Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Le colline di rifiuti. Sono anche ricoperte di verde<br />
de padre ha sistemato buona parte delle<br />
famiglie del paese. “Quando io ho preso<br />
Cavallino nel 1992”, ricorda Gorgoni, “era un<br />
comune con il bilancio dissestato, con decine<br />
di miliardi di debiti ed erano in vendita tutti<br />
gli immobili”.<br />
L’ex onorevole è una delle memorie storiche<br />
del Salento, sin dai tempi della Cassa del<br />
Mezzogiorno a cui tutti i parlamentari locali,<br />
incluso lui, andavano a battere cassa, per<br />
arrivare ad oggi, lì dove i soldi a pioggia arrivano<br />
dalla Comunità Europea che li destina<br />
alle aree disagiate.<br />
È con lui che ricostruiamo la storia della<br />
discarica di Cavallino, una storia esemplare<br />
per capire che cosa ha significato e significa<br />
per il Salento il business dei rifiuti. È un ulteriore<br />
tassello, che si aggiunge alle vicende già<br />
note della discarica Burgesi di Ugento, grazie<br />
al quale diventa sempre più chiaro che “il<br />
sistema emergenza” in Salento ha implementato<br />
il Pil (prodotto interno lordo) della monnezza,<br />
equamente distribuito nelle varie parti<br />
in perfetta connivenza: privati (sempre gli<br />
stessi), amministrazioni e avvocati.<br />
Siamo negl’anni Novanta e mentre tutto il<br />
Salento annaspa e si arrangia nell’intricata<br />
questione dello smaltimento dei rifiuti,<br />
Gorgoni prende la situazione in mano e decide<br />
per sé di costruirne una tutta sua con un<br />
bando che ne prevede la costruzione a totale<br />
carico economico del privato che vince.<br />
Domando: “La discarica è pubblica?”, risponde:<br />
“No, non è pubblica, è di Cavallino”.<br />
Sembrerebbe quasi che volesse dire, per<br />
estensione di concetto, che la discarica è<br />
sua. Come è suo il Castello, in parte sua resi-<br />
GAETANO GORGONI: “A CAVALLINO ERA PREVISTA UNA DISCARICA<br />
TAL QUALE DI VECCHIO TIPO. MI RIFIUTAI DI FARLA AL PUNTO DI<br />
PERDERE I FINANZIAMENTI, 7MILIARDI DI LIRE. ALCUNI ANNI<br />
DOPO IL COMMISSARIO STRAORDINARIO DISTASO STANZIÒ<br />
ALTRI 2MILIARDI PER IL PRIMO STRALCIO DELLA DISCARICA.<br />
LI RIFIUTAI NUOVAMENTE”<br />
denza privata, intorno al quale una viabilità<br />
un poco bizzarra costringe a circumnavigare<br />
la piazza impedendo che il traffico arrechi<br />
disturbo alle finestre di casa. Ma questa,<br />
come quella della grande distribuzione (leggasi<br />
Carrefour), è un’altra storia.<br />
La personale decisione di Gorgoni di fare<br />
una discarica tutta “sua” è frutto di una vera<br />
e propria disputa tra lui e la Regione. Nei<br />
primi anni Novanta la Regione aveva già individuato<br />
in Cavallino uno dei siti idonei ad<br />
ospitare la discarica a servizio dei comuni del<br />
nord Salento, in seguito alla disponibilità<br />
offerta dall’allora sindaco Corallo. Non è difficile<br />
immaginare la fibrillazione che viene a<br />
crearsi sia tra i privati sia tra gli amministratori<br />
che fanno a gara per ospitarne una, poiché<br />
discarica significa business sicuro. In<br />
virtù di questa pianificazione di massima, nel<br />
1994 il prefetto Catenacci, il primo commissario<br />
straordinario per l’emergenza rifiuti,<br />
stanzia sette miliardi di lire e ordina che<br />
venga costruita la discarica. Ed è qui che<br />
entra in scena Gaetano Gorgoni sindaco dal<br />
1992, il quale non obbedendo all’ordinanza<br />
del prefetto rifiuta anche i sette miliardi. Dice<br />
Gorgoni: “Era prevista una discarica tal quale<br />
il <strong>tacco</strong> d’Italia 15 Marzo 2009<br />
di vecchio tipo e io non ero assolutamente<br />
d’accordo. Mi rifiutai di farla al punto di perdere<br />
i finanziamenti e di essere accusato di<br />
omissioni di atti d’ufficio. Poi ancora nel<br />
1996-97 furono stanziati altri 2 miliardi, dall’allora<br />
Presidente Distaso, commissario<br />
straordinario, perché facessi il primo stralcio<br />
per costruire la discarica e fosse possibile<br />
l’uso immediato delle cave già individuate.<br />
Ancora una volta preferii perdere il finanziamento<br />
e nuovamente fui accusato di omissione<br />
di atti d’ufficio, ma questa volta Distaso<br />
decise di nominare commissario ad acta il<br />
mio segretario comunale perché facesse il<br />
bando di gara”.<br />
Gaetano Gorgoni è politico d’altri tempi,<br />
un condottiero che non si lascia intimidire<br />
neppure dall’ordinanza di un emissario dello<br />
Stato, del Commissario straordinario delegato<br />
direttamente dal Consiglio dei Ministri per<br />
far fronte all’emergenza rifiuti. Lui si ribella<br />
perché non vuole a casa sua una discarica<br />
dove si butta il rifiuto “tal quale”, ne vuole<br />
una moderna. Ma la storia non gli darà ragione:<br />
anche la “sua” sarà una discarica “tal<br />
quale”, malgrado le intenzioni, malgrado l’insubordinazione.