I flussi e le rotte della tratta dall'est Europa - ER Sociale - Regione ...

morate. Uomo fortunato, si potrebbe dire; ma anche spericolato perché non
aveva calcolato che una delle due potesse, prima o poi, denunziarlo.
La tecnica dell’innamoramento funzionava, e dava buoni guadagni. Semmai
potrebbe sorprendere il numero delle ragazze che continuavano ad essere
irretite – e l’ingenuo stupore di una giovane russa ne è la conferma: “io non
so come il suo fidanzato può mettere a lavorare la sua ragazza per la strada”
– ma bisogna sempre tenere conto della realtà di indigenza in cui vivevano
ed il desiderio di credere ad un uomo che prometteva un avvenire radioso.
In seguito, quando cominciarono a circolare i primi racconti delle ragazze
ingannate, i casi di questo tipo diminuirono drasticamente. Ma prima di
allora furono tante le donne ad essere immolate sull’altare di un amore
promesso e poi, risaputo il fatto, ad essere abbandonate dalle famiglie d’origine
per una antica, ma ancora vigente, concezione dell’onore.
Una questione d’amore
Una di queste era una ragazza originaria di Fier che nel 1994 aveva 17 anni
ed era già madre di una bambina. Il suo fidanzato albanese che era anche il
padre della piccola la fece salire sul solito gommone a Valona promettendole
una “vita sfarzosa”. Finì, invece, a fare una squallida vita di prostituta a
Perugia, a Roma e a Milano e, quando dopo sette lunghi anni di prostituzione
e dopo essere stata persino venduta ad un altro albanese si decise
nel settembre del 2002 a denunciare i suoi sfruttatori, scoprì di avere le
porte di casa sbarrate proprio dai suoi familiari. I poliziotti di Bergamo verbalizzarono
così le sue parole: “rappresento che non avrei più potuto
rientrare presso la mia famiglia in quanto i miei genitori avevano appreso la
mia reale occupazione in Italia”.
Ma, nonostante le notizie cominciassero a circolare, c’è ancora qualcuna che
ci casca, soprattutto nei piccoli paesi del nord. La storia di una giovane di 19
anni originaria di Somotina ne è la riprova. Nel giugno del 2002 dinnanzi agli
ufficiali di polizia giudiziaria di Ancona 5 raccontò come un anno prima avesse
conosciuto un uomo che si chiamava Edmond ed era amico di suo cognato.
Dopo essere uscita con lui per qualche giorno, l’uomo che ha circa 40
anni, si è presentato ai miei genitori dicendo loro che avrebbe voluto
sposarmi; così mio padre, secondo la tradizione del Kanun 6 , mi ha consegnato
ad Edmond diventando così di sua proprietà.
Fa un certo effetto leggere con quanta naturalezza la giovane donna
albanese dica di se stessa di essere diventata proprietà di un uomo dopo
5 Vedi anche più avanti il capitolo 38.
6 Sul Kanun e sulla sua importanza nella vita culturale albanese vedi Il Kanun. Le basi morali e giuridiche della società
albanese, Besa, Lecce 1996.
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