I flussi e le rotte della tratta dall'est Europa - ER Sociale - Regione ...

state utilizzate notizie tratte da documenti delle autorità giudiziarie di altri
tribunali che comunque avevano attinenza con fatti ricadenti nelle regioni
oggetto della ricerca.
Il periodo preso in esame è quello che va dal 1996 a tutto il 2003 in modo
tale da avere un quadro attendibile e preciso di quanto è accaduto a cavallo
del trapasso tra i due millenni, il quadriennio che chiude gli anni novanta
(1996-1999) e il quadriennio che segna l’inizio del nuovo millennio
(2000-2003), nonché una visione delle tendenze rilevabili nell’ultimo anno
dei nostri documenti, che è l’anno 2003. In tal modo sarà possibile avere
un quadro storico ed un quadro attuale del fenomeno nell’ambito territoriale
definito.
Quelli esaminati non coprono per intero i fatti realmente accaduti. In casi
come quelli che stiamo affrontando il numero oscuro – cioè i fatti realmente
accaduti ma rimasti sconosciuti – esiste sicuramente anche se rimane difficile
da quantificare. E tuttavia è certo che un numero più o meno grande
di episodi non perverrà alla nostra conoscenza sia perché le vittime generalmente
non denunciano i loro carnefici sia perché le indagini di polizia giudiziaria
non sempre riescono a produrre prove tali da concludersi in tribunale
con la condanna degli imputati. È poi del tutto evidente che, data la
natura transnazionale del fenomeno, gran parte degli autori di questi traffici,
in particolare quelli che abitano in paesi stranieri e che spesso sono i principali
organizzatori, rimarranno per sempre, o per un periodo prevedibilmente
molto lungo, avvolti nell’ombra.
Naturalmente la fonte giudiziaria è anche limitata nel senso che le esigenze
del ricercatore – sia esso storico o sociologo – non sempre coincidono con
quelle di chi ha raccolto la denuncia della giovane donna o ha steso l’atto o
scritto la sentenza e il cui obiettivo era accertare se la persona o le persone
accusate erano responsabili di quel particolare reato denunciato, ammesso
che il reato ci sia stato e non sia stato inventato di sana pianta per motivi non
noti. Ai fini della raccolta dei dati e delle informazioni che interessano, conta
molto il modo come viene interrogata la vittima, le domande rivolte e la personale
sensibilità e cultura di chi pone le domande. Da questo particolare
punto di vista le varietà tra un documento ed un altro, anche all’interno della
medesima sede giudiziaria, sono davvero impressionanti. A magistrati e a
personale della polizia giudiziaria sensibili si affiancano altri che si limitano
ad una registrazione burocratica e ‘senza anima’; a documenti molto particolareggiati
e motivati se ne affiancano altri – soprattutto quelli delle
sentenze di pena patteggiata davanti al GIP – che riportano pochissime
informazioni oltre alle generalità dell’imputato e alla pena irrogata.
I documenti giudiziari, a volte, presentano delle discrasie che sono intimamente
connesse alla natura dell’atto giudiziario. Capita spesso che ci
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