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Riflessioni e preghiere Scuola della Parola Esodo cap ... - Altervista

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Protendere le nostre mani sapendo che il Signore si china sempre a stringerle: è<br />

questa l’immagine più fedele <strong>della</strong> presenza di Dio.<br />

Affidarsi a lui è l’unica possibilità per staccarsi da una condizione di povertà<br />

spirituale ed innalzarsi a figli di Dio.<br />

Il Faraone preso dalle sue sicurezze terrene non ha mai considerato questa<br />

nuova prospettiva, solamente Mosé che inneggia a Dio, che invoca Dio, che<br />

alza lo sguardo al cielo lo pone di fronte alla sua miseria: non essere <strong>cap</strong>ace di<br />

sperimentare atteggiamenti di abbandono assoluto, di fiducia totale in chi ha il<br />

potere di cambiare il corso degli eventi.<br />

Alzare gli occhi per andare oltre l’immediato.<br />

“Questa volta ho veramente peccato”. Come il faraone tante volte mi sono<br />

resa conto di aver peccato. Ma tu Signore piuttosto che castigarmi, mi hai<br />

aiutata ad uscire dal mio egoismo. Mi stai portando piano piano, con amore<br />

di padre verso gli altri. E più Signore riempi il mio cuore del tuo amore, più<br />

vedo che sei presente nella mia vita, nel mio cuore, nella mia mente. Mi apri<br />

piano piano al mondo e solo ora mi sembra di rinascere. Con la grandine stai<br />

smuovendo le vene del mio cuore. Mi sembra quasi che il soffrire è nulla di<br />

fronte all’amore che tu puoi versare in me e nel mondo. Aiutami Signore<br />

ancora ad aprirmi e ad essere tutta per te, tutta per gli altri. Grazie Signore.<br />

Dio è il solo Signore nei cieli e sulla terra! Questa realtà è difficile da<br />

comprendere per chi, come il faraone è abituato a servire la propria persona<br />

considerata divina. Di conseguenza, passate le tempeste di segni che sotto<br />

forma di piaghe colpirono l’Egitto, si ostina a non far uscire gli Israeliti dalla<br />

propria terra-<br />

Quante volte noi non riusciamo a comprendere o non vogliamo ascoltare i<br />

“segni” di cui Dio si serve per riportarci sulla retta via. Siamo troppo presi dai<br />

nostri impegni, abbiamo i nostri idoli che hanno a che fare con tutto ciò che di<br />

bello ci offre il mondo, e non abbiamo tempo da dedicare a Dio.<br />

Signore Gesù, tu che hai compiuto la volontà del padre donando te stesso,<br />

sacrificandoti sulla croce quale agnello immolato, insegnaci l’umiltà che è il<br />

segno <strong>della</strong> santità, che ci porta a cercare la gloria di Dio e non la propria.<br />

L’ostinatezza del faraone ci fa rivivere i momenti più bui del nostro animo, e<br />

quindi ci sprona a rivedere meglio la nostra vita.<br />

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