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Chiesa e povertà nel terzo mondo: il caso di una missione cattolica ...

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CHIESA E POVERTÀ NEL TERZO MONDO: IL CASO DI UNA MISSIONE CATTOLICA IN BRASILE.<br />

l’operaio 52 ”. Non poteva fare altrimenti. Non poteva certo lasciare la questione sociale in<br />

mano socialista e quin<strong>di</strong> fu obbligata a scendere in campo, anche se con un certo ritardo. La<br />

Rerum Novarum, la prima enciclica del Papa ad occuparsi della questione è solo del 1891.<br />

La chiesa torna ad occuparsi dei poveri, degli esclusi, degli emarginati con le encicliche <strong>di</strong><br />

Giovanni XXIII. Ma <strong>nel</strong> frattempo i poveri sono cambiati, sono aumentati, sono <strong>di</strong>ventati<br />

intere popolazioni che si concentrano per lo più <strong>nel</strong> Terzo Mondo. Per arrivare da loro la<br />

chiesa riut<strong>il</strong>izza la <strong>missione</strong>. Con questo sistema, infatti, la chiesa riesce a raggiungere le<br />

popolazioni più sperdute e a dar loro un aiuto non solo concreto, ma anche <strong>di</strong> promozione<br />

umana. La <strong>Chiesa</strong> deve annunciare la verità che ha ricevuto; ma <strong>nel</strong>lo stesso tempo deve<br />

vivere e testimoniare la carità. La <strong>missione</strong> cambia: da mezzo <strong>di</strong> evangelizzazione quasi<br />

imposto durante la colonizzazione, <strong>di</strong>venta mezzo <strong>di</strong> evangelizzazione e <strong>nel</strong>lo stesso tempo<br />

<strong>di</strong> promozione umana.<br />

La <strong>Chiesa</strong> ha inoltre <strong>il</strong> compito <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere in tutta la società <strong>il</strong> dovere <strong>di</strong> solidarietà <strong>di</strong> cui<br />

parla Paolo VI <strong>nel</strong>la Populorum Progressio e che impone “al singolo, ma anche alle autorità<br />

politiche, <strong>una</strong> responsab<strong>il</strong>ità <strong>di</strong>retta sulle con<strong>di</strong>zioni economiche degli altri popoli e degli<br />

altri Stati 53 ”. In questo senso gli aiuti al <strong>terzo</strong> <strong>mondo</strong> sono necessari alla sussistenza <strong>di</strong> <strong>una</strong><br />

parte umanità, ma come ricorda Giovanni Paolo II, occorre promuovere <strong>una</strong> “effettiva<br />

realizzazione della giustizia 54 ” per permettere “a tutti i popoli <strong>di</strong> <strong>di</strong>venire essi stessi artefici<br />

del loro destino 55 ”. L’elemosina non basta più. Bisogna prendere come punto <strong>di</strong> partenza <strong>il</strong><br />

bene comune dell’intera umanità e non “<strong>il</strong> bene <strong>di</strong> porzioni dell’umanità stessa 56 ”.<br />

“All'alba del XXI secolo la sfida consiste <strong>nel</strong>l'e<strong>di</strong>ficare un <strong>mondo</strong> <strong>nel</strong> quale gli in<strong>di</strong>vidui e i<br />

popoli accettino pienamente e senza equivoci <strong>di</strong> avere delle responsab<strong>il</strong>ità nei confronti<br />

degli altri esseri umani, <strong>di</strong> tutti gli abitanti della terra 57 ”.<br />

1.2 La <strong>missione</strong><br />

Le missoni incarnano l’or<strong>di</strong>ne che Gesù aveva dato ai suoi <strong>di</strong>scepoli: “Andate dunque e<br />

fate miei <strong>di</strong>scepoli tutti i popoli, battezzandoli <strong>nel</strong> nome del padre e del figlio e dello<br />

spirito santo, insegnando loro ad osservare tutte le cose che io vi ho comandato” (Mt 28, 19<br />

ss.). L’attività missionaria dunque “è <strong>il</strong> dovere più alto e più sacro della <strong>Chiesa</strong>” 58 . La<br />

<strong>Chiesa</strong> è missionaria.<br />

Nel 1820 in tutto <strong>il</strong> <strong>mondo</strong> i missionari non arrivavano a 500 59 , oggi sono circa 15.000<br />

m<strong>il</strong>a 60 .<br />

È in questo secolo che si sv<strong>il</strong>uppa l’attività missionaria contemporanea. Precedentemente la<br />

<strong>missione</strong> era in gran parte collegata alle conquiste coloniali e all’occupazione dei territori.<br />

La prima evangelizzazione si effettuava inizialmente in modo in<strong>di</strong>retto attraverso<br />

l’insegnamento, l’educazione, l’attività caritativa. Scuole, ospedali, ospizi, convitti,<br />

ricoveri, erano le prime istituzioni varate dai missionari e attraverso le quali gli in<strong>di</strong>geni<br />

52 Paglia Vincenzo, Solo l’amore è storia che resta, in Duem<strong>il</strong>a, inserto del 24 ore, <strong>di</strong>cembre, 1999, p.13.<br />

53 Gau<strong>di</strong>o Att<strong>il</strong>io Cooperazione inganno dei poveri, EMI, Bologna, 1993, p.28.<br />

54 Ecclesia in America, opt.cit.<br />

55 Paolo VI, Populorum Progressio, opt.cit.<br />

56 Gau<strong>di</strong>o Att<strong>il</strong>io, opt.cit., p.30.<br />

57 U<strong>di</strong>enza <strong>di</strong> Giovanni Paolo II al segretario generale delle nazioni unite e ai membri del comitato<br />

amministrativo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento dell’ONU, 7 Apr<strong>il</strong>e 2000. (reperib<strong>il</strong>e dal sito internet www.vatican.va.).<br />

58 Conc<strong>il</strong>io Vaticano II, Ad Gentes, decreto conc<strong>il</strong>iare sull’attività missionaria della <strong>Chiesa</strong>, E<strong>di</strong>zioni Paoline,<br />

1966, n.29, p. 36.<br />

59 Ve<strong>di</strong> Tramontin, S<strong>il</strong>vio, Un secolo della <strong>Chiesa</strong>, da Leone XIII al Conc<strong>il</strong>io Vaticano II, Volume II, p. 133,<br />

E<strong>di</strong>zioni Stu<strong>di</strong>um, Roma, 1980.<br />

60 Ve<strong>di</strong> LeonardoGorra, Missionari, per combattere l’in<strong>di</strong>fferenza, in Il Messaggero, 6 settembre 1998.

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