volume - Centro Documentazione Luserna
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Aspetti storici 41<br />
so per convincere il comune a rilasciare la licenza edilizia. Perciò la giunta provinciale<br />
stessa il 28 febbraio 1890 evase infine la petizione della Pro patria a suo<br />
favore. Due mesi dopo venne anche presa la decisione sulla questione linguistica<br />
di <strong>Luserna</strong> dalla suprema corte amministrativa, dopo che il comune aveva<br />
presentato ricorso (1 febbraio 1890) contro l’ordine sopra menzionato della giunta<br />
provinciale. Con la sentenza di questa istanza suprema venne confermato il<br />
provvedimento della giunta provinciale in merito all’evasione tedesca della richiesta<br />
della Pro patria, ma sospeso il suo ordine generale di evadere le pratiche<br />
per il Tirolo italiano solo in lingua italiana. A quanto pare, questa decisione soddisfece<br />
entrambe le parti a <strong>Luserna</strong>: il comune era contento di aver raggiunto almeno<br />
qualche cosa, mentre gli avversari pensavano di aver vinto la questione<br />
principale. L’edificio scolastico italiano venne iniziato subito dopo l’arrivo<br />
della licenza edilizia; ma anche per i tedeschi non erano più adeguate le aule<br />
scolastiche utilizzate fino a quel momento. Trovarono nell’Allg. Deutscher<br />
Schulverein un benefattore generoso che donava i mezzi per la costruzione di<br />
una nuova scuola e per la gestione di un asilo.<br />
A metà di aprile venne inaugurata la scuola privata italiana nella quale entrarono<br />
27 ragazzi in età scolastica. Negli anni seguenti questo numero aumentò<br />
a 46, poi diminuì, e calò a 24 nel 1904. Quale divario tra queste cifre rispetto<br />
ai “90 ragazzi” che i sopra menzionati “ben 60” capi famiglia pretendevano di<br />
avere! A <strong>Luserna</strong> si trovavano anche membri paganti della “Lega Nazionale”<br />
(erede della “Pro patria”), ed era noto che il loro numero non raggiungeva nemmeno<br />
due dozzine, che di questi quasi la metà erano bambini in età scolastica e<br />
ancora più giovani, uno addirittura in culla, che anche questi bambini nella Lega<br />
Nazionale venivano chiamati, come gli adulti, “signor” e “signora”, che non tutti<br />
i membri sapevano di questa appartenenza alla Lega. Evidentemente tale manovra<br />
doveva far sembrare più alto il numero dei filoitaliani di quanto non lo<br />
fosse in realtà. Si presume che la situazione sia analoga per i “ben 60” capi famiglia.<br />
Mentre si lavorava ancora al nuovo edificio scolastico tedesco, avvenne<br />
l’inaugurazione dell’asilo tedesco (nel maggio 1893). Era provvisoriamente sistemato<br />
in un’ampia sala dell’appartamento degli insegnanti; quale prima maestra<br />
vi operava la signorina Mathilde Andrè (ora sposata v. Unterrichter). A lei<br />
toccava il compito gravoso di abituare i piccoli a questa novità e di educarli per<br />
la scuola. Lo assolveva brillantemente, con piena soddisfazione degli ispettori<br />
scolastici distrettuali e con la gioia dei genitori; perfino gli avversari riconobbero<br />
apertamente la sua bravura. Ancora adesso i lusernesi conservano un buon<br />
ricordo di lei. Anche le sue succeditrici si adoperavano per i bambini con zelo e<br />
abilità.<br />
Il 15 ottobre 1894 si poté occupare il nuovo edificio scolastico tedesco. Con i<br />
suoi muri spessi si presenta come una fortezza; a piano terra contiene due sale<br />
spaziose ed alte per l’asilo, al primo piano due aule e al secondo piano due appartamenti<br />
separati per le insegnanti della scuole elementare e dell’asilo. Nella<br />
scuola elementare hanno operato per alcuni anni varie insegnanti, ma nessuna<br />
si è guadagnata, per amore per la professione, per l’abilità nell’insegnamento e