07.06.2013 Views

I flussi e le rotte della tratta dall'est Europa - ER Sociale - Regione ...

I flussi e le rotte della tratta dall'est Europa - ER Sociale - Regione ...

I flussi e le rotte della tratta dall'est Europa - ER Sociale - Regione ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Le difficoltà di definizione<br />

Come distinguere una donna vittima di <strong>tratta</strong> da una prostituta che per<br />

libera scelta – se si può definire libera una scelta di tal genere – ha<br />

intrapreso questa professione? Con qua<strong>le</strong> termine possiamo indicarla? Forse<br />

schiavitù non è quello più adatto perché evoca una condizione servi<strong>le</strong> che<br />

non è direttamente o immediatamente col<strong>le</strong>gabi<strong>le</strong> all’uso sessua<strong>le</strong> del<br />

corpo; schiave, schiavitù, schiavismo rimandano alla schiavitù classica o<br />

moderna dove la connotazione principa<strong>le</strong> non era data, come invece accade<br />

per questa determinata schiavitù contemporanea, dallo sfruttamento<br />

sessua<strong>le</strong> <strong>della</strong> donna bensì dallo sfruttamento di tutto il tempo di vita degli<br />

schiavi, uomini o donne che fossero – compresi i loro figli che sin dalla<br />

nascita diventavano anch’essi schiavi, proprietà dei padroni dei loro<br />

genitori; addirittura erano considerati schiavi anche i nati da una schiava e<br />

dal suo padrone 16 .<br />

Chi vede una donna sulla strada o chi compra sesso da una donna rinchiusa<br />

in un appartamento la definisce immediatamente come prostituta o, meglio<br />

ancora, puttana usando un linguaggio popolare comprensibi<strong>le</strong> a tutti; e<br />

senza esitazione dirà che prostituzione è l’attività svolta dal<strong>le</strong> prostitute.<br />

Puttane, prostitute, prostituzione sono paro<strong>le</strong> chiare, nette, inequivocabili,<br />

comprensibili a tutti, ricorrenti da tempo immemorabi<strong>le</strong>. Chi usa questi<br />

termini, o li ascolta, sa bene di cosa si stia parlando. La stessa cosa non<br />

succede con la donna costretta a prostituirsi, proprio perché manca la parola<br />

adeguata, adatta, chiara, immediatamente comprensibi<strong>le</strong> da tutti.<br />

Ci sono alcune paro<strong>le</strong> che vengono usate: schiava, donna <strong>tratta</strong>ta, trafficata,<br />

donna ridotta in condizione analoga alla schiavitù, prostitu-i-ta – con<br />

questa “i” che separa e distingue irrimediabilmente due mondi che, uguali<br />

all’apparenza, sono in realtà abissalmente diversi. Questi termini, però, non<br />

hanno avuto fortuna e, tranne quello di schiava, non sono entrati nell’uso<br />

popolare ma solo nel linguaggio degli specialisti e degli addetti ai lavori.<br />

Sono termini che non rendono fino in fondo l’idea, che non fanno intendere<br />

al cliente il qua<strong>le</strong> sta cercando del sesso mercenario che quella ragazza che<br />

ha davanti non è una persona che ha fatto una scelta consapevo<strong>le</strong>, ma una<br />

che è stata costretta con vari mezzi coercitivi ad offrire il proprio corpo 17 .<br />

È probabi<strong>le</strong> che quel cliente non voglia sapere tutto ciò per evitare l’insorgere<br />

di sensi di colpa. Ma al di là del<strong>le</strong> propensioni del cliente, è uti<strong>le</strong><br />

16 Su questo vedi P. Viola, L’<strong>Europa</strong> moderna. Storia di un’identità, Einaudi, Torino 2004, p. 184. L’autore insiste sui<br />

guasti globali derivanti dalla schiavitù: “L’Africa fu culturalmente e moralmente devastata dalla secolare deportazione”<br />

e sulla lunga permanenza, fino alla fine dell’Ottocento, negli Stati Uniti dove “del resto era un modello di dominio<br />

radicato nella cultura”.<br />

17 “Il cliente non è solitamente in grado di distinguere tra una donna vittima di <strong>tratta</strong>, una donna soggetta a forte sfruttamento,<br />

e una donna che esercita la professione in modo indipendente”, P. Monzini, Il mercato del<strong>le</strong> donne. Prostituzione,<br />

<strong>tratta</strong> e sfruttamento, Donzelli, Roma 2002, p. 11.<br />

33

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!