università degli studi di milano la trilogia delle ... - Vigata.org
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1. Trilogia e fiaba<br />
Anche in questo romanzo, come nel precedente, non si tratta <strong>di</strong> un <strong>di</strong>vieto<br />
esplicito, per i due innamorati <strong>la</strong> felicità sarebbe durata finché Giurlà avesse<br />
continuato a considerare Beba come un’umana, una sua simile e non come una<br />
bestia, ma <strong>di</strong> fronte al<strong>la</strong> morte<br />
l’essiri umano che lui era aviva naturalmente addeciso <strong>di</strong> sarbari un pari so, ’n autro<br />
essiri umano. E questo viniva a significari ’na cosa su<strong>la</strong>. Che in quell’attimo <strong>di</strong> virità<br />
davanti al<strong>la</strong> vita e al<strong>la</strong> morti, Beba era ai so occhi tornata a essiri non <strong>la</strong> criatura amata,<br />
<strong>la</strong> cumpagna amurusa dei jorni e <strong>delle</strong> notti, <strong>la</strong> squasi moglieri dell’urtimi tempi,<br />
ma su<strong>la</strong>mente ’na crapa, un armalo. 15<br />
4.1. Il ritorno nel mondo <strong>degli</strong> uomini<br />
Nei giorni successivi, <strong>la</strong> <strong>di</strong>sperazione per <strong>la</strong> per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> Beba è insostenibile. Il<br />
protagonista non riesce a capacitarsi <strong>di</strong> aver salvato Anita e si sente in colpa,<br />
da un <strong>la</strong>to per <strong>la</strong> morte dell’amata e dall’altro perché con quest’amore l’ha<br />
snaturata, impedendole <strong>di</strong> essere ciò che veramente era, una capra. Qualche<br />
giorno più avanti Giurlà è convocato a casa del marchese, Anita sta molto<br />
male, è <strong>di</strong>ventata scheletrica e si rifiuta <strong>di</strong> mangiare se lui non è presente. Per<br />
questo motivo, deve rimanere lì finché <strong>la</strong> ragazza non si riprende. Durante<br />
il soggiorno si rende conto <strong>di</strong> quanto tale sciagura gli abbia scavato il vol-<br />
to e <strong>di</strong> quanto sia invecchiato. Infatti, fino ad allora, per <strong>la</strong> felicità che Beba<br />
gli procurava non si era mai preoccupato e accorto dello scorrere del tempo.<br />
Concessogli <strong>di</strong> tornare a casa, decide <strong>di</strong> andare nel luogo del<strong>la</strong> sciagura, si tuf-<br />
fa nel <strong>la</strong>go, inizia a nuotare e senza rendersene conto si ritrova nell’identico<br />
punto in cui aveva recuperato il corpo <strong>di</strong> Beba. Lì nel fondo, vede scintil<strong>la</strong>re<br />
qualcosa: è un piccolo nastro rosso con un sonaglio appeso, che quel fati<strong>di</strong>-<br />
co giorno, Anita aveva legato al collo del<strong>la</strong> capra. Tre giorni dopo, gli viene<br />
comunicato che deve tornare al pa<strong>la</strong>zzo del marchese. Le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> Anita<br />
sono migliorate, ma è ancora necessario il suo aiuto. Il tempo passa e Anita<br />
si innamora sempre più <strong>di</strong> lui finché un giorno non decidono <strong>di</strong> sposarsi e<br />
15 A. Camilleri, Il Sonaglio, cit., p.167<br />
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