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università degli studi di milano la trilogia delle ... - Vigata.org

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2. Le donne natura<br />

2.4 Bestialità e Femminilità<br />

Quando si par<strong>la</strong> <strong>di</strong> bestialità, le prime donne <strong>di</strong> questa <strong>trilogia</strong> che vengono in<br />

mente sono certamente Maruzza e Anita, che per motivi <strong>di</strong>fferenti, anche se<br />

molto simili, si trovano ad essere in stretto contatto con il mondo animale.<br />

Per quanto riguarda Maruzza, si è visto come <strong>la</strong> sua doppia natura non aperta-<br />

mente visibile, si manifesti già dal<strong>la</strong> prima descrizione. Solo successivamente,<br />

però, si riscontreranno caratteristiche tipicamente animalesche e selvagge. Così,<br />

come le sue antenate c<strong>la</strong>ssiche, <strong>la</strong> nostra protagonista conserva ancora qualche<br />

tratto ferino, il quale, attenuato dalle leggi umane, ne costituisce il punto <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stacco.<br />

Le Sirene del mito sembrano nascere – se seguiamo <strong>la</strong> logica <strong>di</strong> qualche racconto – da<br />

una metamorfosi. Erano vergini, fanciulle votate al<strong>la</strong> castità. Un <strong>di</strong>svalore, per Afro<strong>di</strong>te.<br />

Eccole, quin<strong>di</strong>, trasformate in ibri<strong>di</strong>, metà donne, metà uccelli. 37<br />

Pertanto, inizialmente queste creature sono conosciute come esseri metà uccello<br />

e metà donna che, grazie all’estrema bellezza e soprattutto al<strong>la</strong> malia del loro<br />

canto, attiravano i marinai facendoli naufragare sugli scogli <strong>delle</strong> isole, per poi<br />

rapirli e <strong>di</strong>vorarli:<br />

Il mito racconta che erano ibri<strong>di</strong> (<strong>di</strong>phyeîs) con zampe <strong>di</strong> uccello e corpo <strong>di</strong> donna,<br />

che portavano al<strong>la</strong> consunzione i naviganti. Erano, in realtà, <strong>delle</strong> etere <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>naria<br />

abilità musicale, sia con gli strumenti sia con <strong>la</strong> dolce voce, bellissime, i cui clienti<br />

<strong>di</strong><strong>la</strong>pidavano con le proprie sostanze. 38<br />

Anche quando, nel VII secolo, il loro aspetto fisico muta, non più donne-uc-<br />

cello, ma donne-pesce, <strong>la</strong> malvagità si conserva, continuando ad essere causa<br />

dell’ammaliamento e del<strong>la</strong> conseguente morte dei marinai. In entrambe le tra-<br />

<strong>di</strong>zioni, queste creature non vengono in contatto con <strong>la</strong> società umana, con i<br />

loro costumi o le loro leggi: vivono nel proprio mondo e per questo l’incontro<br />

37<br />

Maurizio Bettini, Luigi Spina, Il mito <strong>delle</strong> Sirene: immagini e racconti dal<strong>la</strong> Grecia a oggi, Torino,<br />

Einau<strong>di</strong>, 2007, p. 131<br />

38<br />

Mythographi Graeci, vol. III/2, a cura <strong>di</strong> N. Festa, Teubner, Leipzig 1902, in Ibidem<br />

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