2009 - Gustolocale

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16 La Val d’Orcia fra Montalcino e Montepulciano La DOC più giovane della provincia di Siena si presenta all’Offi cina. Solo il primo di tre appuntamenti con il vino coordinati da Slow Food del vicentino Ghino di Tacco, celebre brigante-gentiluomo del XIII secolo avrebbe di che rimanere soddisfatto: i suoi discendenti (per nulla briganti e molto gentiluomini e gentildonne) in una loro scorreria a Trissino, hanno colpito i presenti con alcuni fra i migliori prodotti della loro terra. L’occasione è la prima di una serie di tre serate dedicate al ciclo “Faccia a faccia con il produttore”, organizzate dal Convivium Slow Food del Vicentino e ospitate nell’accogliente Offi cina di <strong>Gustolocale</strong>. Ospite e protagonista il vino Orcia, appassionatamente presentato dalla presidente del Consorzio Vino Orcia, Donella Vannetti, e da uno dei più qualifi cati produttori della zona: Marco Capitoni. La serata ha fatto registrare il tutto esaurito ed ha dato la possibilità ai presenti di assaggiare, spesso per la prima volta, e valutare i vini della più recente DOC della provincia di Siena, costituita nel 2000. Ma, soprattutto, ha dato la possibilità di confrontarli, anche se a “distanza”, con i più famosi cugini Brunello e Nobile e di discutere sulla strada intrapresa, quella fatta e quella da fare sul percorso dell’eccellenza. Marco Capitoni Donella Vannetti Dire che i vini degustati abbiano presentato solo luci, sarebbe una bugia: le ombre c’erano ed erano non poche, anche se fa ben sperare la strada intrapresa dal Consorzio Vino Orcia che ha pensato, caso forse unico in Italia e a differenza di qualche vicino consorzio, ad una maggiore presenza di Sangiovese, individuando nella dicitura “Riserva” un prodotto con percentuali maggiori di tale uva e con un invecchiamento più lungo. Una considerazione generale: diffi cile trovare un denominatore comune fra i vini degustati: troppa variabilità nel territorio (pendenze, esposizioni, tipologia dei suoli) e troppa variabilità nelle percentuali di vitigni utilizzati. Il sangiovese, uva caratterizzante l’Orcia, andava dal 60% al 100%, sfruttando tutta l’estensione del disciplinare. Di conseguenza elevata la presenza di merlot e cabernet che caratterizzava il gusto di alcuni vini. Questo ha impedito, di fatto, di comparare fra loro le proposte, che sono state valutate tenendo conto di tutte le variabili menzionate. La serata si è conclusa con l’assaggio di altre eccellenze della Val d’Orcia, primi fra tutti gli splendidi salumi di cinta senese.
Ma ecco il mio giudizio sui vini in degustazione: Fattoria Resta - Martin del Nero - Orcia Rosso DOC 2007: vino ruffi ano, ammiccante, dal gusto internazionale. Ben costruito ma senza personalità. Un asterisco * Tenuta Belsedere - Orcia Rosso DOC 2007: vino di bella beva. Tannini eleganti anche se un po’ aspri. Si notano il cuoio e la speziatura. Un po’ corto il fi nale. Un asterisco * Campotondo - Banditone - Orcia Rosso DOC 2006: un vino che mi ha colpito inizialmente. Aromi complessi di affumicatura, cuoio vecchio, funghi porcini secchi, torba. Entra bello morbido in bocca con tannini eleganti, quasi setosi. Peccato che dopo un’oretta il vino scompaia, lasciandomi perplesso. Non si fosse comportato così avrebbe meritato due asterischi. Un asterisco * Poggio al Vento - Arcere - Orcia Rosso DOC 2006: non classifi cato. Entra molto ruvido e si fa notare per l’astringenza ed una sottile amarezza. Molto caldo in bocca, abbastanza scomposto con un fi nale non memorabile. La Canonica - Don Giovanni - Orcia Rosso DOC 2006: entra bello ruvido come mi aspetto da un sangiovese giovane. Bella complessità olfattiva e gustoolfattiva. Buona lunghezza gustativa che evidenzia le caratteristiche tipiche del sangiovese in purezza. Esce alla distanza: dopo un’oretta il vino continua ad evolvere positivamente. Due asterischi ** Az. Ag. Sedime - Frasi - Orcia Rosso DOC 2006: bel naso di frutto maturo. In bocca buon equilibrio ed armonia. Bei tannini anche se ancora un po’ spigolosi. Si nota che il vino farà strada: ha davanti a sé una bella longevità, anche considerando che il vino sarà in commercio da aprile 2010. Due asterischi ** Mencarelli - Atrium - Orcia Rosso DOC 2005: non classifi cato. Sentori di acetone, etere. Poiché il problema si è ripresentato in tutte le bottiglie aperte, mi auguro sia stata una partita sbagliata. Il parere contenuto in questa nota è rapportato alla tipologia di vino e poggia innanzitutto sulla piacevolezza che la bottiglia mi ha saputo trasmettere. - un asterisco è per un vino di corretta e comunque piacevole beva - due asterischi per un vino di bel piacere - tre asterischi per i vini appaganti, le punte massime delle rispettive tipologie. Mauro Pasquali Da sx: Marco Capitoni, Donnella Vannetti e Mauro Pasquali
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