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2009 - Gustolocale

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naci e legatissimi alla cultura dell’isola quali sono sempre<br />

stati, non hanno mai smesso di coltivare la terra, di nutrirsi<br />

come ai tempi degli dei e degli eroi e produrre cereali,<br />

olio, miele e vino. Il terreno fertile e il clima favorevole di<br />

cui dispongono, hanno consentito di portare avanti fi no ad<br />

oggi un’ agricoltura e una viticoltura che affondano le loro<br />

radici in tempi remoti e hanno tutelato varietà autoctone<br />

come i rossi Mandilari, Kotsifali, Liatiko e i bianchi Vidiano,<br />

Malvasia, Plyto, Kissamos. Il 40% della superfi cie coltivata<br />

è gestito da piccole aziende agricole a conduzione<br />

famigliare riunite in cooperative, che producono vini non<br />

sempre di pregio, impiegando tecniche a volte superate<br />

e non condivise da alcuni emergenti winemakers cretesi,<br />

giovani e e intraprendenti. Formati in Francia, Italia e Spagna, a partire dagli<br />

anni ‘90 hanno trasformato alcune case vinicole locali in autentici templi del<br />

vino, in grado di adattarsi ad un mercato mondiale e di reggere alti standard<br />

di qualità. Da abili imprenditori si sono messi in gioco, hanno compiuto<br />

scelte nuove continuando a produrre sia vini storici (Retsina), che coltivando<br />

varietà non locali come Syrah, Grenache, Merlot, Cabernet Sauvignon<br />

con ottimi risultati. E nel fi rmamento di questi dinamici winemakers brilla<br />

la stella di un personaggio di cui sentiremo forse parlare presto anche in<br />

Italia, che ricorda il nostro Roberto Cipresso, tale Douloufakis, a cui ogni<br />

produttore che intende fare vino come si deve, fa riferimento ormai non<br />

solo a Creta, ma in tutta la Grecia.<br />

Visitare le cantine cretesi non è così facile, perché si viene ricevuti quasi solo su<br />

appuntamento e molte chiudono alle 17.00, ma valgono i tanti chilometri macinati<br />

con un’auto a noleggio. Al top, nella zona Kato Archanes, la Cantina Bou-<br />

tari, capitanata da Yiannis Konstantakis,<br />

grande sostenitore dello studio del terroir e<br />

delle moderne tecniche di vinifi cazione, con<br />

una location in stile Renzo Piano, affacciata<br />

sull’immensa distesa di vigneti di proprietà.<br />

Tra gli ottimi rossi proposti in assaggio,<br />

Kritikos, che ha ricevuto nel 2008 un riconoscimento<br />

a livello internazionale. Tour e<br />

winetasting vengono proposti anche dalle<br />

cantine Karavitakis di Pontikiana, Dourakis<br />

di Alikampos, Gavalas di Vorias, Paternariakis<br />

di Melesses, Lyrarakias di Alagni e anche<br />

ad Agia Triada, un monastero dalle parti<br />

dell’ex capitale veneziana La Canea, oggi Hania.<br />

E se è vero che a Creta si è imparato a bere meglio, bisogna ammettere<br />

che la cucina non ha mai lasciato a desiderare. Piatti di pesce freschissimo:<br />

chatpodi, polipetti cucinati alla griglia; kalamarakia, calamari fritti o ai ferri;<br />

barbuni, triglie cucinate in vari modi da accompagnare a yemistà, pomodori<br />

ripieni di riso; dolmades, foglie di vite ripiene; insalata koriatiki a base di<br />

olive, cipolle, feta, pomodori, cetrioli e moussaka, piatti conditi con il pregiato<br />

olio cretese, leggero, fruttato, con un bassissimo grado di acidità. Da<br />

provare anche su una fetta di paximadi, il pane di Creta, morbido con la crosta<br />

biscottata, da sbocconcellare gustando piatti di pollo, agnello e maiale<br />

serviti in spiedini (souvlaki) e di stifado, brasato di vitello con cipolle e tanti<br />

aromi; insieme a formaggi a pasta tenera (Manouri, Anthotyro); a pasta dura,<br />

Graviera da mangiare con uva e uvetta cretese o con gli antipasti, i saganaki,<br />

squisiti panzerotti di pasta sfoglia. Se siete fortunati, a Creta vi può capitare<br />

di vederne preparare in maniera artigianale due varietà con tempi di cottura<br />

ridottissimi: la pasta phyllo, preparata in sottilissimi fogli, ingrediente base<br />

del baklavà, da immergere in uno sciroppo di zucchero e miele o la kataifi ,<br />

la sfoglia fi liforme simile allo shredded wheat, con cui si avvolgono squisiti<br />

pasticcini ripieni di noci e miele. E sempre parlando di pasta, che in greco<br />

signifi ca farina con salsa, vorrei terminare nominando un piatto che merita<br />

uno spazio a parte. Un primo piatto certamente rivisitato, dal nome nostrano<br />

e che rimanda al dominio veneziano su Creta: il Pastitsio, sì il pasticcio, che<br />

nelle altre regioni italiane prende il nome di lasagna o pasta al forno, preparato<br />

con strati di pasta tipo maccheroni, salsa di pomodoro, carne tritata e<br />

besciamella, ottimo anche se la temperatura supera i 40 gradi e fa sentire<br />

qualsiasi turista italiano quasi a casa.<br />

Sarina Vaccarella<br />

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