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Riflessioni e preghiere Scuola della Parola Esodo cap ... - Altervista

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Giudicare secondo coscienza è un dogma con cui tutti noi ci rivediamo e<br />

concordiamo; ma la coscienza ha purtroppo tante sfaccettature, troppe culture<br />

e troppi condizionamenti. Ed è spesso quello che succede nei nostri tribunali,<br />

dove ahimè spesso succede che non sempre i verdetti sono ripagatori di<br />

uguaglianza sociale. Nei diversi paesi del mondo è assai diversa e raramente ci<br />

riconosciamo in decisioni prese da questa o quell’altra nazione. Allora sembra<br />

ancora più importante un comune denominatore per ovviare a queste diverse<br />

interpretazioni legislative ed è, a mio parere, quello dell’uno per tutti.<br />

“Non esiste altro Dio all’infuori di me”. E’ facile <strong>cap</strong>ire come accomunati da<br />

questa grande verità, e liberati dai condizionamenti, chi dovrà giudicare e<br />

decidere sui grossi problemi sociali con l’aiuto di Dio saranno dispensatori di<br />

insindacabile giudizio divino.<br />

Giustizia, chi è che non ha sete di giustizia. Tutti vogliamo giustizia, però basta<br />

accendere la TV e cosa vediamo? Violenze senza giustizia, assassini con arresti<br />

domiciliari o addirittura liberi, ed allora dico: “Dov’è l’integrità dei giudici?” Io<br />

sono certo che esiste un solo giudice che è Dio.<br />

Il Signore continuamente ci chiama a svolgere il nostro compito per<br />

partecipare al suo progetto di salvezza. Ci chiama singolarmente, non per<br />

restare soli ma per condividere sia l’impegno che la salvezza con ogni fratello.<br />

Per lungo tempo ho pensato di non avere compiti da svolgere e mi sono fatta<br />

sopraffare dall’inedia, dall’abitudine, dalla quotidianità.<br />

Ti ringrazio Signore per avermi fatto incontrare tanti fratelli che hanno scosso<br />

questi miei atteggiamenti, chiamandomi all’impegno comune verso alcuni altri<br />

in difficoltà. Mi hai fatto sicuramente giustizia perché mi stai dando serenità e<br />

gioia nella condivisione di questo tempo,assieme anche alla sofferenza per i<br />

fratelli che restano chiusi nella loro cecità, nella mancata tua conoscenza.<br />

Fa in modo che possa continuare a sperimentare questo impegno e queste<br />

condivisioni, e consentimi di lodarti e ringraziarti nella quotidiana preghiera<br />

per ascoltarti e comprendere quello che vuoi da me.<br />

Nel <strong>cap</strong>itolo XVIII risuona prepotentemente il tema <strong>della</strong> giustizia. Essa è<br />

strettamente legata alla richiesta di verità. La giustizia reclama l’ascolto di sé, la<br />

<strong>cap</strong>acità di estrapolare da sé il vero. Non si può pretendere di incontrare<br />

giustizia se non si è pronti ad accoglierla.<br />

Quante volte colleghiamo la giustizia alla vendetta, anzi la confondiamo con<br />

essa, o addirittura la sovrapponiamo ad essa. Il nostro animo deve gioire di<br />

fronte alla prospettiva che un giorno saremo davanti all’unico tribunale di chi<br />

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