Riflessioni e preghiere Scuola della Parola Esodo cap ... - Altervista

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ESODO CAP XXIV Stare alla tua presenza, o Signore, non è obbligo ma un diritto e soprattutto una gioia. Grazie perché tu sei con noi e rimani sempre con noi. Ci chiedi questa sera di salire verso il monte, di sognare alto, di non accontentarci del poco, anche se questo a volte costa, perché non siamo capiti, aiutaci a non tornare indietro. Per noi proclami la tua Parola solenne ed esigente. “Tutto quello che il Signore ha detto noi lo faremo”. Aiutaci, o Dio di misericordia, a realizzare in noi il seme fecondo della tua Parola. Dinanzi a te, o Signore, non sono solo. Ho portato con me i miei fratelli, e in essi trovo forza e coraggio; con essi la tua Parola diviene mistero di comunione. La tua legge è dolce al mio palato, i tuoi comandi sono la gioia del mio cuore. Per questo ti rendo lode o mio Dio e rinnovo il mio grande, umile e sincero Amen. 68
Salire sul monte, la fatica della vita! Le diverse forme di sacrificio gradite a te Signore, la totale donazione a Te e ai fratelli, l’alleanza del sangue, tutto ciò mi hai detto adesso Signore! L’Eucarestia ci rende tempio vivente di Dio, il sacrificio dell’Eterna Alleanza ci dona dignità e libertà. E’ bello scoprire, realizzare, con la lettura di questo importante capitolo dell’Esodo, che il Signore ci permette di vederlo, ci chiama a sé sul monte e ci libera dalle preoccupazioni e dalle tentazioni. In questo tempo quaresimale questa lettura dà la risposta alle mille domande, alle mille prove cui sono sottoposta quotidianamente. La fatica del lavoro fuori casa, di quello a casa, o anche l’impegno di catechista, sono diversi i sacrifici che ci chiede il Signore. Ma poi con l’ascolto della sua Parola, comprendi che Egli è lì, con te, ti chiama e ti accoglie sempre, basta solo affidarsi alla sua gloria indicibile. Egli trasforma qualsiasi sofferenza, sacrificio in gloria e gioia. Offrire se stessi, consumarsi fino alla fine. Ci riuscirò mai, Padre Santo? E’ da un po’ di tempo che opero in questa direzione senza limiti, sempre disponibile per i fratelli che hanno bisogno. Mi rendo conto, Signore mio, che a volte non sempre si è capiti dai fratelli e con i loro atteggiamenti e le loro risposte me ne rendo conto. Tu hai mandato tuo Figlio che si è donato, consumato tutto per noi, dando il suo corpo come Agnello sgozzato sull’altare. E’ questa la forza che mi fa andare avanti anche quando le forze fisiche mancano, umanamente. Ma penso a te, caro Gesù e riparto. Si rimane sempre sorpresi per la bellezza di immagini, anche se a volte troppo crude, che la Parola evoca. Il salire verso il monte presuppone un atteggiamento nuovo, un atteggiamento che trova nello sguardo rivolto verso l’alto la sua vera dimensione. Non importa quanto sia faticoso il cammino, perché esso ha in sé il germe della gioia profonda. Salire per sedersi ad un tavolo di comunione che trova la sua benedizione nel corpo spezzato e nel sangue versato di chi ama senza limiti e senza preclusione. Siamo chiamati a salire sul monte. E pensare che non è la cosa che preferisco, forse perché non so cosa mi aspetta, forse perché ho un po’ di paura di te Signore, il quale sei stato presentato come un Padre severo che castiga. Eppure ti lasci vedere senza annientarci, ti fai vedere come agnello; ti vediamo nell’eucarestia, ti vediamo nel nostro cuore, nei fratelli. Come sangue di vita ti immoli per la nostra salvezza e vieni a riempire quei catini vuoti e vecchi della nostra vita. Vieni ancora Signore poiché ogni volta che ti accogliamo ci fai nuovi, ci doni gioia, ci riempi di ogni bene e ci doni il diritto di essere in te. 69
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Il Faraone inconsapevolmente agisce
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Ritorna con immensa attualità la v
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Protendere le nostre mani sapendo c
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Fa o Signore che abbiamo un cuore n
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ESODO CAP X Signore, Padre Santo, s
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