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I flussi e le rotte della tratta dall'est Europa - ER Sociale - Regione ...

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I. ALCUNE QUESTIONI DI METODO<br />

1. Un fenomeno da approfondire<br />

Nel convegno dell’OIM svoltosi a Roma il 27 maggio 2004 è stato ri<strong>le</strong>vato<br />

come, nonostante i notevoli progressi degli studi e del<strong>le</strong> ricerche, si sia<br />

ancora molto lontani dall’avere una conoscenza approfondita del fenomeno<br />

del traffico e <strong>della</strong> <strong>tratta</strong> degli esseri umani e come si avverta la mancanza<br />

di dati che possano consentire una stima attendibi<strong>le</strong> del<strong>le</strong> persone oggetto<br />

di traffico e di <strong>tratta</strong>. L’autorevo<strong>le</strong>zza <strong>della</strong> sede rende particolarmente pregnanti<br />

tali affermazioni. La ricca bibliografia prodotta negli ultimi anni in<br />

Italia e a livello internaziona<strong>le</strong> mostra i passi in avanti compiuti, il progredire<br />

dello scambio del<strong>le</strong> informazioni e del<strong>le</strong> tecniche di analisi, e nel contempo<br />

indica i filoni di ricerca ancora da compiere e da approfondire.<br />

Tra la fine del Novecento e l’inizio del nuovo mil<strong>le</strong>nnio, nel breve volgere di<br />

poco più di un decennio, alcuni mutamenti di carattere stata<strong>le</strong>, politico, economico<br />

o socia<strong>le</strong> hanno introdotto profonde trasformazioni – alcune addirittura<br />

epocali – che hanno provocato un impatto ri<strong>le</strong>vante in paesi a volte<br />

anche distanti da quelli dove tali mutamenti si sono verificati. L’Italia è stata<br />

coinvolta direttamente da questi nuovi fenomeni nonostante la sua lontananza<br />

geografica. Innanzitutto, da paese storicamente di forte emigrazione<br />

si è trasformata in un paese di immigrazione.<br />

Paese di frontiera e di transito<br />

Abituata a mandare altrove – in ogni parte del mondo – i propri concittadini,<br />

si è dovuta adattare ad accogliere migranti provenienti da altre terre.<br />

Nella fase crucia<strong>le</strong> di trapasso da un mil<strong>le</strong>nnio all’altro, l’Italia è diventata<br />

paese di destinazione di ri<strong>le</strong>vanti <strong>flussi</strong> migratori composti da persone provenienti<br />

da diverse parti del mondo; di più: è diventata un paese di frontiera<br />

e di transito perché la sua collocazione geografica – strategicamente<br />

immersa in tutta la sua lunghezza nel Mediterraneo – l’ha trasformata in<br />

un’immensa autostrada che queste masse di migranti attraversano di frequente<br />

con ogni mezzo, <strong>le</strong>ga<strong>le</strong> o il<strong>le</strong>ga<strong>le</strong>, per potere raggiungere altri stati<br />

europei, avendo come meta il paese da loro precedentemente scelto come<br />

luogodi destinazione.<br />

L’Italia è diventata una frontiera da quando è stata investita in pieno dal<strong>le</strong> due<br />

principali ondate migratorie, una proveniente dai paesi poveri del sud del<br />

mondo e l’altra che ha origine nei paesi dell’Est europeo. Nel nostro paese ci<br />

sono state, e per certi versi ci sono ancora, due porte spalancate – una a sud<br />

ed una a nord, la prima marittima e la seconda terrestre – ed esse sono state<br />

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