09.06.2013 Views

Visualizza la rivista - Padri Dehoniani

Visualizza la rivista - Padri Dehoniani

Visualizza la rivista - Padri Dehoniani

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Pensa al<strong>la</strong> salute<br />

dal<strong>la</strong> parte di Abele ma ha “pietas” anche<br />

nei confronti di Caino.<br />

La premura di Dio si espande oltre<br />

che su gli umani anche su tutte le creature.<br />

Il primo racconto del<strong>la</strong> creazione si<br />

conclude con queste parole: «il settimo<br />

giorno, Dio compì l’opera che aveva fatta,<br />

e si riposò il settimo giorno da tutta l’opera<br />

che aveva fatta. Dio benedisse il settimo<br />

giorno e lo santificò, perché in esso<br />

Dio si riposò da tutta l’opera che aveva<br />

creata e fatta» (Gen 2,2-3). Il settimo<br />

giorno Dio si riposa contemp<strong>la</strong>ndo le<br />

creature a cui aveva dato vita. C’è un<br />

passo del profeta Baruc che dice in un<br />

modo splendido questo dialogo tra il<br />

Creatore e le sue creature: «Le stelle bril<strong>la</strong>no<br />

dalle loro vedette e gioiscono; egli le<br />

chiama e rispondono: “Eccoci!” e bril<strong>la</strong>no<br />

di gioia per colui che le ha create» (Bar<br />

3,34-35).<br />

“La pietà è <strong>la</strong> tenerezza per Dio, l’essere<br />

innamorati di lui e il desiderare di<br />

rendergli gloria in ogni cosa. La misericordia<br />

del Signore è stata talmente<br />

grande con noi che egli desidera il nostro<br />

amore verso di lui! Grazie al<strong>la</strong> pietà<br />

il cristiano non cerca solo le conso<strong>la</strong>zioni<br />

di Dio, ma desidera fargli compagnia<br />

nel<strong>la</strong> sua gioia e nel suo dolore per il<br />

peccato del mondo”. Così si esprime il<br />

card. Martini in: tre racconti dello Spirito,<br />

1997-98. La pietà è come tenersi per<br />

52 PRESENZA CRISTIANA<br />

mano per formare una grande catena,<br />

che parta da Dio e colleghi tutte le creature.<br />

È Dio <strong>la</strong> sorgente del<strong>la</strong> pietà; da lui<br />

noi l’attingiamo, in lui <strong>la</strong> alimentiamo.<br />

Adesso comprendiamo anche il perché<br />

del calo del<strong>la</strong> pietà nel<strong>la</strong> nostra storia<br />

: all’origine c’è il l’impoverimento<br />

del<strong>la</strong> nostra esperienza del<strong>la</strong> tenerezza<br />

di Dio per le sue creature. Il primo passo<br />

del recupero del<strong>la</strong> pietà, quindi, è tornare<br />

a “lui”, sorgente di ogni pietà.<br />

L’IDENTIKIT DELLA PIETÀ<br />

Alle soglie del terzo millennio, par<strong>la</strong>ndo<br />

delle virtù da <strong>la</strong>sciare e di quelle<br />

da tenere come viatico per il nuovo capitolo<br />

del<strong>la</strong> storia che iniziava, il saggista<br />

C<strong>la</strong>udio Magris esordiva così: “Il vizio<br />

che vorrei <strong>la</strong>sciare come un vuoto a perdere<br />

nell’anno che se ne va è per me il<br />

più stupido dei peccati: quello del<strong>la</strong> falsità<br />

dei sentimenti: l’accensione sporadica<br />

e manierata del<strong>la</strong> pietà , il solidarismo<br />

recitato, <strong>la</strong> rappresentazione pubblica<br />

del<strong>la</strong> pietà e del sentimento religioso.<br />

Il buonismo insomma, quello che<br />

ci allieta sugli schermi del<strong>la</strong> televisione,<br />

accompagnato quasi sempre da un disinteresse<br />

di fondo e di durata nei riguardi<br />

degli altri, cominciando dalle<br />

persone care e vicine. Il buonismo è <strong>la</strong><br />

recita del<strong>la</strong> bontà, l’esibizione di una attenzione<br />

non provata che viene gabel-<br />

<strong>la</strong>ta come autentica. (…) La virtù che<br />

vorrei riuscire a portare nell’ anno nuovo<br />

è invece il sentimento del<strong>la</strong> giustizia,<br />

che si accompagna sempre a qualcosa<br />

che assomiglia molto al<strong>la</strong> bontà e cioè<br />

all’ attenzione, non sporadica, non sentimentale<br />

e teatrale ma durevole e<br />

profonda verso gli altri, i più deboli, i<br />

maltrattati e gli esiliati”.<br />

Sia pure in negativo ma mi sembra<br />

che questa possa essere una descrizione<br />

del<strong>la</strong> pietà. Proviamo ad evidenziarne<br />

alcune linee caratteristiche.<br />

Autenticità. È l’aspetto che ci si presenta<br />

per primo. La virtù finte sono state<br />

<strong>la</strong> Caporetto delle virtù autentiche;<br />

per questo oggi le virtù esiliate fanno fatica<br />

a ritrovare il loro spazio nel<strong>la</strong> vita<br />

delle persone. La pietà o è un sentimento<br />

vero o non è nul<strong>la</strong>. Vero nel senso che<br />

è motivato da una ragione solida non<br />

volubile e non da emozioni del momento<br />

o peggio ancora da ragioni interessate.<br />

Libertà. Non una virtù costruita ad<br />

arte da motivazioni esteriori, ma radicata<br />

profondamente nell’animo e pronta<br />

ad attivarsi quando avverte <strong>la</strong> necessità.<br />

Nel<strong>la</strong> nostra cultura è una costante che i<br />

drammi umani siano spettacolo part time:<br />

oggi scatenano emozioni, domani<br />

sono sostituiti da un altro dramma. Vanno<br />

in soffitta o in cantina a secondo del<strong>la</strong><br />

spazio libero che ci rimane. I nostri<br />

sentimenti (quello del<strong>la</strong> pietà compreso)<br />

sono tele-comandati, nel senso che<br />

ci sono comandati dal<strong>la</strong> Tele.<br />

Discrezione. C<strong>la</strong>udio Magris par<strong>la</strong> di<br />

“solidarismo recitato”, di “rappresentazione<br />

pubblica del<strong>la</strong> pietà”, di “esibizione<br />

di premura” … si tratta di forzature<br />

al centro delle quali non c’è il problema<br />

dell’altro ma il bisogno nostro di essere<br />

gratificati del<strong>la</strong> buona azione compiuta.<br />

La pietà ostentata, data per benigna<br />

concessione, offende anche chi ha veramente<br />

bisogno. Preferisce <strong>la</strong> sua povertà.<br />

Continuità. I banchetti natalizi per i<br />

poveri, l’ospitalità quindicinale dei<br />

bambini bosniaci, il pacco dono natalizio<br />

… sono gesti belli e generosi, ma<br />

che rischiano di suscitare attese che poi<br />

non verranno soddisfatte. “Gutta cavat<br />

<strong>la</strong>pidem” (<strong>la</strong> goccia scava <strong>la</strong> pietra) dicevano<br />

i <strong>la</strong>tini; è <strong>la</strong> continuità che crea<br />

profondi e durevoli cambiamenti.<br />

Potremmo continuare a meglio delineare<br />

l’identikit del<strong>la</strong> pietà, ma già questi<br />

accenni ci possono aiutare a meglio<br />

capire <strong>la</strong> posta in gioco del<strong>la</strong> pietà. Un episodio<br />

di cronaca, raccontato da Bruno<br />

Ferrero, ci dà una visione ancora più im-

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!