Ottobre - Federazione Trentina della Cooperazione

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IN PRIMO PIANO | la convention di Phoenix IL NUOVO SIB2000 IL CLIEntE DI bAnCA “coccolato” dal software Phoenix ha presentato al convegno di San Pietroburgo la nuova versione di SIB2000, il sistema informatico di gestione bancaria completamente rinnovato e ampliato dopo cinque anni di lavoro. Un aiuto concreto per migliorare la relazione tra banca e cliente. In un momento come questo in cui il rapporto tra clienti e istituti di credito è messo a dura prova, la Phoenix Informatica Bancaria spa propone alle proprie banche clienti la nuova versione del programma SIB2000, che gestisce attualmente oltre 130 istituti di credito italiani, per la maggior parte Casse Rurali e Bcc. La nuova release del programma, completamente riscritta e ampliata, è stata presentata in anteprima alle banche nella convention a San Pietroburgo, ed ha già ottenuto ampi apprezzamenti da parte dei direttori delle banche presenti. Alla Phoenix di Trento, società del movimento cooperativo che impiega duecento programmatori, ci lavoravano da cinque anni al nuovo “SIB2000”. Hanno dovuto riscrivere in un nuovo linguaggio qualcosa come 7 milioni di righe di codice, oltre 5mila funzioni video, 1.300 funzioni di stampa e 500 componenti applicative. Ne è uscito un prodotto molto semplice da gestire, quanto complesso nell’architettura di sistema, dove tutte le funzioni e i programmi collegati sono pienamente integrati in un’unica interfaccia grafica. Quello che appare all’operatore sullo schermo del pc è un “cruscotto” che mostra in maniera chiara il profilo del cliente aggiornato in tempo reale: non solo il saldo del conto corrente ma migliaia di altre informazioni che riguardano gli investimenti, il risparmio, i mutui in essere, i rischi che si possono correre o le opportunità da prendere al volo. Il software integra funzioni molto innovative dal punto di vista direzionale e di marketing, in altre parole aiuta la relazione personale e la riempie di contenuti orientati a valutare al meglio la persona che si ha davanti, e dare consigli tempestivi per evitare rischi che potrebbero avere conseguenze pesanti sul portafoglio. Non solo. Il cliente, a sua volta, 8 C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 9 - O T T O B R E 2 0 0 9 Nella foto i collaboratori di Phoenix che hanno curato in particolare l’allestimento dei workshop SIB 2000 riceverà report molto dettagliati e chiari sui rapporti intrattenuti con la propria banca, utili per valutare con competenza la propria situazione finanziaria. Il progetto – interamente ideato, condotto e realizzato da Phoenix – ha consentito di produrre un codice rinnovato, evoluto e potenziato. Pronto per le sfide di domani. “Abbiamo voluto intitolare la nostra convention Customer First proprio per mettere al primo posto il ruolo del cliente – afferma il direttore generale Giorgio Crosina – perché le sue aspettative, le richieste, la qualità del servizio offerto, sono variabili che oggi più di ieri fanno la differenza tra una banca e l’altra. La banca oggi deve comunicare in maniera efficace, deve mettere nella relazione con il cliente tutta la propria credibilità e competenza. Un software adeguato può aiutare molto”.
20 aNNI DI MELINDa Vent’anni fa la melicoltura delle valli del Noce era fortemente in crisi: le 17 cooperative di allora affrontavano il mercato con 17 marchi e 17 uffici commerciali, spesso facendosi concorrenza tra loro. A rimetterci, alla fine, erano le liquidazioni ai soci, che crollavano a picco anche per colpa del calo nel consumo delle mele. Fu in questo contesto che un gruppo di presidenti e direttori capì che per uscire dalla crisi era necessario unirsi: cooperare tra cooperative, dapprima creando un marchio unico per commercializzare le mele e poi un consorzio. In un primo momento aderirono al progetto 13 cooperative, non senza discussioni, soci dubbiosi e contrari. L’anno seguente si unirono anche le altre e prese piano piano corpo quello che oggi è Melinda. Basta un colpo d’occhio per vedere come sono cambiate le valli del Noce in questo ventennio: i paesi, la viabilità, le case. Non bastasse lo sguardo, parlano i numeri: il denaro depositato o investito presso le Casse Rurali <strong>della</strong> zona è quasi quintuplicato, passando da 300 milioni a 1,7 miliardi di euro. Gli investimenti sostenuti dal solo sistema di credito cooperativo sono addirittura decuplicati, da 79 milioni a 860. In mezzo a queste cifre c’è Melinda, il consorzio a cui le cooperative hanno affidato le funzioni di vendita e promozione dell’intera produzione frutticola delle Valli di Non e Sole mantenendo solo la selezione, il confezionamento e lo stoccaggio delle mele. Un passaggio anche doloroso, per certi versi (ne è sintomatico il fatto che il decimo anniversario non fu festeggiato) perché è significato un forte cambiamento del modello organizzativo, prima completamente autono- 9 C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 9 - O T T O B R E 2 0 0 9 IN PRIMO PIANO IL RIsCAttO DI Un tERRItORIO LA FORzA DELLA COOpERAzIOnE di Dirce Pra<strong>della</strong> mo, delle singole cooperative, che oggi raggruppano come soci circa 5.200 produttori ortofrutticoli, su un territorio che si estende su un totale di 6.500 ettari, per produrre ogni anno un miliardo di mele, tutte identificate con l’inconfondibile bollino blu. è solo grazie alla formula cooperativa che il riscatto di queste valli è stato possibile. Una società per azioni, per esempio, non avrebbe potuto riunire e accordare più di 5mila persone. Avrebbe potuto acquistare, gestire, pilotare investimenti e far diventare ricchi alcuni, forse. Ma non riuscire a fornire un buon reddito ai soci, anche a coloro che hanno campi di ridotte dimensioni ed utilizzano l’agricoltura come secondo lavoro. La scelta del modello organizzativo cooperativo su diversi gradi (soci, cooperative, consorzio) si è mostrata vincente, così come era accaduto anche per le Famiglie Cooperative
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