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proclamandolo non di rado il più grande di tutti i papi [!!]…» (cfr. Deschner K.: «Kriminalgeschicte<br />

des Christentums», Sechs Band, Reimbek bei Hamburg, 1999).<br />

Sotto il pontificato del Papa Urbano II (1088-1099) «…la nobiltà cristiana ― predatoria,<br />

sanguinaria, assetata di guerra come la definiscono i cronisti ― decimava se stessa e i suoi sudditi<br />

in faide interminabili. […] si affrettò […] a recare soccorso “alla Chiesa prossima al naufragio ed<br />

a ripristinare la pace che era scomparsa nel mondo” con una guerra, naturalmente, per la quale egli<br />

incitò perfino i briganti a farsi soldati di Cristo. […]. Sua Santità, dopo aver scagliato ripetute grida<br />

di dolore, giunge in fine alla pia conclusione, alla provvidenza foriera di pace [!!]. “Impugnate<br />

dunque le armi con la passione di Dio, cari fratelli, cingete le vostre spade ai fianchi, siate figli<br />

dell’onnipotente! In verità è meglio morire in battaglia…”. In compenso ci saranno poi, ancora in<br />

questa vita, remissioni di debiti, ricco bottino; e nella vita futura, perdono dei peccati ed<br />

interminabile giubilo in paradiso. […]. La Chiesa ricoperse letteralmente i militi crociati di favori e<br />

vantaggi, di quelli che ad essa costavano invero pochissimo, ma che per i destinatari costavano un<br />

prezzo assai caro. Tra i più importanti di questi doni funesti si trova l’indulgenza dei peccati, e<br />

precisamente una remissione totale, “perfetta” […]; ma ne fanno parte anche esenzioni dai tributi<br />

ordinari, protezione da persecuzione a causa dei debiti anteriori alla crociata, scomunica automatica<br />

per chi offendesse il crociato […]. Si impartivano indulgenze anche alle mogli dei crociati, ai<br />

predicatori delle crociate e persino agli ascoltatori delle prediche. […]. Anche gli esattori dei soldi<br />

per le crociate ottenevano indulgenze perché le entrate della Chiesa aumentavano quanto più sangue<br />

scorreva. […]. Per il papato le stragi che si protraevano si trasformavano in un successo finanziario<br />

colossale: grazie alle offerte, raccolte specialmente dai monaci, grazie alle cosiddette indulgenze<br />

della croce […] e ai versamenti pecuniari che liberavano dall’obbligo di partecipare attivamente alle<br />

crociate, garantendo tuttavia, a chi restava a casa, le stesse identiche beatitudini promesse al<br />

combattente. […]. Ma cosa non si era mai disposti a fare per la salvezza della propria anima! E la<br />

Chiesa faceva l’impossibile per appagare questo sogno di salvezza [!!]. Si pagava (se si aveva il<br />

denaro) ed il versamento ― ovvero il “vangelo dei quattrini” ― assicurava i posti più belli<br />

“lassù”, garantendo le più splendide grazie divine; in tal modo si potevano estendere le facilitazioni<br />

dell’indulgenza anche a parenti e familiari defunti, continuando con i versamenti, s’intende. […] si<br />

poteva astutamente sbarazzarsi del purgatorio, dell’inferno, raggirando ovviamente il diavolo; tutto<br />

era letteralmente in vendita: remissio peccatorum, vita aeterna, salus perpetua […] tanto che la<br />

faccenda divenne “il più lucrativo di tutti gli affari commerciali”, prospettandosi in un “diritto<br />

giuridico al regno dei cieli: fu questa la meta finale di tutti i crociati, che in effetti la Chiesa fece<br />

sperare a tutti”. Al centro dell’irresistibile istigazione di Urbano II (1088-1099) si colloca<br />

l’asserzione che la Chiesa cristiana fosse vittima di oppressione e persecuzioni in Oriente. In realtà i<br />

Cristiani non avevano di che lamentarsi nei paesi orientali. […]. L’obiettivo vero e proprio della<br />

guerra di Urbano II (1088-1099) era la “liberazione” dell’intera Chiesa cristiana d’Oriente. […],<br />

simulando ansia ed affanno per il “santo sepolcro”, per Gerusalemme. […]. La città era divenuta<br />

― sotto il dominio dei cristiani (330-638) ― un autentico polo magnetico di pellegrinaggi, dotata<br />

com’era di un arsenale letteralmente vertiginoso di reliquie, non ultime le “reliquie di Cristo”; dalla<br />

colonna della flagellazione con numerose impronte del volto e del corpo di Gesù, alla corona di<br />

spine ed al calice dell’ultima cena, fino alle divine impronte dei piedi lasciate sul Monte degli ulivi<br />

prima dell’ascensione in cielo […] tutte cose integrali, assolutamente autentiche [!!]. Purtroppo<br />

questi e mille altri tesori erano caduti sotto i colpi della bufera araba […] lasciando che vi facessero<br />

ritorno anche gli Ebrei, banditi da Gerusalemme durante l’egemonia cristiana. […]. Venne il<br />

momento in cui devoti partecipanti alla crociata in Francia, dove papa Urbano II (1088-1099) aveva<br />

proclamato dapprima la croce, massacrarono cittadini ebrei in numero sempre maggiore. Per<br />

cominciare orde cattoliche misero a sacco la comunità ebraica di Rouen: gli abitanti furono<br />

massacrati, le loro case date alle fiamme. Spesso anche gli ebrei battezzati scampavano a fatica da<br />

tali rastrellamenti. Nella Francia occidentale il clero aveva fatto già un lungo lavoro preparatorio di<br />

storia salvifica, da quando un sinodo dopo l’altro aveva emesso decreti esplicitamente antigiudaici.<br />

[…]. Così nella Franconia merovingia, già alla fine del VI secolo, si procedette a battesimi coatti,<br />

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