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Il Papa Pio II (1458-1464) dopo aver trascorso una giovinezza spensierata, allietata<br />

dall’amore per una certa Angela, cantata nei suoi versi col nome di Cinthia, divenne segretario del<br />

vescovo di Capranica e, poi, del Cardinale Albergati che gli affidò una missione in Scozia, dove<br />

intraprese piccanti avventure femminili, tanto da ingravidare due diverse ragazze, accollando poi il<br />

mantenimento dei due figli, avuti da loro, “cinicamente al padre” (cfr. Falconi C.: «Storia dei Papi<br />

e del Papato», Milano, 1966-1972 e «I Papi sul divano», Milano, 1975). Quindi, divenne segretario<br />

dell’antipapa Felice V (1439-1449) alla cui difesa scrisse il “Libellus dialogorum de generalis<br />

concilii authoritate” e, per opportunismo, decise di prendere gli «..Ordini sacri e nello spazio di un<br />

anno fu suddiacono, prete e, nell’aprile del 1447, vescovo di Trieste. […]. Poi con entusiasmo nel<br />

1450 accolse la nomina a vescovo di Siena […] finché nel 1456 ottenne da Callisto III (1455-1458)<br />

la porpora cardinalizia, come premio dell’attività svolta in favore della crociata contro i Turchi. La<br />

sua elezione al pontificato il 19 agosto 1458 fu senz’atro frutto di una serie di circostanze che lo<br />

fecero apparire agli occhi del collegio cardinalizio lo specchio dei tempi nuovi, perché non veniva<br />

da chiostro né da una precisa vocazione ecclesiastica. Aveva alle spalle una vita dal “colorito<br />

profano”. […]. Si delinea con Pio II la figura del papa-re: […] veniva condannato ogni appello ai<br />

concili contro le decisioni pontificie; mentre per la lotta ai feudatari riottosi si passa all’azione<br />

militare, come quella condotta nel 1461 contro i Savelli nella Campagna romana a forza di<br />

bombardate all’uso ancora efficace della scomunica e dell’interdetto in una forma che tende sempre<br />

più a identificare il nemico politico con il nemico della fede, come appunto si verifico con i<br />

Malatesta, definiti “perfidi ribelli di Dio e della fede apostolica”. […]. Riprese allora l’idea della<br />

crociata e Pio II entrò nella risoluzione di mettersi personalmente a capo della spedizione; la<br />

predicò con tutti i mezzi a disposizione e si prestò, in un misto di ipocrisia e fanatismo religioso, ad<br />

eccitare i partecipanti alla crociata con l’esposizione in giro per Roma di quella preziosa reliquia<br />

che l’ultimo dei Paleologhi aveva portato dall’oriente nel 1462: la testa dell’apostolo Andrea.<br />

Veniva proprio da Patrasso, il luogo presunto del suo martirio. Fu un affluire in massa di pellegrini<br />

a Roma per la venerazione di quella reliquia, con un susseguirsi di tridui e novene per la spedizione;<br />

guarda caso, il grido di guerra di Goffredo di Buglione nella prima crociata era stato “Sant’Andrea<br />

da Patrasso!”. Alle preghiere fece seguito il 22 ottobre 1463 la pubblicazione della Bolla che<br />

prolungava la guerra santa: un riscatto dell’Oriente dagli infedeli in nome di Cristo agli occhi di Pio<br />

II poteva anche contemplare il sacrificio della propria vita in un martirio, fonte di gloria<br />

imperitura…» (cfr. Rendina C.: Op. cit. Roma, 1983).<br />

Il Papa Paolo II (1464-1471) «…era uomo vanaglorioso, assetato di pompe, come dimostra<br />

la sua residenza principale, il “Palazzo Venezia”, per la cui costruzione saccheggiò antichi<br />

monumenti, addirittura anche il Colosseo […]. Nominò cardinali tre suoi parenti: Marco Barbo,<br />

Battista Zeno e Giovanni Micheli fatti, successivamente, avvelenare in Castel Sant’Angelo. Paolo II<br />

mantenne assoggettate le masse popolari ― espediente politico utilizzato anche oggi ― con giochi<br />

e manifestazioni sportive, curando anche oltre misura i giochi carnevaleschi, noti come “Ludi<br />

Romani”, divenuti “celebrità mondiali” grazie all’opera sua. Al centro di quelle feste collocò la<br />

rituale derisione degli ebrei, al cui finanziamento i bersagli della derisione erano per giunta costretti<br />

a contribuire. Ed è significativo che non solo introducesse una nuova tassa, la cosiddetta<br />

“quindemia”, ma decretasse anche nel 1570 che il lucrativo “Anno Santo” fosse celebrato ogni 25<br />

anni. […]. Il valore della sua corona scintillante di pietre preziose si stimava in 200.000 fiorini<br />

d’oro [corrispondenti al potere d’acquisto di circa 4.000.000 di euro attuali (anno 2007)] […]. Lo<br />

storiografo Bartolomeo Platina […] aveva minacciato il papa Paolo II […] al che Paolo II […] lo<br />

fece gettare e torturare per quattro mesi (secondo altri fonti per un anno) in Castel S. Angelo. Paolo<br />

II, nonostante fosse padre di una figlia, si recava spesso nella prigione dello stato […] perché,<br />

conosciuto come omosessuale, si compiaceva di vedere i maschi nudi sotto tortura…» (cfr.<br />

Deschner K.: Op. cit., Reinbek Hamburg, 2004). Il papa Paolo II (1464-1471) morì<br />

improvvisamente il 26 luglio 1471 per «…infarto cardiaco, mentre intratteneva un rapporto anale<br />

con uno dei suoi ragazzi prediletti…» (cfr. Cawthoorne N.: «Das Sexleben der Päpste,die<br />

Skandalchronik des Vatikans», Augsburg, 1999).<br />

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