Ottobre - Federazione Trentina della Cooperazione

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IN PRIMO PIANO | ventennale Melinda e il Sait e, nel credito, per le Casse Rurali con Cassa Centrale. “Nel percorso di Melinda – sottolinea il presidente della Cooperazione Trentina Diego Schelfi – va evidenziata la forza e la lungimiranza che hanno avuto i soci cooperatori nel decidere di fare un passo indietro, vent’anni fa, per farne tre avanti, dopo. Soci che hanno messo il bene comune prima del loro interesse personale, che hanno saputo immaginare un futuro nuovo per i loro territori e le loro comunità. E questo è il senso più vero della cooperazione: il successo di queste valli e di queste persone deriva dalla profonda consapevolezza che solo mettendosi insieme si costruisce in modo duraturo, solo cooperando si trovano le soluzioni per uscire anche dai periodi più bui. Sarebbe un errore dimenticarsene, non solo da un punto di vista valoriale, ma anche economico, considerando che la cooperazione si è rivelata un vantaggio competitivo eccezionale, ancor più per Melinda. Il radicamento così forte dei soci fondatori deve parlare ai giovani, insegnando loro che la cooperazione è la linea direttrice per proseguire con orgoglio nel riscatto della loro terra”. La storia Il presidente di Melinda, Michele odorizzi, ha ripercorso le tappe più importanti di questi primi vent’anni, partendo dalle origini. La frutticoltura nelle valli del Noce è nata nella prima metà del 1800 sostituendo gradualmente le precedenti coltivazioni cerealicole e viticole. I consorzi di contadini arrivano poco dopo, in risposta alla frammentazione dei terreni, alle difficoltà legate alla morfologia del territorio e alla veloce e complessa evoluzione dei mercati. 10 Nel 1989 le prime 13 cooperative, seguite dopo breve tempo dalle altre 4, rinunciano ognuna al proprio marchio mettendo in comunione impegno, conoscenza e tanta passione per realizzare un sogno: riunire sotto un unico marchio la produzione delle valli di Non e di Sole. Per certificare l’origine e la produzione delle mele, nel 1989 è nato ufficialmente il marchio Melinda e il Consorzio di valorizzazione delle mele Val di Non. In questo modo, le 16 cooperative hanno dato avvio al processo di formazione del Consorzio Melinda che è stato costituito nel 1997. L’idea di creare un marchio per la mela e di certificarne l’origine è maturata alla fine degli anni Ottanta, per arginare la forte e dannosa imitazione che portava sul mercato italiano una quantità tripla di mele “della Val di Non” C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 9 - O T T O B R E 2 0 0 9 In occasione del ventennale è stata allestita anche una mostra con foto storiche.
ispetto alla produzione della valle. Circa dieci anni dopo, nel 1997, nasce Mondomelinda, il centro visitatori dove è possibile trovare risposta ad ogni curiosità che riguarda le mele. Nel 2001 Melinda diventa la prima mela dop (Denominazione d’Origine Protetta) d’Italia ed è tutt’oggi l’unica. Le mele dop Val di Non sono prodotte solo in un’area limitata, collocata ad un’altitudine compresa tra 450 e 900 metri e caratterizzata da condizioni climatiche e pedologiche che la rendono da sempre una delle zone più vocate del mondo. L’Italia, leader in Europa assieme alla Francia, immette sul mercato circa 2 milioni di tonnellate di mele. Di queste più di un decimo le produce Melinda. La festa Melinda ha soffiato sulle sue prime 20 candeline organizzando una festa a inizio settembre, alla quale hanno partecipato più di 4.000 soci. Oltre alla riflessione, affidata al convegno “Melinda e la mela: passato, presente e futuro” (ne parliamo a pagina 15) sono stati organizzati diversi momenti di festa: la mostra con le foto storiche dei soci e, alla sera, lo spettacolo di Teo Teocoli. 11 C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 9 - O T T O B R E 2 0 0 9 IN PRIMO PIANO | ventennale Melinda Michele Odorizzi, presidente di Melinda, taglia la torta con venti candeline.
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