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circuito settimana santa<br />
“<strong>Il</strong> Salento è una terra di forte spiritualità e gli eventi religiosi tramandati<br />
dalla tradizione sono una risorsa da valorizzare anche sotto l’aspetto<br />
della promozione del nostro territorio”. Con questa motivazione Maria<br />
Rosaria Manieri, assessora provinciale al Turismo e Marketing territoriale,<br />
motivò l’anno scorso l’adesione della Provincia di Lecce al progetto “La<br />
Settimana Santa in Puglia: i Luoghi della Passione”. Promosso dalla<br />
Regione, il progetto aveva lo scopo di promuovere i riti e gli eventi del<br />
periodo pasquale sull’intero territorio regionale.<br />
<strong>Il</strong> progetto di comunicazione e di promozione turistico-religiosa venne pubblicizzato<br />
in occasione della Bit di Milano 2008 presso gli stand espositivi<br />
della Regione, delle Province di Bari e di Lecce e del Touring Club Italiano.<br />
<strong>Il</strong> materiale informativo fu inoltre distribuito presso l’aeroporto di Bari<br />
palese nel periodo dal 20 febbraio al 25 marzo prossimo. Ne fu data notizia<br />
anche su testate giornalistiche quali i “Viaggi di Repubblica” e la rivista<br />
“Qui Touring” del Touring Club Italiano.<br />
Confidenze tra donne.<br />
La civetteria e la vanità<br />
non sono cose di oggi.<br />
Hanno sempre contraddistinto<br />
l’universo femminile.<br />
Anche un po’ di anni fa le<br />
donne erano alla ricerca<br />
del giusto sistema per<br />
avere una pelle liscia e<br />
luminosa.<br />
<strong>Il</strong> rimedio più conosciuto<br />
ed anche più utilizzato<br />
era elementare ma<br />
efficace. Consisteva nel<br />
cospargere, prima di andare<br />
a dormire, dell’olio d’oliva<br />
su guance, naso e su<br />
quella che oggi chiamiamo<br />
“zona T”, all’incrocio del<br />
a cura di<br />
NINA RIZZELLO<br />
naso con la fronte. Forse il<br />
cuscino avrà avuto da<br />
lamentarsi, la pelle di<br />
certo no.<br />
Un metodo assai più<br />
“di nicchia”, che le donne<br />
rivelavano con più reticenza,<br />
prevedeva che la<br />
sostanza applicata su viso<br />
fosse l’albume d’uovo.<br />
Lo si sbatteva in una<br />
ciotolina tramite una forchetta,<br />
fino a renderlo una<br />
schiuma e successivamente<br />
si applicava sulla zona<br />
da trattare, dove formava<br />
una leggere patina bianca.<br />
Risultato: pelle liscia mai<br />
vista.<br />
Almanacco salentino<br />
ACCADDE UN ANNO FA LA RICETTA DEL MESE<br />
IL RIMEDIO DELLA NONNA<br />
seGreti Femminili<br />
per una pelle<br />
di pesca<br />
Futti mariti per le più Furbe<br />
Ingredienti<br />
mollica di pane<br />
Uovo<br />
formaggio grattugiato<br />
Prezzemolo<br />
sale<br />
sugo di pomodoro<br />
Preparazione<br />
Per poter preparare dei buoni “Futti mariti” bisogna partire<br />
da una premessa: erano un escamotage inventato dalle donne<br />
per due ragioni. La prima: comportavano una spesa irrisoria, dunque<br />
permettevano di intascare dal marito buona parte dei soldi<br />
destinati alla spesa. La seconda: si preparavano in pochi minuti,<br />
quindi la donna poteva trascorrere l’intera mattina sull’uscio di<br />
casa a chiacchierare con le vicine e dedicarsi alla cucina solo<br />
pochi istanti prima del rientro del compagno.<br />
La preparazione è semplicissima: basta mischiare tutti gli<br />
ingredienti tra loro; aumentare le dosi di mollica di pane e formaggio<br />
se si preferisce maggiore consistenza. Una volta che l’impasto<br />
è pronto, disporli a cucchiaiate in una padella con del<br />
sugo e cuocere per alcuni minuti. Sembreranno degli involtini dal<br />
sapore molto difficile da definire.<br />
“La donna che nu bbitte<br />
mai lu mare, quannu lu vitte<br />
disse ca è piscina; quannu<br />
vitte le barche navigare, disse<br />
ca suntu ale de gaddhina”.<br />
La donna che non aveva<br />
mai visto il mare (perché era<br />
di costumi morigerati ed aveva<br />
trascorso tutta la vita in casa),<br />
quando lo vide per la prima<br />
volta pensò fosse una piscina.<br />
E quando vide la barhe che<br />
navigavano, le scambiò per ali,<br />
aperte, di galline.<br />
“Fiju meu ca te mmariti,<br />
quannu ‘a scegli, varda la<br />
razza, cu nnu cacci le corna<br />
comu la cozza”.<br />
a proposito<br />
di donne<br />
a cura di<br />
ROCCO PREITE<br />
Consigli del padre al figlio:<br />
“Quando scegli la donna che<br />
sarà tua moglie, stai bene<br />
attento a conoscerne la famiglia<br />
di provenienza; perché, se<br />
non dovesse essere seria,<br />
potresti ritrovarti con le corna,<br />
come le lumache”.<br />
“Lu presciu te la donna è<br />
lu capellu, l’aria tu trainieri è<br />
lu cavallu”.<br />
La migliore qualità in una<br />
donna sono i bei capelli (che<br />
devono essere lunghi, perché<br />
segno di femminilità); ciò che<br />
dà aria (cioè sostentamento)<br />
al guidatore del traino (l’aratore)<br />
è il cavallo.<br />
PILLOLE DI SAGGEZZA