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I flussi e le rotte della tratta dall'est Europa - ER Sociale - Regione ...

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per non dire maggioritario, giudizio di disvalore socia<strong>le</strong> su di essa.<br />

La prostituta si affaccia di continuo sul proscenio <strong>della</strong> storia <strong>della</strong> società e<br />

lascia tracce del suo passaggio proprio negli scritti di chi ha cercato di eliminarla<br />

o, quanto meno, di contenerla. Negli ultimi giorni <strong>della</strong> repubblica di<br />

Venezia, nel pieno dell’estate del 1789, gli Esecutori contro la Bestemmia<br />

scrivevano sconsolati e nel contempo impotenti:<br />

Cresciuto da tempo in qua in Venezia a dismisura il numero del<strong>le</strong> donne<br />

di mal affare sì venete e suddite che forestiere non si contengono più in que’<br />

limiti de’ appositi posti e stazioni loro sofferti dalla pubblica tol<strong>le</strong>ranza, ma<br />

inondano tutta la città, ed infestando egualmente <strong>le</strong> rimote che <strong>le</strong> più frequentate<br />

strade, singolarmente però spiegano il più imprudente e temerario<br />

libertinaggio nel passeggio sì di giorno che di notte nella pubblica piazza<br />

[…] al<strong>le</strong> quali pure si deve aggiongere una turba di ragazze di poca età che<br />

dalla questua passano alla dissolutezza, o vanno alternando questa con<br />

quella, oggetto non solo di scandalo, ma di vera compassione” 5 .<br />

Poche righe, ma preziose perché aprono uno spiraglio di straordinario<br />

interesse che ci descrive come fosse cresciuto il numero del<strong>le</strong> donne – sia<br />

veneziane che ‘straniere’, già allora – come queste dilagassero per l’intera<br />

città di giorno e di notte, per tutte <strong>le</strong> vie, sia quel<strong>le</strong> malfamate sia quel<strong>le</strong> di<br />

buona reputazione, e come accanto al<strong>le</strong> donne ci fosse, anche allora, una<br />

“turba” di minorenni e come la questione <strong>della</strong> fame, come ci indica la<br />

richiesta <strong>della</strong> questua, fosse, anche in quei tempi, una potente spinta per la<br />

prostituzione. La situazione appena accennata ci mostra il dilagare di donne<br />

per tutte <strong>le</strong> vie <strong>della</strong> città ben oltre i confini di quel<strong>le</strong> che la pubblica<br />

decenza aveva loro riservato e si intuisce che fossero donne alla portata di<br />

tutti gli uomini, sia di quelli danarosi sia dei meno fortunati.<br />

Rimanendo sempre a Venezia, ma in epoca precedente, ci imbattiamo in un<br />

altro documento ancora più straordinario per la sua importanza storica e per<br />

l’uso che di esso se ne faceva. Il titolo è lungo, ma molto eloquente:<br />

Questo è il catalogo di tutte <strong>le</strong> principal et più honorate Cortigiane di<br />

Venetia, il nome loro, et il nome del<strong>le</strong> loro pieze, et <strong>le</strong> stantie ove loro<br />

abitano, et di più ancor vi narra la contrata ove sono <strong>le</strong> loro stantie, et etiam<br />

il numero de li dinari che hanno da pagar quelli Gentiluomini, et alii che<br />

desiderano entrar nella sua gratia 6 .<br />

Lo scritto, come si usava all’epoca, recava una dedica, nel nostro caso ad una<br />

certa Signora Livia Azolina definita dall’autore “Principessa di tutte <strong>le</strong> Cor-<br />

5 M. Milani (a cura di), Contro <strong>le</strong> puttane. Rime venete del XVI secolo, Ghedina e Tassotti, Bassano del Grappa 1994, p. 14.<br />

6 Ivi, p, 87.<br />

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