06.06.2013 Views

Chiesa e povertà nel terzo mondo: il caso di una missione cattolica ...

Chiesa e povertà nel terzo mondo: il caso di una missione cattolica ...

Chiesa e povertà nel terzo mondo: il caso di una missione cattolica ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

50<br />

CHIESA E POVERTÀ NEL TERZO MONDO: IL CASO DI UNA MISSIONE CATTOLICA IN BRASILE.<br />

I piccoli proprietari terrieri chiedevano anche prestiti alle banche per migliorare la propria<br />

situazione, ma gli interessi da pagare erano talmente alti che alla fine perdevano la loro<br />

terra:<br />

Io ho venduto perché si pensava che la banca ci auitasse. Perché la banca da <strong>il</strong> prestito, ma poi<br />

non si riesce a pagare l'interesse. Alla fine rimangono senza niente. (Int. N 16, p 7).<br />

Uno dei pochi investimenti sicuri in Bras<strong>il</strong>e era la terra. La svalutazione della moneta e gli<br />

alti interessi spingevano chi aveva denaro a investirlo <strong>nel</strong>la terra.<br />

Chi aveva dei sol<strong>di</strong> e li voleva investire, solo in <strong>caso</strong> estremo li avrebbe messi <strong>nel</strong>le banche,<br />

perché <strong>nel</strong>le banche non era garantito…. C’era, oltre che la questione della svalutazione del<br />

denaro, c’era anche la correzione monetaria. L’interesse e la correzione del denaro. C’è stata un<br />

epoca in cui <strong>il</strong> denaro perdeva valore non solo da un mese all’altro, ma alle volte da <strong>una</strong><br />

settimana all’altra, ad<strong>di</strong>rittura da un giorno all’altro. (…) Chi aveva dei sol<strong>di</strong> per mantenere <strong>il</strong><br />

suo patrimonio e poi per guadagnarci sopra non poteva avere fiducia <strong>nel</strong>le banche, anche se le<br />

banche poi davano sia gli interessi sia la correzione monetaria. Rimanevano sempre <strong>il</strong> passivo<br />

in confronto al capitale depositato. Però c’era la terra. La terra era <strong>di</strong> grande valore e allora si<br />

facevano gli investimenti in terra. (Int. N 14, p. 2)<br />

Gli investimenti in terra erano un vero affare, <strong>una</strong> specie <strong>di</strong> speculazione: chi comprava la<br />

terra aveva tutto l’interesse a mandare via gli abitanti e rivenderla ad un prezzo molto più<br />

alto:<br />

La commercializzazione e <strong>il</strong> valore della terra era inversamente proporzionale al numero <strong>di</strong><br />

persone che abitavano <strong>nel</strong>la terra. O abitavano come posseiros, posseiros vuol <strong>di</strong>re che erano<br />

nati là dentro e quin<strong>di</strong> protetti per legge contro qualunque tentativo <strong>di</strong> essere mandati via,<br />

oppure perché lavoravano come <strong>di</strong>pendenti e… Allora <strong>una</strong> terra in cui ci fossero degli abitanti,<br />

delle famiglie là dentro, o come posseiros o come <strong>di</strong>pendenti, <strong>il</strong> valore della terra era molto<br />

ridotto, per causa <strong>di</strong> queste persone. E se invece si riusciva a mandarli via allora la terra<br />

guadagnava molto valore. Allora avveniva l’espulsione dalla terra. Logicamente l’espulsione<br />

incominciava prima con delle proposte verbali e poi con delle vere violenze: arrivavano, - ed<br />

arrivano ancora adesso dove è in atto questo processo, - si arriva anche ad uccidere le persone.<br />

(…). C’erano delle persone che lo facevano <strong>di</strong> proposito: comprava per esempio un pezzo <strong>di</strong><br />

terra pieno <strong>di</strong> famiglie e quin<strong>di</strong> lo comprava a un prezzo molto basso, poi si incaricava <strong>di</strong><br />

mandarli via e poi la rivendeva a due, tre, quattro volte <strong>il</strong> prezzo che aveva usato per<br />

comprarla. (Int. N.14, p. 3)<br />

Così è iniziato un processo <strong>il</strong> concentrazione delle terre e <strong>di</strong> abbandono delle coltivazioni a<br />

vantaggio degli allevamenti <strong>di</strong> bestiame alla stato brado. L’espulsione dei braccianti e dei<br />

piccoli propietari era l’inevitab<strong>il</strong>e premessa 287 .<br />

La terra oggi è <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> latifon<strong>di</strong>sti che ne posseggono vaste estensioni che spesso<br />

sono lasciate incolte.<br />

Le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita della popolazione, sarebbero peggiorate ancora <strong>di</strong> più. Senza la terra, i<br />

braccianti e i conta<strong>di</strong>ni non potevano fare altro che cercare fort<strong>una</strong> altrove. Questo altrove<br />

si concretizzò <strong>nel</strong>la scelta <strong>di</strong> andare in città.<br />

La situazione è peggiorata <strong>nel</strong> senso che ha spopolato tutti questi ambienti <strong>di</strong> campagna<br />

obbligando le persone alla ricerca <strong>di</strong> un lavoro. Se ne sono andati soprattutto gli uomini e i<br />

giovani, son stati mandati via dalle terre perché non potevano sopravvivere e si son cercati un<br />

posticino nei <strong>di</strong>ntorni delle città, si son fatti <strong>una</strong> casetta a Rio, Sao Paolo, Belo Horizonte.<br />

Cercando lavoro <strong>nel</strong>le industrie, <strong>nel</strong>le multinazionali, <strong>nel</strong>l'ed<strong>il</strong>izia. (Int. 11 p. 14)<br />

La situazione della gente non era così povera come quella <strong>di</strong> adesso. Adesso, adesso è<br />

peggiorata. Da <strong>una</strong> parte c’era l’esodo rurale, era in pieno esodo rurale: <strong>una</strong> gran quantità <strong>di</strong><br />

287 Ve<strong>di</strong> Gruppo Progetto p. 11.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!