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università degli studi di milano la trilogia delle ... - Vigata.org

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1. Trilogia e fiaba<br />

solo quando Anita l’indossa, il ricordo <strong>di</strong> Beba scompare per tornare ad esistere<br />

nel<strong>la</strong> vita reale. Di conseguenza, l’oggetto magico in questione ha <strong>la</strong> funzione<br />

<strong>di</strong> rendere possibile un capovolgimento del<strong>la</strong> storia, facendo sì che Giurlà non<br />

viva il matrimonio come un obbligo, ma ritrovando nel<strong>la</strong> nuova compagna il<br />

vecchio amore del<strong>la</strong> sua vita, riscopra quel<strong>la</strong> felicità scomparsa insieme a Beba.<br />

Nessun oggetto che possa considerarsi magico è invece presente ne Il casel<strong>la</strong>nte,<br />

il quale si <strong>di</strong>scosta dagli altri due romanzi, anche per un aumento del dato sto-<br />

rico che, facendo da sfondo all’intera vicenda, senza essere relegato all’inizio o<br />

al<strong>la</strong> fine, fornisce un quadro più dettagliato sui mo<strong>di</strong> e i costumi del<strong>la</strong> società<br />

del tempo.<br />

Al<strong>la</strong> <strong>di</strong>minuzione del carattere fiabesco e all’aumento del dato storico, si ag-<br />

giunge una maggior attenzione al processo metamorfico e a ciò che ne carat-<br />

terizza i tratti fondamentali. Mentre in Maruzza Musumeci <strong>la</strong> trasformazione<br />

in sirena non è mai descritta e <strong>di</strong> fatto mai tangibile, a causa del suo carattere<br />

segreto, ne Il sonaglio si avvisa un accenno <strong>di</strong> quello che poteva essere uno<br />

scambio <strong>di</strong> parti:<br />

Una sorta <strong>di</strong> mutazione, caratterizzata da un qualcosa <strong>di</strong> magico capace <strong>di</strong><br />

far rimanere meravigliato lo spettatore, senza <strong>la</strong>sciarlo però sconvolto, anche<br />

perché ai suoi occhi non appare nul<strong>la</strong> <strong>di</strong> partico<strong>la</strong>rmente meraviglioso. Non<br />

c’è nessuna trasformazione effettiva che possa <strong>la</strong>sciarlo a bocca aperta, solo<br />

uno sguardo complice, che preannuncia un cambiamento. Anche qui, come in<br />

Maruzza Musumeci, <strong>la</strong> metamorfosi è contrassegnata da un segreto, il quale<br />

sussisteva per le donne-sirena nel <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> vedere <strong>la</strong> loro forma naturale e per<br />

Anita e Beba nel<strong>la</strong> complicità del<strong>la</strong> trasformazione. Cioè in quel mutamento<br />

21 Ivi, p. 162<br />

La facci d’Anita e quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> Beba perciò erano vicinissime l’una davanti all’autra, si<br />

taliavano occhi nell’occhi come se stavano par<strong>la</strong>nno, in cunfidenzia, <strong>di</strong> un sigreto<br />

che sulo loro dù sapivano.<br />

Per qualchi secunno ristò fermo a taliare <strong>la</strong> scena, affatato. 21<br />

23

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