4. Storia e potere volgere in affari mafiosi. Tuttavia, esattamente come i suoi compaesani con <strong>la</strong> mafia, si ritrova soggetto ad una forma <strong>di</strong> potere molto forte, costituita da una gerarchia <strong>di</strong> tipo matriarcale. Infatti, fin dal principio, <strong>la</strong> sua volontà <strong>di</strong> sposare Maruzza <strong>di</strong>pende esclusivamente dal consenso del<strong>la</strong> vecchia Minica, <strong>la</strong> quale deve prima valutare ogni caratteristica del partito, prima <strong>di</strong> potergli concedere <strong>la</strong> mano del<strong>la</strong> nipote. Ogni decisione sul matrimonio viene presa da lei: i due sposi non hanno voce in capitolo, devono sottostare alle sue volontà, soprattut- to Gnazio. Una volta sposati, Minica torna a vivere nel<strong>la</strong> propria abitazione e si fa viva solo al<strong>la</strong> nascita <strong>di</strong> Resina, momento destinato al passaggio del potere. Ora che c’è una <strong>di</strong>scendenza al<strong>la</strong> stirpe <strong>delle</strong> sirene, il suo ruolo sul<strong>la</strong> terra è finito, torna ad abitare nelle profon<strong>di</strong>tà marine e <strong>la</strong>scia il controllo a Maruzza, <strong>la</strong> quale, all’interno del<strong>la</strong> famiglia, è quel<strong>la</strong> che tiene le re<strong>di</strong>ni. Da lei derivano tutte le decisioni, come ad esempio quelle riguardo alcuni ampliamenti da fare al<strong>la</strong> casa oppure sul destino dei propri i figli. È infatti lei a convincere il ma- rito a far <strong>stu<strong>di</strong></strong>are Co<strong>la</strong>, se è quello che il ragazzo desidera fare. Così, a Gnazio sottomesso dall’amore, dal<strong>la</strong> bellezza e dal pugno fermo del<strong>la</strong> donna, non resta che eseguire volentieri le sue richieste. Allo stesso modo, Giurlà è costretto ad obbe<strong>di</strong>re al volere del marchese. Quest’ultimo, ritenendolo un buon <strong>la</strong>voratore e un ragazzo in gamba perché in grado <strong>di</strong> saper leggere e comprendere Lucrezio, gli aveva fatto il favore <strong>di</strong> non farlo partire militare; in cambio aveva chiesto solo che il ragazzo stesse attento al<strong>la</strong> figlia nei giorni in cui andava al <strong>la</strong>go. Quando poi quest’ultima si amma<strong>la</strong> gravemente, Giurlà è costretto a rimanere a pa<strong>la</strong>zzo per cercare <strong>di</strong> far guarire Anita ed indotto ad innamorarsi del<strong>la</strong> stessa e sposar<strong>la</strong>. Così tutti e tre i protagonisti non sembrano liberi nelle proprie scelte, c’è sem- pre qualcosa che li con<strong>di</strong>ziona: il periodo storico, il potere ammaliatore <strong>delle</strong> proprie compagne, o quello del<strong>la</strong> mafia e dei loro superiori. Eppure i loro rap- porti coniugali si rive<strong>la</strong>no felici e sinceri e le loro vite tendenzialmente serene, nonostante siano costretti a vivere <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>fficoltà, a venire a contatto con l’orrore del<strong>la</strong> violenza e del<strong>la</strong> <strong>di</strong>struzione, a convivere con il peso <strong>di</strong> essere in una con<strong>di</strong>zione precaria e senza poter fare affidamento su nessuno, né avere nessuna sicurezza, nessuna protezione. Solo i loro matrimoni, <strong>la</strong> loro vita fa- 86
4. Storia e potere miliare è un luogo <strong>di</strong> conforto e d’appoggio, tutto il resto al <strong>di</strong> fuori è pervaso dal<strong>la</strong> malvagità, al<strong>la</strong> quale sembra non esserci rime<strong>di</strong>o. I singoli citta<strong>di</strong>ni non se ne angustiano, <strong>la</strong> polizia non se ne occupa e ugualmente anche il governo. 5 Ivi, p. 249 87