università degli studi di milano la trilogia delle ... - Vigata.org
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1. Trilogia e fiaba<br />
1.4 Il casel<strong>la</strong>nte<br />
nvece, in modo del tutto <strong>di</strong>verso si costruisce il secondo romanzo del<strong>la</strong> <strong>trilogia</strong>,<br />
Il casel<strong>la</strong>nte. Quest’ultimo non segue gli schemi narrativi delineati da Harf-<br />
Lancner e pur adattandosi a quello generale del<strong>la</strong> fiaba, si ispira per lo più al<strong>la</strong><br />
tra<strong>di</strong>zione <strong>delle</strong> metamorfosi <strong>di</strong> età c<strong>la</strong>ssica, in partico<strong>la</strong>r modo ad Ovi<strong>di</strong>o. Dal<br />
quale Camilleri, oltre a prendere ispirazione per <strong>la</strong> trasformazioni femminili (sia<br />
per questo libro che per Il sonaglio) attinge al concetto base <strong>di</strong> metamorfosi:<br />
Il mutamento non è quasi mai interpretato come un fatto negativo. Anche quando è<br />
in <strong>di</strong>retto rapporto con una punizione (come nel caso <strong>di</strong> Aracne), può avere <strong>la</strong> funzione<br />
<strong>di</strong> sottrarre l’in<strong>di</strong>viduo al<strong>la</strong> morte o al<strong>la</strong> scomparsa completa, altrove, come si<br />
è detto, pone rime<strong>di</strong>o in qualche modo a uno squilibrio o a un turbamento così forti<br />
da essere <strong>di</strong>venuti intollerabili. Ma in più il mutamento assume talvolta il senso <strong>di</strong> un<br />
evento gioioso, in sintonia con una visione del mondo che tra<strong>la</strong>scia del tutto il senso<br />
dell’in<strong>di</strong>vidualità. 16<br />
Così, in questo romanzo, come si vedrà, <strong>la</strong> metamorfosi, non completa, av-<br />
viene per porre rime<strong>di</strong>o ad un turbamento e ad una mancanza <strong>di</strong>venuti in-<br />
tollerabili per <strong>la</strong> protagonista, e per mezzo del<strong>la</strong> quale spera <strong>di</strong> riuscire ad<br />
aggirare <strong>la</strong> sua infecon<strong>di</strong>tà e poter finalmente generare, ottenendo, in que-<br />
sto modo, l’unica cosa al mondo che <strong>la</strong> renderebbe veramente felice e viva.<br />
Il romanzo cronologicamente inizia là dove era terminata <strong>la</strong> storia <strong>di</strong> Maruzza<br />
Musumeci, negli anni Quaranta, periodo dell’entrata in guerra dell’Italia. Pro-<br />
tagonista è Nino Zarcuto, un trentino che dopo aver perso due <strong>di</strong>ta <strong>la</strong>vorando<br />
come manovratore, si vede assegnato il controllo <strong>di</strong> un casello del<strong>la</strong> linea ferro-<br />
viaria <strong>Vigata</strong> – Castelvetrano. Egli si trasferisce nel<strong>la</strong> nuova casa, provvista <strong>di</strong><br />
un pozzo e <strong>di</strong> un piccolo orto, con sua moglie Minica Olivieri. Entrambi hanno<br />
un desiderio, avere un figlio, ma a causa del<strong>la</strong> debolezza <strong>degli</strong> spermatozoi <strong>di</strong><br />
Nino, Minica non riesce a rimanere incinta. L’uomo decide allora <strong>di</strong> affidarsi<br />
16 A. Perutelli, La poesia epica <strong>la</strong>tina, Roma, Carocci, 2000, p.127<br />
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