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Ottobre - Federazione Trentina della Cooperazione

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cializzare. Il rischio di trasformare<br />

i soci da elementi <strong>della</strong> struttura a<br />

semplici fornitori di materia prima<br />

è elevato. Il nodo da sciogliere è<br />

ormai quello di mettere in equilibrio<br />

la base sociale con la necessità<br />

di dimensioni più ampie: perché<br />

non venga a sparire del tutto il<br />

controllo dei soci.<br />

E’ esportabile ad altri settori<br />

cooperativi il modello Melinda?<br />

Se vogliamo è stato esportato con il<br />

“Trentingrana” per i formaggi. Ma<br />

i problemi si sono rivelati maggiori,<br />

perché la fase di conservazione <strong>della</strong><br />

frutta è standardizzabile, mentre la<br />

lavorazione del latte lo è meno. No.<br />

Ognuno deve esprimersi secondo<br />

le vocazioni del territorio e l’interscambio<br />

con il mercato. Per il latte<br />

vedo piuttosto piccoli caseifici che<br />

si consorziano per la commercializzazione.<br />

Un modello tradizionale<br />

di primo e secondo grado.<br />

Melinda è stata un successo, ma<br />

ha spiazzato “l’altra metà” <strong>della</strong><br />

frutticoltura trentina.<br />

Che ha più difficoltà, perché produce<br />

mele di qualità intrinseca più<br />

bassa, in un territorio meno omo-<br />

geneo. Che – allora - deve affidarsi<br />

a consorzi e cooperative più<br />

elastiche. Il modello vincente non<br />

è mai uno schema, ma quello che<br />

valorizza il patrimonio di territorio,<br />

di persone, di conoscenze che<br />

si rendono disponibili.<br />

La grande distribuzione succhia<br />

però risorse dall’organizzazione<br />

cooperativa. Trova tutto pronto,<br />

basta un fax e dopo poche<br />

ore il camion trasporta “plateau”<br />

di frutta già pronti. Dietro<br />

ci sono produzione, magazzini,<br />

piattaforme, costi…un lavoro<br />

che viene obiettivamente sottopagato.<br />

Non è proprio così. La grande<br />

distribuzione avrebbe più convenienza<br />

ad avere un marchio proprio.<br />

Sceglie Melinda perché le<br />

conviene, altrimenti se ne inventa<br />

altri, di marchi. Melinda è un<br />

interlocutore adatto, ma il mercato<br />

va studiato, è in rapidissima evoluzione.<br />

Ci sono sempre spazi per<br />

nicchie. Nel bosco ci sono alberi<br />

grandi e piccoli cespugli. Gli spazi<br />

non è facile trovarli, ma ci sono.<br />

15<br />

C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 9 - O T T O B R E 2 0 0 9<br />

IN PRIMO PIANO | ventennale Melinda<br />

LA MELA<br />

PIù AMATA (E NOTA)<br />

RESISTE ALLA CRISI<br />

Anche in tempo di crisi i consumatori scelgono<br />

la qualità. Questo quanto è emerso dall’indagine<br />

su “La qualità e le scelte dei consumatori<br />

in tempo di crisi”, condotta da Renato<br />

Mannheimer, presidente dell’Istituto per gli<br />

studi sulla pubblica opinione, e da lui presentata<br />

in occasione del ventennale di Melinda. Alla<br />

domanda “quali strategie ha messo in atto per<br />

fronteggiare la crisi”, il 59% degli italiani intervistati<br />

ha risposto che cerca di spendere meno<br />

spendendo meglio, facendo cioè più attenzione<br />

alla qualità di ciò che compra, mentre il 31%<br />

cerca prodotti di qualità inferiore purché costino<br />

meno. Solo l’8% non ha adottato nessuna particolare<br />

strategia di risparmio.<br />

L’attenzione per la qualità è più alta fra le donne<br />

(65%) piuttosto che fra gli uomini (52%) e cresce<br />

con il titolo di studio.<br />

Il sondaggio di opinione ha potuto misurare<br />

anche il grado di notorietà di Melinda che, nel<br />

62% dei casi, è stata la prima marca di mele<br />

citata spontaneamente dal campione intervistato.<br />

Inoltre, i conoscitori di Melinda promuovono<br />

a pieni voti la mela dop <strong>della</strong> Val di Non attribuendole<br />

un voto medio superiore all’8 con una<br />

stragrande maggioranza che esprime giudizi<br />

da buono a ottimo (64%) o sufficiente-discreto<br />

(27%).<br />

Il ventennale di Melinda è stato anche occasione<br />

per fare il punto sulle novità <strong>della</strong> ricerca scientifica<br />

riguardo al consumo di mele. Ebbene è<br />

emerso, come ha spiegato il giornalista Luciano<br />

Onder, che lo slogan coniato nel 1904 dalla<br />

conferenza mondiale sull’agricoltura “una mela<br />

al giorno toglie il medico di torno” ha fondatezza<br />

scientifica. Le mele, infatti, contengono grandi<br />

quantità di polifenoli, antiradicali liberi che<br />

agiscono contro l’invecchiamento, le malattie<br />

cardio-vascolari e soprattutto il cancro.<br />

AMARCORD<br />

Era il 1992 quando un ospite eccezionale fece<br />

tappa in Val di Non e volle conoscere da vicino<br />

Melinda, la mela più famosa d’Italia. Era Mike<br />

Buongiorno, al massimo <strong>della</strong> sua popolarità,<br />

che visitò l’allora consorzio Cofca di Segno e<br />

incontrò i vertici di Melinda a Casez, che gli<br />

offrirono un simpatico buffet.

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