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Il Papa Sisto V (1585-1590), il quale non esitò a simulare di essere ammalato uscendo<br />

appoggiato al bastone prima di essere eletto ed, appena eletto Papa, gettò il bastone e mostrò la sua<br />

piena gagliardia ed il suo carattere autoritario e violento, iniziando a far lavorare senza sosta i boia<br />

ed i torturatori, tanto da assistere gioiosamente alle crudeli esecuzioni facendosi portare da<br />

mangiare poiché, come diceva, “gli atti di giustizia mi fanno accrescere l’appetito” e dopo<br />

un’atroce esecuzione ebbe persino a dire: “Dio sia benedetto per il grande appetito con cui ho<br />

mangiato”! Fra le sue numerose vittime si ricordano un povero spagnolo che involontariamente<br />

aveva causato la morte, difendendosi con un bastone, di una guardia svizzera che lo aveva ferito con<br />

l’alabarda; Pietro Benato fatto bruciare vivo perché accusato di “eresia” (25 aprile 1585); Giovanni<br />

Bellinelli, Antonio Nantrò, Gaspare Ravelli e Pomponio Rustici, fatti impiccare e bruciare<br />

agonizzanti perché accusati di “eresia” (5 agosto 1587); Francis Kett nel gennaio del 1589 fu fatto<br />

bruciare al rogo per aver dubitato che Cesù-Cristo fosse stato un “moralista”;Valerio Marliano<br />

fatto impiccare e bruciare agonizzante perché accusato di “eresia” (16 febbraio 1590); Domenico<br />

Bravo fatto decapitare perché accusato di “eresia” (30 marzo 1590), Lorenzo Dell’Aglio fatto<br />

impiccare e bruciare agonizzante perché accusato di “eresia” (13 aprile 1590); ecc. Durante il suo<br />

pontificato si recò personalmente a vedere un crocifisso che sanguinava dalle ferite portando con se<br />

una scure con la quale ridusse a pezzi il crocifisso dicendo “come Cristo ti adoro, come legno ti<br />

spaccò” (cfr. Rendina C.: Op. cit. Roma, 1983); si scoprì, così, un sistema di spugnette imbevute di<br />

un liquido rosso simile a sangue! I frati, che escogitarono l’artificio per carpire cospicue offerte<br />

imbrogliando gli ingenui fedeli, furono severamente puniti.<br />

Il Papa Gregorio XIV (1590-1591), talmente sprovveduto tanto da lasciarsi plagiare dal<br />

nipote Paolo Emilio che aveva nominato segretario di Stato, nel suo brevissimo pontificato dissipò<br />

completamente le enormi ricchezze accumulate dal predecessore Papa Sisto V (1585-1590) di cui<br />

continuò la strage di numerosi innocenti in un solo anno di pontificato: tra le vittime si ricordano<br />

Giovanni Angelo Fullo. Giovanni Carlo Di Luna, Decio Panella, Domenico Trailo, Antonio Costa,<br />

Giovanni Battista Grosso, ecc. fatti scomparire dalla Santa Inquisizione; Giovanni Battista<br />

Corbinacci, Giovanni Antonio De Manno, Alexandro D’Arcangelo, Fulvio Luparino e Francsco De<br />

Alessandro fatti decapitare; Andrea Forzati, Flaminio Fabrizzi e Francesco Serafini fatti impiccare e<br />

bruciare agonizzanti; ecc.<br />

Il Papa Clemente VIII (1592-1605) fece spietatamente condannare e torturare numerosi<br />

innocenti tra cui si ricordano i più noti. La giovinetta appena sedicenne Beatrice Cenci la quale,<br />

dopo aver invano cercato protezione presso detto Papa riguardo le continue violenze ed abusi<br />

sessuali che subiva da parte del padre incestuoso, fu ingiustamente accusata insieme al fratello<br />

Giacomo di avere fatto uccidere il violento depravato padre e, sotto atroce tortura, costretta a<br />

confessarsi colpevole. Nonostante fosse stata dimostrata, dall’avvocato Prospero Farinaccio, la sua<br />

estraneità all’uccisione del padre, fu condannata dal predetto Papa ad essere trascinata legata alla<br />

coda di un cavallo e, quindi, decapitata in Piazza di Ponte S. Angelo l’11 settembre del 1599.<br />

Contemporaneamente, dopo aver fatto uccidere anche la madre, dal boia fu fatto uccidere a colpi di<br />

mazza il fratello maggiore, mentre il fratellino più piccolo che aveva appena nove anni fu<br />

impietosamente obbligato ad assistere all’uccisione di tutti i suoi congiunti! Naturalmente, tutti i<br />

cospicui beni della famiglia Cenci, così eliminata, furono sequestrati dalla Chiesa ed, alcuni anni<br />

dopo, dal successivo pontefice Paolo V (1605-1621), appena insediatosi, furono sfacciatamente<br />

donati ai suoi familiari (cfr. Muratori L. A.: «Annali d’Italia dal principio dell’era volgare all’anno<br />

1749», Modena, 1749)! Clemente VIII (1592-1605) non esitò a promulgare la condanna a morte di<br />

Giordano Bruno (1548-1600) il quale, all’alba del 17 febbraio 1600, ammanettato e con una morsa<br />

nella bocca bloccante la lingua in modo che non potesse parlare, fu trasportato in Campo dei Fiori<br />

ed ivi denudato e, legato ad un palo, arso vivo alla presenza delle potenti autorità ecclesiastiche e<br />

del popolo impotente! Inoltre, Francesco Gambonelli fu fatto bruciare vivo perché accusato di<br />

“eresia” (17 febbraio 1594); Marcantonio Valena ed altri furono fatti bruciare vivi perché<br />

“luterani” (12 agosto 1594); Agostino Graziano e Menandro Prestini furono fatti impiccare e<br />

bruciare agonizzanti perché accusati di “eresia” (15 gennaio 1596); Cesare Di Giuliano, Giovanni<br />

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