Ottobre - Federazione Trentina della Cooperazione
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CULTURA COOPERATIVA<br />
RACCONTI DI COOPERAZIONE<br />
Un’ALLEVAtRICE DOnnA<br />
nELLA VALLE DEI MOChEnI<br />
di gemma Pallaoro<br />
Mi alzo ogni mattina alle sei. Sono<br />
partita da zero e oggi possiedo una<br />
stalla con 32 vacche e un terreno<br />
dove coltivo piccoli frutti. La mia<br />
vita è tutta qui: vivo in questa casa<br />
sul pendio sopra Sant’Orsola Terme<br />
da quando sono nata. Il cane sullo<br />
zerbino il fondo alle scale, quattro<br />
gatti rossi appollaiati sul corrimano,<br />
le galline poco più in là, vicino all’orto.<br />
Dietro c’è la stalla che ho costruito<br />
da sola. Affianco la vecchia stalla<br />
di mio padre che uso ancora per il<br />
ricovero degli animali da rimonta.<br />
Forse domani diventerà un agritur e<br />
rientrerà nel progetto delle Fattorie<br />
didattiche, dove vanno i bambini per<br />
stare a contatto con gli animali. Mi<br />
piacerebbe trasmettere ai giovani la<br />
passione e il rispetto per gli animali e<br />
renderli un po’ meno ‘sconosciuti’ ai<br />
loro occhi. Per questo ho presentato<br />
un progetto in Provincia, spero che<br />
sarà approvato.<br />
Mio marito mi dà una mano, adesso<br />
che è in pensione. Prima faceva il<br />
camionista, perché l’allevatore non<br />
è un mestiere che ti consente di far<br />
studiare tre figlie al giorno d’oggi. E<br />
così, insieme, ce l’abbiamo fatta. C’è<br />
Paola, l’economista, Michela, l’ingegnere<br />
e Marcella, la veterinaria. E’ lei<br />
quella che ha ‘ereditato’ la mia passione<br />
per gli animali. Mi dà una mano<br />
ancora oggi quando ho qualche vacca<br />
ammalata o quando devo fecondare.<br />
La laurea se la sono guadagnata tutte<br />
tre a far fieno e a raccogliere lamponi.<br />
Senza sabati e domeniche libere. E<br />
hanno imparato che nella vita non ci<br />
sono regali, non si vince all’Enalotto.<br />
C’è solo da rimboccarsi le maniche<br />
e godere delle cose che si riescono a<br />
fare. Tutto qui.<br />
A chi mi chiede se mi sento sola,<br />
come donna, a fare il lavoro che faccio<br />
o ad essere stata l’unica donna nel<br />
consiglio d’amministrazione <strong>della</strong><br />
Latte Trento, per 26 anni rispondo<br />
di no. Non esistono lavori da<br />
uomo e lavori da donna. Io guido il<br />
trattore, raccolgo il fieno con l’autocaricante.<br />
Faccio tutti i lavori anche<br />
quelli fisicamente faticosi. Esistono<br />
32<br />
solo la buona volontà e le capacità<br />
personali, presenti in tutti gli esseri<br />
umani ed indipendenti dal genere.<br />
Le donne, forse, dovrebbero osare di<br />
più, credere nelle loro risorse. Questo<br />
sì. Dall’esperienza come amministratrice<br />
ho imparato tantissimo. Per<br />
gestire meglio la mia azienda, ma<br />
anche per relazionarmi meglio con<br />
gli altri. Ma non ho solo ascoltato,<br />
non è nel mio carattere stare con le<br />
mani in mano. Mi sono rimboccata<br />
le maniche e ho fatto. Quando c’era<br />
direttore Cescati andavo con lui per<br />
le stalle a mungere le mucche con la<br />
mastite. Poi ci sono stati Micheletti,<br />
Bortolas, Zambotti e Paoli. In 26<br />
anni 5 direttori e tanti ruoli operativi<br />
per me.<br />
Oggi sento tanti allevatori brontolare.<br />
Certo il nostro è un settore povero<br />
perciò è naturale lamentarsi. Ma<br />
per fortuna c’è la cooperazione. Io lo<br />
so bene. All’inizio <strong>della</strong> mia attività<br />
non ero socia di nessuna cooperativa.<br />
Facevo tutto da sola. Allevavo vitelli<br />
e li vendevo ai privati che mi davano<br />
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