cibo - Gola gioconda - I piaceri della tavola in toscana, in Italia e nel ...
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anni del boom economico, un’<strong>Italia</strong><br />
capace di produrre quantità non<br />
qualità. Nelle famiglie si bevono<br />
prodotti di livello mediocre, spesso ci<br />
si affida al v<strong>in</strong>o del contad<strong>in</strong>o<br />
conv<strong>in</strong>ti <strong>della</strong> genu<strong>in</strong>ità di ciò che si<br />
ha <strong>nel</strong> bicchiere. V<strong>in</strong>ai, mescite,<br />
osterie sono i luoghi di consumo<br />
fuori casa, dove è di moda la classica<br />
bevut<strong>in</strong>a con gli amici. Nei ristoranti<br />
il v<strong>in</strong>o si vende, eccome. Le aziende<br />
del settore premiano i camerieri “a<br />
tappo”: più bottiglie si aprono, più<br />
tappi si conservano dimostrando<br />
all’azienda che ci è dati da fare, più<br />
alto è il premio.<br />
D’altronde si mangia per sfamarsi o<br />
meglio per esorcizzare la fame, visto<br />
che i ricordi di guerra e miseria sono<br />
ancora vivi. Antipasti misti, pasta,<br />
riso, zuppe, m<strong>in</strong>estre,<br />
arrosto misto, patate,<br />
<strong>in</strong>salata, frutta, dolce.<br />
Il v<strong>in</strong>o scorre a fiumi<br />
nei bicchieri. Si arriva<br />
<strong>in</strong> fondo a fatica, pieni<br />
di <strong>cibo</strong> e alcool,<br />
confidando <strong>nel</strong>le<br />
proprietà del bicarbonato.<br />
Popolo di buone forchette<br />
capace di reggere il confronto<br />
con quattro - c<strong>in</strong>que portate a<br />
porzione <strong>in</strong>tera. L’<strong>Italia</strong> va, ha<br />
voglia di arricchirsi e di<br />
spendere, non bada a cosa c’è <strong>nel</strong><br />
piatto né a cosa c’è <strong>nel</strong> bicchiere.<br />
Ci voleva uno scandalo...<br />
Arriviamo così alla metà degli anni<br />
’80. Scoppia il caso metanolo, dopo<br />
la morte di alcune persone. Per il<br />
mondo del v<strong>in</strong>o sembra la f<strong>in</strong>e e<br />
<strong>in</strong>vece è l’<strong>in</strong>izio di un camm<strong>in</strong>o<br />
glorioso. Sì perché una via d’uscita<br />
esiste. Si tratta “solo” di fare le cose<br />
sul serio, una strada tanto ardua ma<br />
sempre a portata di mano. Nascono<br />
così i grandi v<strong>in</strong>i italiani, toscani e<br />
piemontesi soprattutto. Si<br />
<strong>in</strong>gaggiano i migliori enologi <strong>in</strong><br />
circolazione, si r<strong>in</strong>novano vigne e<br />
cant<strong>in</strong>e, si guarda con sistematicità<br />
ai grandi mercati.<br />
I mass media si avvic<strong>in</strong>ano con<br />
curiosità al settore. Nascono<br />
guide e riviste che hanno il<br />
grande merito, grazie anche al<br />
contributo di firme<br />
importanti, di elevare a mito<br />
il nettare di bacco.<br />
Le carte dei v<strong>in</strong>i dei ristoranti<br />
si riempiono di referenze. Non<br />
solo dei grandi nomi, ma anche<br />
di cant<strong>in</strong>e piccole e particolari.<br />
Il pubblico resta talmente<br />
affasc<strong>in</strong>ato da certe bottiglie che<br />
decide che è arrivata l’ora di saperne<br />
di più. Ci si iscrive ai corsi per<br />
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