2009 - Gustolocale
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Grappe e tecniche<br />
di distillazione<br />
La differenza fra impianti continui e discontinui.<br />
E tutte le fasi per distillare correttamente<br />
L’autunno è tempo di distillazione<br />
di di vinacce e le distillerie<br />
lavorano lavorano a a pieno regime per<br />
procedere procedere con con questa questa fase<br />
estremamente delicata. Gli impianti<br />
di distillazione, industriali<br />
o artigianali che che siano, siano, possono<br />
essere classifi cati cati da innumerevolimerevoli<br />
punti di di vista. Uno di<br />
questi riguarda il modo in cui<br />
vengono “caricati” del materiale da trattare e “scaricati”<br />
di quello già lavorato. Da questo punto di vista possono<br />
essere continui o discontinui: in quelli continui il carico e<br />
lo scarico avvengono senza fermare l’impianto mentre<br />
in quelli discontinui è sempre previsto un fermo temporaneo<br />
e un successivo riavvio. Ogni ciclo di distillazione,<br />
con carico e scarico della vinaccia nell’impianto, si<br />
chiama cotta. Le caratteristiche degli impianti continui<br />
sono principalmente che producono di più a parità di<br />
tempo di esercizio, mantengono uniforme la qualità del<br />
prodotto; muovono il materiale al loro interno, il che li<br />
rende meccanicamente più complessi, e infi ne comportano<br />
un minor costo di produzione per unità di prodotto.<br />
Gli impianti discontinui invece sono più adatti a<br />
produzioni limitate, sono più fl essibili e consentono di<br />
modifi care facilmente il processo adattandolo a particolari<br />
produzioni, sono meccanicamente più semplici e<br />
comportano costi di produzione generalmente più alti.<br />
Per quanto riguarda le fasi della distillazione la prima è il<br />
riscaldamento della miscela in caldaia o disalcolazione:<br />
questa fase presuppone forme diverse delle caldaie a<br />
seconda se il prodotto da riscaldare sia liquido o solido.<br />
La seconda invece prevede la concentrazione dei<br />
vapori alcolici che fuoriescono dalla caldaia per mezzo<br />
della colonna di concentrazione, detta anche colonna<br />
di distillazione: questo passaggio serve ad innalzare la<br />
gradazione alcolica del prodotto fi nale e, nel contempo,<br />
a separare le sostanze dannose e di cattivo sapore<br />
da quelle buone che caratterizzeranno il prodotto fi nale<br />
cioè la grappa. Si procede infi ne alla condensazione<br />
dei vapori nella serpentina raffreddata esternamente da<br />
acqua fredda. Si ottiene così il distillato fi nale che poi<br />
passerà alle successive fasi di lavorazione (diluizione,<br />
addolcimento, fi ltrazione, ecc).<br />
Basta questo per realizzare una buona grappa? Sicuramente<br />
tecnica e materie prime eccellenti sono alla base<br />
di un prodotto di qualità, ma non dimentichiamo un elemento<br />
essenziale ed inimitabile: l’esperienza del mastro<br />
grappaiolo.<br />
Giulia Marruccelli<br />
Anag sezione di Vicenza<br />
Sede presso Bruno Cavalieri - Via Strasburgo, 21<br />
36100 Vicenza. Tel. 0444-922928 - cell. 338.6048617<br />
e-mail federicaborato@alice.it