MotoGP - Moto.it
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Ricevi <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong> Magazine » Spedizione su abbonamento gratu<strong>it</strong>o Periodico elettronico di informazione motociclistica<br />
state vietate le moto? Da almeno mezzo secolo<br />
dichiarate “incontrollabili ordigni guidati da irresponsabili”<br />
e messe fuorilegge, vero? Però che<br />
meraviglia vederne una in movimento.<br />
Il motociclista ferma la moto avvicinandosi a piedi<br />
con un arnese in mano, una specie di roncola,<br />
ma non appena i sensori della siepe avvertono<br />
l’imminente probabile manomissione, parte la<br />
violentissima scarica elettrica del dispos<strong>it</strong>ivo<br />
anti effrazione che stende lo sventurato. Istintivamente<br />
mi avvicino a quel corpo fumante per<br />
soccorrerlo: solo svenuto, il polso è debole ma<br />
c’è. Forse fa parte pure lui della resistenza, forse<br />
stiamo dalla stessa parte e sarebbe mio preciso<br />
dovere morale aiutarlo.<br />
Alla mia sinistra, la motocicletta.<br />
Vengo colto da un raptus di lucida follia, voglio<br />
le sue emozioni: senza slacciarlo, scosto la parte<br />
posteriore del casco allo svenuto fuorilegge,<br />
strappo via il suo CPS e me lo colloco sanguinante<br />
proprio dietro l’orecchio destro: spingo, innesto,<br />
non senza soffrire connetto il mio corpo, ma<br />
devo sbrigarmi, collegato alla rete lascerò in giro<br />
dati che potrebbero essere tracciati.<br />
Eccole. Le emozioni del motociclista mi invadono,<br />
frugo nella sua memoria alla ricerca dei ricordi<br />
più forti e trovo scariche di adrenalina, lente<br />
passeggiate al suono di un ciof-ciof, ascese a vette<br />
lontane che io non ho mai visto, notti accanto<br />
la motocicletta a imprecare per farla ripartire,<br />
sorrisi di amici. Sento anche tanto spazio nella<br />
sua mente, più pronta ad accettare il mondo di<br />
quanto non sia la mia che non ha mai assaporato<br />
il piacere di muoversi in disequilibrio stabile.<br />
Continuo: senza il minimo senso di colpa, finalmente<br />
trovo il senso di estrema ecc<strong>it</strong>azione<br />
nell’avere di fronte la prima motocicletta: emozioni<br />
di contrabbando ma fortissime come violento<br />
è il piacere fisico alla prima manata di gas<br />
pieno e alla prima impennata di potenza. Avverto<br />
prima lo stupore nello scoprire di poter fare strada<br />
così velocemente e in totale indipendenza,<br />
poi il senso di controllo che riduce tutto il resto<br />
ad un corollario della legge dell’attr<strong>it</strong>o volvente.<br />
Esplode come un orgasmo la scoperta della obliqua<br />
veloc<strong>it</strong>à in curva senza la quale, capisco solo<br />
adesso, non esisterebbero i pensieri d’amore<br />
sincero verso i propri simili.<br />
So di avere commesso un gesto immorale ma<br />
ne è valsa la pena. Nella memoria di questo motociclista<br />
trovo un non so che di deja vu: la sua<br />
moto mi sembra proprio quella del nonno, assolutamente<br />
identica anche nei graffi! Forse un invisibile<br />
destino a due ruote ha un<strong>it</strong>o i miei ricordi<br />
con i suoi, ha fuso le emozioni (roba tipicamente<br />
mentale) con le sensazioni (elementi puramente<br />
fisici) e le esperienze del motociclista esanime<br />
sono passate al filtro del mio desiderio di rivivere<br />
l’esperienza di stare a cavallo della moto del<br />
nonno.<br />
Ho una felice inquietudine. Penso che solo con<br />
una moto avrei potuto dare un corpo così reale<br />
ai miei desideri. Forse è proprio per questo che<br />
le hanno vietate, perché probabilmente stare in<br />
moto rende facile fare pensieri pos<strong>it</strong>ivi e spinge<br />
oltre, nutrendo il senso cr<strong>it</strong>ico e rendendoti incontrollabile.<br />
Del resto non si diventa motociclisti<br />
per ed<strong>it</strong>to, si sceglie di esserlo: tutto il contrario<br />
dell’automobile il cui acquisto viene praticamente<br />
imposto dal Sistema Unico.<br />
Ad ogni modo, il dubbio sulla ident<strong>it</strong>à delle due<br />
moto mi ha travolto e, dopo avere reinstallato il<br />
CPS dietro l’orecchio del leg<strong>it</strong>timo proprietario<br />
ancora incosciente, sono venuto qui in soff<strong>it</strong>ta<br />
per cercare le fotografie del nonno custod<strong>it</strong>e accanto<br />
alle sue ceneri: in effetti la moto è proprio<br />
quella! Ho simpaticamente creduto che fosse<br />
tornata! Quando quarant’anni fa sono stato costretto<br />
a nascondermi quella motocicletta era rimasta<br />
a tua madre, che ti aveva appena partor<strong>it</strong>o.<br />
Ne avevo perso le tracce molto a malincuore,<br />
poiché era l’ultima reliquia della mia giovinezza<br />
ered<strong>it</strong>ata a fatica prima da mio padre, poi da me.<br />
Nulla accade per caso: il motociclista folgorato<br />
mi ha raggiunto e sta salendo le scale che portano<br />
qui in soff<strong>it</strong>ta, credo abbastanza imbufal<strong>it</strong>o<br />
e non perché io gli abbia rubato i ricordi connettendomi<br />
al suo CPS, no. E’ che non mi ha ancora<br />
perdonato il tradimento di quarant’anni fa che<br />
ha causato la rottura del nostro matrimonio: da<br />
allora ero riusc<strong>it</strong>o a non farmi mai trovare e non<br />
avevo più rivisto tua madre. So che si è rifatta<br />
una v<strong>it</strong>a giurando però di farmela pagare comunque:<br />
è fatta così.<br />
Qualcosa non torna, Giacomo: come ha fatto tua<br />
mamma a rimettere in circolazione una moto<br />
illegale, vecchia e imparare ad andarci mentre<br />
quando stavamo insieme lei trovava enormi difficoltà<br />
pure nel premere il tasto “on” del suo CPS?<br />
Come ha fatto a scovarmi dietro una siepe elettronica?<br />
Mannaggia alla condivisione.<br />
Sento a pochi passi da me la roncola fendere<br />
l’aria assieme al respiro di tua madre che nonostante<br />
la vecchiaia manifesta un’incredibile caparbia<br />
v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à.<br />
E ora che si avvicina la resa dei conti sento il bisogno<br />
di dirti una cosa, Giacomo: prima di tradire<br />
tua moglie ricorda che le donne, tutte le donne,<br />
sono piuttosto permalose. Pensaci.<br />
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