Chiesa e povertà nel terzo mondo: il caso di una missione cattolica ...
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CHIESA E POVERTÀ NEL TERZO MONDO: IL CASO DI UNA MISSIONE CATTOLICA IN BRASILE.<br />
I piccoli proprietari terrieri chiedevano anche prestiti alle banche per migliorare la propria<br />
situazione, ma gli interessi da pagare erano talmente alti che alla fine perdevano la loro<br />
terra:<br />
Io ho venduto perché si pensava che la banca ci auitasse. Perché la banca da <strong>il</strong> prestito, ma poi<br />
non si riesce a pagare l'interesse. Alla fine rimangono senza niente. (Int. N 16, p 7).<br />
Uno dei pochi investimenti sicuri in Bras<strong>il</strong>e era la terra. La svalutazione della moneta e gli<br />
alti interessi spingevano chi aveva denaro a investirlo <strong>nel</strong>la terra.<br />
Chi aveva dei sol<strong>di</strong> e li voleva investire, solo in <strong>caso</strong> estremo li avrebbe messi <strong>nel</strong>le banche,<br />
perché <strong>nel</strong>le banche non era garantito…. C’era, oltre che la questione della svalutazione del<br />
denaro, c’era anche la correzione monetaria. L’interesse e la correzione del denaro. C’è stata un<br />
epoca in cui <strong>il</strong> denaro perdeva valore non solo da un mese all’altro, ma alle volte da <strong>una</strong><br />
settimana all’altra, ad<strong>di</strong>rittura da un giorno all’altro. (…) Chi aveva dei sol<strong>di</strong> per mantenere <strong>il</strong><br />
suo patrimonio e poi per guadagnarci sopra non poteva avere fiducia <strong>nel</strong>le banche, anche se le<br />
banche poi davano sia gli interessi sia la correzione monetaria. Rimanevano sempre <strong>il</strong> passivo<br />
in confronto al capitale depositato. Però c’era la terra. La terra era <strong>di</strong> grande valore e allora si<br />
facevano gli investimenti in terra. (Int. N 14, p. 2)<br />
Gli investimenti in terra erano un vero affare, <strong>una</strong> specie <strong>di</strong> speculazione: chi comprava la<br />
terra aveva tutto l’interesse a mandare via gli abitanti e rivenderla ad un prezzo molto più<br />
alto:<br />
La commercializzazione e <strong>il</strong> valore della terra era inversamente proporzionale al numero <strong>di</strong><br />
persone che abitavano <strong>nel</strong>la terra. O abitavano come posseiros, posseiros vuol <strong>di</strong>re che erano<br />
nati là dentro e quin<strong>di</strong> protetti per legge contro qualunque tentativo <strong>di</strong> essere mandati via,<br />
oppure perché lavoravano come <strong>di</strong>pendenti e… Allora <strong>una</strong> terra in cui ci fossero degli abitanti,<br />
delle famiglie là dentro, o come posseiros o come <strong>di</strong>pendenti, <strong>il</strong> valore della terra era molto<br />
ridotto, per causa <strong>di</strong> queste persone. E se invece si riusciva a mandarli via allora la terra<br />
guadagnava molto valore. Allora avveniva l’espulsione dalla terra. Logicamente l’espulsione<br />
incominciava prima con delle proposte verbali e poi con delle vere violenze: arrivavano, - ed<br />
arrivano ancora adesso dove è in atto questo processo, - si arriva anche ad uccidere le persone.<br />
(…). C’erano delle persone che lo facevano <strong>di</strong> proposito: comprava per esempio un pezzo <strong>di</strong><br />
terra pieno <strong>di</strong> famiglie e quin<strong>di</strong> lo comprava a un prezzo molto basso, poi si incaricava <strong>di</strong><br />
mandarli via e poi la rivendeva a due, tre, quattro volte <strong>il</strong> prezzo che aveva usato per<br />
comprarla. (Int. N.14, p. 3)<br />
Così è iniziato un processo <strong>il</strong> concentrazione delle terre e <strong>di</strong> abbandono delle coltivazioni a<br />
vantaggio degli allevamenti <strong>di</strong> bestiame alla stato brado. L’espulsione dei braccianti e dei<br />
piccoli propietari era l’inevitab<strong>il</strong>e premessa 287 .<br />
La terra oggi è <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> latifon<strong>di</strong>sti che ne posseggono vaste estensioni che spesso<br />
sono lasciate incolte.<br />
Le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita della popolazione, sarebbero peggiorate ancora <strong>di</strong> più. Senza la terra, i<br />
braccianti e i conta<strong>di</strong>ni non potevano fare altro che cercare fort<strong>una</strong> altrove. Questo altrove<br />
si concretizzò <strong>nel</strong>la scelta <strong>di</strong> andare in città.<br />
La situazione è peggiorata <strong>nel</strong> senso che ha spopolato tutti questi ambienti <strong>di</strong> campagna<br />
obbligando le persone alla ricerca <strong>di</strong> un lavoro. Se ne sono andati soprattutto gli uomini e i<br />
giovani, son stati mandati via dalle terre perché non potevano sopravvivere e si son cercati un<br />
posticino nei <strong>di</strong>ntorni delle città, si son fatti <strong>una</strong> casetta a Rio, Sao Paolo, Belo Horizonte.<br />
Cercando lavoro <strong>nel</strong>le industrie, <strong>nel</strong>le multinazionali, <strong>nel</strong>l'ed<strong>il</strong>izia. (Int. 11 p. 14)<br />
La situazione della gente non era così povera come quella <strong>di</strong> adesso. Adesso, adesso è<br />
peggiorata. Da <strong>una</strong> parte c’era l’esodo rurale, era in pieno esodo rurale: <strong>una</strong> gran quantità <strong>di</strong><br />
287 Ve<strong>di</strong> Gruppo Progetto p. 11.