Riflessioni e preghiere Scuola della Parola Esodo cap ... - Altervista

Leggendo più volte i brani dell’Esodo simpaticamente mi capita sovente di
provare invidia verso un popolo, gli ebrei che, anche se vessati da continui
spostamenti hanno un grande dono: sono il popolo prediletto da Dio e, se
questo è poco, consentitemi di dire una battuta: Che fortuna!
Ci rendiamo conto che questa gente viene guidata per mano come fossero
bambini? Che vengono trasportati, aiutati dall’azione divina nell’intento di
raggiungere un solo, unico obiettivo: la terra promessa? Allora mi chiedo, dato
che con la morte di Gesù fuori da quelle mura siamo stati salvati anche noi,
perché ci opponiamo al mirabile disegno di salvezza, a cotanta bontà di un
Padre che ci guida, ci allontana dai nemici, ci mette persino un angelo a
custodia affinché lo ascoltassimo, ci conduce verso la salvezza. Di contro noi
che facciamo? Abbiamo tutti questi doni, ma ci rifiutiamo di prenderci le
nostre responsabilità nei confronti del creato e delle cose ad esso connesse.
Basterebbe in fondo poco per realizzarci in questo progetto, con espressione
calcistica”basta spingere e farai gol!
Anche stasera come tutte le altre volte ci hai donato la tua Parola, o Signore. E
quella di stasera è quanto mai attuale. I temi della giustizia, della correzione,
della santificazione delle feste, dell’essere fedele a te solo a te, sono temi che
ogni essere umano dovrebbe conoscere; solo che vediamo intorno a noi i
nostri fratelli che dimostrano con le loro opere di non conoscerli. Allora noi
che siamo riuniti qui per questa Scuola della Parola pensiamo, anzi siamo sicuri
di avere avuto la verità donata da te, e quindi dobbiamo avere il coraggio di
gridarla ad alta voce ai nostri fratelli, correndo il rischio di essere fuori dai
tempi ma pienamente consapevoli che Tu sei la Via, la Verità e la Vita.
Quanti doni ci elargisci Signore! E noi cosa ti diamo in cambio? Non trovo
niente, ma proprio niente! Signore, aiutami!
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