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2009 - Gustolocale

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Il Ministro Luca Zaia<br />

E allora, attraverso assaggi,<br />

degustazioni, partecipazione<br />

ai Laboratori del<br />

latte o a iniziative educative<br />

così come ai concerti concerti o<br />

frequentando le Cucine di<br />

strada, nei giorni di Cheese<br />

è è stata stata possibile possibile una una presa presa<br />

di coscienza sull’importanzaza<br />

delle attività agricole e<br />

rurali compatibili con con il il ririspetto dell’ambiente.<br />

Un’ occasione per fronteggiare<br />

il progressivo spopolamento<br />

dei territori montani,<br />

causa dell’abbandono<br />

delle tradizionali pratiche<br />

pastorali, compromettendo<br />

equilibri centenari decretando<br />

la scomparsa (o<br />

forte riduzione) di prodotti,<br />

usi e tradizioni che, invece,<br />

Cheese vuole contribuire a far conoscere e tutelare.<br />

E proprio Cheese ha voluto premiare Antonio Rodeghiero, allevatore e<br />

casaro asiaghese. Durante la cerimonia di inaugurazione della manifestazione,<br />

al produttore di Asiago è stato consegnato il premio “Benemerito<br />

di Cheese”. Il riconoscimento è dedicato a quattro attori del mondo<br />

dei formaggi che si sono distinti per la passione, la dedizione e l’impegno<br />

nella ricerca della qualità in coerenza con i principi di Slow Food: buono<br />

per il palato, pulito per<br />

l’ambiente, giusto per<br />

la società. Antonio Rodeghiero,<br />

“Toni” detto<br />

“Nickel”, è uno dei più<br />

vecchi casari produttori<br />

di formaggio Asiago<br />

Stravecchio in alpeggio,<br />

oggetto di Presidio<br />

Slow Food, nella “sua”<br />

Malga di Porta Manazzo.<br />

Con lui sono stati<br />

Foto Archivio Slow Food<br />

Carlo Petrini, fondatore di Slow Food<br />

premiati Pascale Baudonnel (Norvegia), per il Presidio Geitost artigianale del<br />

fi ordo di Sogne, Livio Garbaccio (Piemonte), pastore del Presidio del Macagn, e<br />

Francesco Giolito (Piemonte), affi natore.<br />

“Nickel” Rodeghiero, 79 anni, è un grande artigiano che tutti riconoscono come<br />

maestro: i suoi formaggi hanno viaggiato per il mondo, simbolo della grande sapienza<br />

casearia dell’Asiago. A “Porta Manazzo”, una delle più alte dell’Altopiano<br />

dei Sette Comuni, ha perpetuato la tradizione dell’alpeggio e l’affi namento<br />

dello Stravecchio, anche quando sembrava fosse destinata a perdersi.<br />

Le malghe ancora attive sull’Altopiano dei Sette Comuni sono oltre sessanta,<br />

un dato già di per sé eccezionale. Una trentina trasforma il latte in formaggio,<br />

ma solo una decina produce Asiago Stravecchio a Denominazione di Origine<br />

Protetta, per un totale di un migliaio di forme circa ogni anno. Perdere un formaggio<br />

eccezionale come l’Asiago Stravecchio delle malghe dell’Altopiano dei<br />

Sette Comuni sarebbe un danno irreparabile. Eppure il rischio esiste: perché<br />

una buona forma di Asiago diventi Stravecchio occorrono almeno 18 mesi di<br />

stagionatura in ambiente naturale e molti produttori preferiscono vendere prima<br />

le forme. Per questo ogni anno le forme di Stravecchio sono sempre di meno e,<br />

per questo, è importante il lavoro di Antonio Rodeghiero che si prodiga per la<br />

salvaguardia di una tradizione casearia millenaria.<br />

Francesca Filippi

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