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facevano continue stragi d’infedeli al cattolicesimo. Fra le vittime si ricorda un umile calzolaio,<br />

Agostino Beltramo, che il 5 giugno 1372 fu atrocemente torturato e bruciato vivo per “avere<br />

bestemmiato durante una partita a carte”; un certo Menelao Santori fu arso vivo il 10 ottobre 1387<br />

perché conviveva con due donne; un certo Lorenzo da Bologna fu costretto a confessare sotto<br />

tortura di aver rubato un ciborio e reso moribondo dalle atroci torture fu condotto al rogo a colpi di<br />

frusta l’1 novembre 1388 (altro che via crucis del Cristo escogitata, e continuamente recitata, per la<br />

propaganda della fede!).<br />

Il Papa Urbano VI (1378-1389) il 22 maggio 1383 fece strangolare la Regina Giovanna di<br />

Napoli per il semplice motivo che si era dichiarata a favore dell’antipapa Clemente VII (1378-<br />

1394), a sua volta famigerato sanguinario, da non confondersi con il futuro Papa Clemente VII<br />

(1523-1534).<br />

Il Papa Bonifacio IX (1389-1404) fu straordinariamente avido e senza scrupoli, tanto da<br />

affermare che “un piccolo pesce in pugno era meglio di una balena in mare” e da essere<br />

esclusivamente impegnato nell’arricchimento proprio e dei suoi familiari (cfr. Kühner H.: «Das<br />

imperium der Päpste. Kirchengeschhte», Hamburg, 1977) e ad accumulare denaro per le sue guerre.<br />

Allo scopo sfruttò senza scrupoli ogni possibile fonte di guadagno (decime, raccolte caritatevoli,<br />

imposte, ecc.), facendosi persino pagare ogni petizione ed ogni incarico che elargiva in base<br />

all’entità delle offerte in moneta contante. Disgregò lo Stato della Chiesa smembrandolo in<br />

dipartimenti, dati in appalto ad acquirenti facoltosi, insignendoli come suoi “Vicari”, i quali<br />

dovevano prestargli giuramento di fedeltà ed erano obbligati a versargli cospicui interessi. Nei<br />

riguardi di questo Papa Deschner (2004) riferisce quanto segue: «…Non meno scandaloso fu il<br />

traffico che Bonifacio IX operò con le indulgenze, semplicemente spudorato. […]. Da molte regioni<br />

i suoi agenti estorsero oltre 100.000 fiorini d’oro. Infatti, concesse l’agevolazione di un anno<br />

giubilare non solo ben oltre Roma, ma la rese possibile anche ad altri paesi non meno che a diocesi,<br />

corporazioni, singoli cristiani, in cambio di un rimborso delle spese di viaggio a Roma in cambio<br />

[…] di un importo che il pellegrino doveva elargire alle basiliche romane. Bonifacio IX icassava la<br />

metà di quei denari, l’altra metà andava nelle casse della rispettiva chiesa prescelta […]. In più,<br />

Bonifacio IX mise in vendita persino luoghi strategicamente importanti per lo stato della chiesa.<br />

[…]. Col patrimonio della chiesa Bonifacio IX si barcamenava alla grande; esso era necessario per<br />

finanziare le sue guerre e questo caso era in pratica sempre ricorrente. […]. La guerra imperversò<br />

anche nello stato della chiesa, gravemente sconvolto, dove operavano i due fratelli del papa, mentre<br />

Bonifacio, sempre intento a procacciarsi denaro per potersi più intensamente riarmare, metteva sotto<br />

sequestro gli introiti ecclesiali in patria e all’estero, dappertutto coniava denaro, contraeva prestiti<br />

con importanti banche; si servì perfino di sequestro di ostaggi oppure del generale obbligo di<br />

rinnovo per tutte le grazie papali in caso di incombenti perdite in vista di scadenze annuali. Con<br />

mezzi e risorse sempre nuove il papa cercò di aumentare il rilancio militare […]. Bonifacio IX fece<br />

tagliar la testa a 31 dei suoi prigionieri […]. Ancora sul letto di morte lo tormentò l’inestinguibile<br />

“sete dell’oro”…» (cfr. Deschner K.: Op. cit., Reinbek Hamburg, 2004).<br />

Il Papa Innocenzo VII (1404-1406) per sedare una sommossa popolare, scatenatasi durante<br />

il suo breve pontificato, chiamò in aiuto il nipote Ludovico Migliorati che, in difesa dello zio, non<br />

esitò ad assassinare nell’Ospedale Santo Spirito “undici ambasciatori romani, tra cui due<br />

governatori della repubblica e parecchi capitani di regione, che fece buttare tutti in strada da<br />

un’alta finestra” ed in compenso lo zio Papa Innocenzo VII lo nominò “margravio di Ancona” e<br />

“conte di Fermo”. Il Papa Innocenzo VII morì avvelenato dal vescovo di Fermo per incarico del<br />

cardinale Baldassarre Cossa (cfr. Deschner K.: Op. cit., Reinbek Hamburg, 2004), che divenne Papa<br />

col nome di Giovanni XXIII (1410-1415) da non confondersi con l’omonimo Papa Giovanni XXIII<br />

(1958-1963).<br />

Il Papa Gregorio XII (1406-1415) fu talmente spietato tanto che fra i numerosi condannati<br />

durante il suo pontificato si ricorda un certo Andreani che nel 1413 fu fatto torturare e bruciare vivo<br />

insieme alla moglie ed alla figlia perché aveva osato deridere i “Padri Conciliari” e tutti i cardinali<br />

del Concilio assistettero all’esecuzione per il semplice piacere di vedere morire con la sua famiglia<br />

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