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Verbale Consiglio comunale dd. 11/6/2008 - Comune di Nago Torbole

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SINDACO: Sì, questo sì!<br />

MARTINELLI ALBERTO: Bene. Dicevo che il fatto che oggi l’Assessore sia riuscito<br />

a produrre questo progetto preliminare gli fa onore, quin<strong>di</strong> onore al merito e onore al<br />

suo sforzo e al suo impegno, tuttavia c’è un “però”, e mi spiego: mentre mi congratulo<br />

con lui per avere portato avanti quest’idea, voglio anche chiedergli <strong>di</strong> sforzarsi - magari<br />

l’ha già fatto, e allora poi ci spiegherà quali sono i numeri che adesso chiederò - <strong>di</strong><br />

capire esattamente qual è l’utilizzo da parte della gente, perché un conto è la mountainbike,<br />

uno sport che come sappiamo va alla grande, è in ascesa, sta quasi soppiantando il<br />

surf o, comunque, lo sta eguagliando in termini <strong>di</strong> numeri, e un altro conto è il free ride,<br />

un altro conto sono tutte quelle <strong>di</strong>scipline, dai nomi impronunciabili, che qua si<br />

vogliono proporre. Io non le bollo, né le voglio bocciare a priori, credo però sia<br />

opportuno capire in percentuale qual è l’utilizzo. Ad oggi, la nostra esperienza ci porta a<br />

<strong>di</strong>re che, quando sono piantate queste pedane, vengono i campioni e si vedono bici che<br />

volano per aria ecc., tanta gente va a vederli e applaude, altro conto è però capire quale<br />

può essere l’utilizzo quoti<strong>di</strong>ano da parte <strong>di</strong> chi viene a usare queste strutture.<br />

Una seconda questione che pongo è la seguente: ottima è la ristrutturazione del barristorante<br />

considerato che in questi anni i tentativi che a catena si sono susseguiti sono<br />

andati male anche perché lo spazio a sedere era troppo poco e per <strong>di</strong> più all’aperto, in<br />

un’area ventosa, con i problemi che poi abbiamo visto, peraltro io non sono un<br />

inten<strong>di</strong>tore, ma il Sindaco e lo stesso assessore Mazzol<strong>di</strong> possono sapere meglio <strong>di</strong> me<br />

se i posti a sedere nella sala chiusa non siano un po’ pochini rispetto a quelle che sono le<br />

velleità; insomma, quarantotto posti a sedere a me sembrano pochi. Ora, può darsi che<br />

voi abbiate già fatto i conti, e se non li avete fatti siete sicuramente in grado <strong>di</strong> farli, non<br />

voglio quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>re a priori che non vanno bene, torno però a <strong>di</strong>re che temo siano troppo<br />

pochi.<br />

Mi ricollego infine a quello che <strong>di</strong>ceva il consigliere Moran<strong>di</strong> per richiamare<br />

l’attenzione sul fatto che, prima <strong>di</strong> sviluppare un’area <strong>di</strong> questo genere, magari con la<br />

speranza <strong>di</strong> portarci eventi internazionali, bisogna avere le infrastrutture, e cioè una<br />

viabilità adeguata. Una volta ebbi modo <strong>di</strong> parlare con una persona che, quando si<br />

<strong>di</strong>batteva sulla questione “strada sì, strada no”, e mi riferisco a quella che doveva<br />

passare attraverso l’area del parcheggio dell’oliveto, <strong>di</strong>ceva: “Non bisogna fare niente,<br />

la viabilità deve rimanere quella, punto e basta”. E’ questa un’idea che io rispetto, che<br />

non con<strong>di</strong>vido, ma che rispetto, aggiungendo anche, però, che qui bisogna capirsi: se<br />

infatti l’idea sarà questa anche in futuro, allora va rispettata e va bene, chiaramente<br />

sapendo che non possiamo allora pensare <strong>di</strong> antropizzare troppo quell’area, se invece<br />

l’idea è <strong>di</strong> volere antropizzare l’area e <strong>di</strong> metterci eventi grossi, <strong>di</strong> farci il Bike Festival,<br />

è chiaro che la cosa non può starci, non tanto per l’afflusso <strong>di</strong> persone, ma perché, se<br />

fate mente locale a cosa significa Bike Festival – camion che arrivano, scaricano ecc. –<br />

evidentemente la nostra “pontera” non lo può sostenere e, anzi, non lo potrà sostenere<br />

nemmeno una viabilità alternativa. La realtà è che quella è un’area molto delicata e<br />

quin<strong>di</strong> bisogna ragionarci attentamente.<br />

Capisco l’entusiasmo, ho però qualche perplessità sul fatto <strong>di</strong> prevedere un<br />

concentramento <strong>di</strong> <strong>di</strong>scipline che con la mountain-bike e l’utilizzo della mountain-bike<br />

hanno poco a che spartire, perché fare mountain-bike è una cosa, fare free ride è<br />

un’altra: sono due sport completamente <strong>di</strong>versi. Ad ogni buon conto, non boccio a priori<br />

l’idea e, anzi, mi complimento con chi l’ha portata, non la voglio però nemmeno<br />

promuovere in questo momento perché credo abbia bisogno <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> più approfon<strong>di</strong>ti<br />

visto che quello che si intende fare potrebbe essere anche troppo velleitario. Con questo<br />

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