugurale in occasione di particolari cerimonie; il<br />

rito vuole che tutti la bevano dalla stessa ciotola.<br />

Serve a rendere saldo il legame tra chi vi prende parte<br />

cura presso il villaggio Saboù; collaborazione<br />

con la struttura sanitaria della fondazione<br />

Soukà; rifornimenti agli orfanotrofi di Ziniarè,<br />

Kisitò, Nanorò e al Centro di recupero educazionale<br />

e nutrizionale (Cren) di Saboù; promozione<br />

e verifica della realizzazione di pozzi<br />

per il rifornimento di acqua potabile di alcuni<br />

dei 52 villaggi adottati dal progetto; sviluppo<br />

del partenariato con i Lions burkinabè.<br />

Leda Schirinzi,<br />

specialista in<br />

Igiene, socia<br />

del Lions Club<br />

di Casarano<br />

il <strong>tacco</strong> d’Italia 15 Marzo 2009<br />

La mensa. Le mamme cucinano per i bambini; le ciotole<br />

colorate disposte per terra sono per loro<br />

Uno dei pozzi donati dai Lions: ce ne sono 12<br />

in tutto il Burkina<br />

La donazione di un colposcopio, presidio<br />

sanitario per la diagnosi precoce delle<br />

neoplasie del collo dell’utero della sfera<br />

genitale femminile e la realizzazione di un<br />

corso di addestramento all’uso della metodica<br />

diagnostica attraverso conferenze e<br />

dimostrazioni pratiche (tenute da Roberto<br />

Lupo) sono stati due momenti di grande<br />

importanza.<br />

LA NOSTRA MISSIONE È EDUCARE ALL’IGIENE<br />

“<strong>Il</strong> nostro compito non poteva<br />

essere completo senza considerare<br />

anche l’aspetto di educazione alla<br />

salute dell’infanzia, l’aspetto igienico-sanitario<br />

delle strutture in cui i<br />

bambini vengono ospitati (scuole ed<br />

orfanotrofi), l’aspetto legato alla<br />

nutrizione. L’aiuto alla gente del<br />

posto non è solo portare conoscenza<br />

o strumenti, ma attraverso l’educazione<br />

migliorare la qualità della<br />

vita e ridurre la mortalità infantile.<br />

In due occasioni abbiamo programmato<br />

quest’impegno: la visita<br />

nella scuola materna e primaria di<br />

Tampouy gestita dalle suore di<br />

Santa Maria Goretti, dove abbiamo<br />

collaborato ad insegnare ai bambini<br />

i primi rudimenti dell’igiene, come<br />

ad esempio l’abitudine a lavarsi le<br />

mani prima di mangiare.<br />

Inoltre abbiamo dispensato il<br />

cibo valutandone l’aspetto nutrizionale:<br />

un unico pasto composto da<br />

una polenta di miglio con fagioli,<br />

sali di potassio ed olio di palma.<br />

In un’altra occasione abbiamo<br />

visitato un orfanotrofio a Gorom<br />

Gorom, al confine con il Mali, gestito<br />

dalle suore e sotto la tutela di<br />

una Organizzazione benefica italiana.<br />

Benché la struttura si presentasse<br />

piuttosto confortevole, i bambini,<br />

tutti di età compresa tra pochi mesi<br />

e tre anni, non erano ben accuditi<br />

dal punto di vista igienico; erano<br />

insufficienti o addirittura assenti<br />

salviette o quant’altro fosse utile ad<br />

interrompere la catena di contagio<br />

delle malattie respiratorie”.

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