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Il Papa Sisto IV (1471-1484) nominò Inquisitore di “Santa Inquisizione” il crudelissimo<br />

frate domenicano Tommaso Torquemada per poi approfittarne obbligandolo a versargli il 50% delle<br />

enormi ricchezze da lui accumulate con i beni confiscati ai condannati (ebrei ed accusati di eresie e<br />

di stregoneria) e con i beni abbandonati dalla popolazione che, atterriti dalla triste fama del<br />

Torquemada, al suo arrivo fuggiva in massa lasciando tutto nelle sue mani. Torquemada, con la<br />

tacita protezione del pontefice, riuscì ad allontanare dalla sola Spagna 800.000 ebrei, confiscando<br />

loro tutti i beni, sotto pena di morte qualora fossero restati o ritornati. Inoltre, sotto il pontificato del<br />

Papa Sisto IV (1471-1484) furono bruciati vivi 10.200 ebrei e di 6.860 furono riesumati i cadaveri<br />

per essere bruciati in quanto condannati post-mortem alla confisca dei beni, altri 97.000 ebrei<br />

furono condannati alla prigione perpetua dopo aver avuti confiscato le proprietà. Sisto IV, infatti,<br />

promosse presso i sovrani di Spagna, tramite una Bolla speciale emanata nel primo novembre 1478,<br />

la più terribile “inquisizione”, autorizzandoli ad arrestare tutti gli “eretici”, specialmente se<br />

convertiti (“neo-cristiani”) che, dopo essere stati costretti all’abiura, erano accusati di falsità e<br />

condannati alla confisca dei beni, in favore del papa e della corona di Spagna, e quindi<br />

all’esecuzione. In base alla predetta Bolla si procedeva con esecuzioni massicce delle vittime che<br />

«…o le si bruciava vive ― con la più perfetta “tecnica letale”― oppure, dopo averle prima<br />

strangolate, venivano “garrottate”. Era un metodo mutuato tra l’altro dai briganti di strada i quali<br />

stordivano prima il rapinando con un cappio lanciato intorno al collo, fino allo svenimento; allo<br />

stesso modo i garrottieri dell’inquisizione uccidevano gli “eretici” che dovevano essere depredati, e<br />

questo era pure considerato un segno di speciale misericordia, una dimostrazione di grazia dei boia<br />

religiosi. Anche dopo che la peste si era portato via molti carcerati, si usava disseppellire i loro<br />

cadaveri e ricomporne i rimasugli per incassare dai parenti la loro eredità. Imperversava il sistema<br />

spionistico, il costume delatorio, incoraggiato dalla chiesa come cosa gradita a Dio nelle prediche e<br />

nella confessione. Avanza così inarrestabile verso il suo culmine il parto più raccapricciante ed<br />

infame dello spirito umano, autorizzato dal papato, controllato dalla monarchia, più atroce e più<br />

radicale che in qualsiasi altro luogo: uno strumento quasi perfetto di uccisione di massa, un terrore<br />

sistematicamente escogitato che ― divenuto esemplare per analoghe istituzioni del mondo ― si<br />

protrarrà per oltre tre secoli, fino al 1834…» (cfr. Deschner K.: Op. cit., Reinbek Hamburg, 2004).<br />

In Spagna i roghi furono organizzati come veri e propri spettacoli per il popolo ed a Toledo, sempre<br />

sotto Sisto IV, sono stati bruciati sul rogo 2.400 “marrani” (“maiali”), nome con cui erano<br />

denominati gli ebrei convertiti al cattolicesimo. Contemporaneamente, in tutte le piazze di Roma,<br />

spettacolari roghi bruciavano i non cattolici i cui patrimoni erano requisiti dalla “Confraternita di<br />

San Giovanni Decollato” per conto del Papa Sisto IV (1471-1485) che non badava a spenderli per<br />

suoi sollazzi, tanto che donava vasi da notte d’oro alle dame che s’intrattenevano con lui, dedito<br />

all’incesto ebbe un figlio (Pietro Riario) da sua sorella e che, ancora giovanissimo, fu da lui<br />

nominato Vescovo di Treviso, Arcivescovo di Firenze, Arcivescovo di Valenza, Cardinale di<br />

Siviglia e Patriarca di Costantinopoli, ma che, purtroppo, finì per morire presto a causa delle troppe<br />

dissolutezze (cfr. Griesinger Th.: «The Mysteries of the Vatican», London, 1964)! Il Papa Sisto IV<br />

(1471-1484) era noto anche per essere bisessuale e pedofilo, come ha ben documentato il cronista<br />

Stefano Infessura (1440-1500) attestando quanto segue: «…Costui, com’è tramandato dal popolo, e<br />

i fatti dimostrano, fu amante dei ragazzi e sodomita […], a loro non solo donò un reddito di molte<br />

migliaia di ducati, ma osò addirittura elargire il cardinalato e importanti vescovati. […]. E che dire<br />

del figlio del barbiere? Codesto, fanciullo di nemmeno dodici anni, stava di continuo con lui, e lo<br />

dotò di tali e tante ricchezze, buone rendite e di un importante vescovato; si dice che voleva elevarlo<br />

al cardinalato, contro ogni giustizia, anche se era bambino…» (cfr. Infessura S.: «Diario della città<br />

di Roma» [stilato in latino nel 1484], Tip. Forzani, Roma, 1890). Inoltre, tale papa permise la<br />

pratica della “sodomia” nei mesi più caldi (cfr. De Clemanges N.: «Opera omnia», Elzevirius &<br />

Laurentius , Lugduni Batavorum, 1539)! Sisto IV (1471-1485) ha dotato Roma di molte “Case di<br />

tolleranza” per entrambi i sessi «…che affittava ai cardinali, mentre egli incassava annualmente<br />

80.000 ducati dalle sue meretrici, tenendo conto che una romana su sette era una prostituta […]. Fu<br />

il primo papa a far coniare il proprio profilo sulle monete. Speculò con titoli finanziari, fece salire il<br />

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