Chiesa e povertà nel terzo mondo: il caso di una missione cattolica ...
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CHIESA E POVERTÀ NEL TERZO MONDO: IL CASO DI UNA MISSIONE CATTOLICA IN BRASILE.<br />
secolare e non religiosa” 137 . La teologia della liberazione ha <strong>il</strong> compito <strong>di</strong> “identificare e<br />
smascherare la sacralizzazione e la violenza sacrificale dell’idolo Capitale, del modello<br />
attuale <strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppo in tutti i suoi meccanismi d’esclusione e d’occultamento delle<br />
vittime 138 ”. Vittime che rappresentano i costi sociali necessari allo sv<strong>il</strong>uppo<br />
dell'Occidente 139 , uno sv<strong>il</strong>uppo al quale si deve sostituire un tipo <strong>di</strong> organizzazione<br />
dell’economia mon<strong>di</strong>ale <strong>di</strong>versa, che possa garantire <strong>una</strong> <strong>di</strong>stribuzione equa del benessere.<br />
Liberazione significa anche far acquisire alla gente la coscienza <strong>di</strong> se e dei propri problemi.<br />
Per far questo si ut<strong>il</strong>izza <strong>il</strong> metodo elaborato da Paulo Freire che consiste in un’educazione<br />
liberatrice 140 , in cui la pedagogia serve all’oppresso perché <strong>di</strong>venti soggetto del suo destino<br />
storico attraverso l’alfabetizzazione con cui può “imparare a scrivere la propria vita, come<br />
autore e testimone della propria storia; farsi biografia, esistenza, storia” 141 . Nasce <strong>il</strong> MEB,<br />
Movimento <strong>di</strong> Educazione <strong>di</strong> Base che applicava la pedagogia <strong>di</strong> Paulo Freire, e che si<br />
sv<strong>il</strong>uppò in tutta la nazione.<br />
Il concetto <strong>di</strong> liberazione con gli anni si è allargato fino a riconoscere soggetti che<br />
elaborano la teologia della liberazione dal loro punto <strong>di</strong> vista. Nascono la teologia in<strong>di</strong>a, la<br />
teologia negra, la teologia femminista e la teologia che lega <strong>il</strong> grido della terra al grido dei<br />
poveri. Tutte considerano i propri soggetti oppressi dalle culture dominanti e propongono<br />
un’alternativa che le riunisce e le in<strong>di</strong>rizza all’elaborazione <strong>di</strong> un nuovo modello<br />
economico.<br />
La teologia della liberazione, come chiesa dei poveri, nata e cresciuta <strong>nel</strong> sud del <strong>mondo</strong>,<br />
critica anche la chiesa <strong>cattolica</strong> in quanto “anche <strong>il</strong> modello <strong>di</strong> chiesa riformista è nato <strong>nel</strong><br />
Nord colonizzatore ed ha elaborato <strong>una</strong> sua teologia ut<strong>il</strong>izzando la cultura occidentale (...)<br />
avendo come interlocutore principale i settori legati al potere, (così) non rende i popoli<br />
in<strong>di</strong>geni e gli afroamericani soggetto veramente, ma oggetto <strong>di</strong> accumulazione 142 ”. La<br />
chiesa dei poveri propone “nuovi tipi <strong>di</strong> cristianesimo (amerindo, afroamericano, meticcio<br />
ecc.) attraverso <strong>una</strong> inculturazione liberatrice, capace <strong>di</strong> esprimere la fede in Gesù <strong>il</strong> Cristo<br />
ut<strong>il</strong>izzando le loro culture (...) in cui <strong>il</strong> vero soggetto sono gli abitanti originari <strong>di</strong> quelle<br />
terre. (...) Queste chiese dei poveri chiedono quin<strong>di</strong> alle chiese del nord <strong>di</strong> essere più<br />
profetiche 143 ”. Il confronto che la teologia della liberazione ha proposto al Vaticano, non è<br />
stato accettato bene. I rapporti tra Curia <strong>di</strong> Roma e la <strong>Chiesa</strong> latinoamericana sono andati<br />
ultimamente deteriorandosi. Il ruolo del Vaticano è quello <strong>di</strong> proteggere l’unità della<br />
dottrina anche se questo può significare imporre <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio per un anno a Leonardo Boff, o<br />
per due a suor Ivone Gebara 144 , o la proibizione <strong>di</strong> insegnare a teologi della liberazione del<br />
calibro <strong>di</strong> Clodovis Boff o Antonio Moser 145 .<br />
137<br />
“O idolo exige sacrifìcios de vidas humanas (…) em nome de <strong>una</strong> necessidade «cientìfica», secular, não<br />
religiosa” Jung Mo Sung, Teologia & Economia, repensando a teologia da libertação e utopias, Vozes,<br />
Petròpolis, 1995, p. 237.<br />
138<br />
José Ramos Regidor, opt.cit., 1999, p.41.<br />
139<br />
Ve<strong>di</strong> Assmann H., & F. Hinkelammert, Idolatria do mercado, Vozes, Petropolis, 1989.<br />
140<br />
Dussel E., opt.cit., 1992, p.347.<br />
141<br />
Ve<strong>di</strong> Linda Bimbi (a cura <strong>di</strong>), Paulo Freire, La pedagogia degli oppressi, Arnaldo Mondadori E<strong>di</strong>tore,<br />
1971, p.16.<br />
142<br />
José Ramos Regidor, opt.cit., 1999, p.32.<br />
143<br />
Ivi, p.33 (corsivo del testo).<br />
144<br />
Ve<strong>di</strong> Thomas J. Reese, Inside the Vatican, the politics and organization of the catholic church, Harvard<br />
University Press, Cambridge, Massachusetts, 1998.<br />
145 Ve<strong>di</strong> Al<strong>di</strong>ghieri M., opt.cit