Ottobre - Federazione Trentina della Cooperazione
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IN PRIMO PIANO | la convention di Phoenix<br />
<strong>della</strong> situazione. Sulla disoccupazione<br />
questo potrebbe essere un decennio<br />
perduto.<br />
Che cosa devono fare in particolare<br />
i governi?<br />
Occorrono maggiori stimoli fiscali,<br />
politiche monetarie non convenzionali,<br />
maggiori sforzi per far decollare<br />
nuovamente il sistema finanziario.<br />
Le politiche fatte finora sono stati<br />
sufficienti per fermare la catastrofe<br />
ma non per rilanciare l’economia.<br />
Manca la volontà politica ed il coraggio,<br />
ma alla fine i leader mondiali<br />
dovranno convincersi che devono<br />
fare di più se vogliono che l’economia<br />
riparta in maniera adeguata.<br />
Quali errori dovrebbero evitare,<br />
innanzitutto?<br />
Sono molti. Abbiamo permesso che<br />
il sistema finanziario diventasse selvaggio<br />
da entrambi i lati dell’oceano.<br />
Questo è stato il maggiore<br />
errore. Ci siamo dimenticati quello<br />
che i nostri nonni avevano capito<br />
a proposito delle banche. Le banche<br />
possono essere estremamente<br />
utili ma anche molto pericolose e<br />
noi abbiamo dimenticato come può<br />
essere pericoloso un mercato bancario<br />
non regolato e fuori controllo.<br />
Se non riformiamo il sistema avremo<br />
un’altra crisi in un futuro non<br />
molto distante.<br />
Dovrà cambiare anche il rapporto<br />
tra banche e clienti?<br />
Io credo - e penso che sarete molto<br />
felici di sentirmelo dire - che abbiamo<br />
bisogno di ritornare ad un<br />
modello bancario più tradizionale,<br />
in cui la banca è in contatto con i<br />
suoi clienti. Oggi ci è molto chiaro<br />
che l’intero processo di cartolarizzazione,<br />
in alcuni casi molto utile,<br />
“<br />
ha prodotto una completa disattenzione<br />
per i rischi, in particolare per<br />
il rischio sistemico. E così sarebbe<br />
meglio per molti versi se tornassimo<br />
indietro al sistema che avevamo 25<br />
- 30 anni fa. Naturalmente qualcosa<br />
deve essere cambiato. Abbiamo<br />
fatto un grande salto verso l’ignoto<br />
con il modo moderno di fare<br />
banca e siamo atterrati in una crisi.<br />
Abbiamo bisogno di fare un passo<br />
indietro e di tornare a fare banca in<br />
modo più tradizionale.<br />
Gli utenti si sono fidati spesso ciecamente<br />
delle banche senza conoscerne<br />
i meccanismi. Avrebbero<br />
dovuto essere più accorti?<br />
Per essere onesto non penso che<br />
sia stato un problema centrale. I<br />
maggiori errori sono stati commessi<br />
dalle persone più preparate. Negli<br />
Stati Uniti le banche di comunità<br />
locali che operano con la clientela<br />
ordinaria per la quasi totalità si<br />
sono comportate bene. Sono state<br />
le istituzioni di Wall Street guidate<br />
da professionisti <strong>della</strong> finanza, che<br />
si supponeva sapessero tutto <strong>della</strong><br />
finanza, che hanno portato il sistema<br />
al collasso.<br />
Lei ritiene che ci sia bisogno di<br />
maggiore equità e giustizia nel<br />
mondo <strong>della</strong> finanza?<br />
Sì, le persone che hanno causato<br />
questo disastro in molti casi non ne<br />
hanno subito le conseguenze e ne<br />
sono uscite molto ricche. A pagare<br />
per la crisi sono stati i lavoratori<br />
delle fabbriche, che sono stati<br />
lasciati ancora nelle mani di chi è<br />
stato all’origine <strong>della</strong> crisi. Un sistema<br />
più giusto sarebbe anche meno<br />
esposto alle crisi.<br />
In una nuova fase dell’economia<br />
A pagare per la crisi sono stati i lavoratori delle<br />
fabbriche, che sono stati lasciati ancora nelle mani<br />
di chi è stato all’origine <strong>della</strong> crisi. Un sistema più<br />
giusto sarebbe anche meno esposto alle crisi.<br />
6<br />
ci può essere più spazio per forme<br />
di impresa diverse da quelle di<br />
capitale, come ad esempio le cooperative?<br />
Non ho un punto di vista preciso<br />
su questo. Mi sento però di dire che<br />
in economia la diversità è positiva.<br />
L’economia funziona meglio se ci<br />
sono più modelli di impresa. In tutti<br />
i casi ben vengano le cooperative<br />
accanto agli altri tipi di impresa così<br />
se un modello fallisce gli altri possono<br />
venire in aiuto.<br />
Ne approfitto per chiedere ad<br />
un premio Nobel qualche consiglio<br />
spicciolo per i cittadini che<br />
vogliono riavvicinarsi al mondo<br />
<strong>della</strong> finanza…<br />
Essere prudenti, non basare la vita<br />
sull’assunto che tutte le cose vadano<br />
comunque nel verso giusto. Le cose<br />
negative succedono e quindi ciascuno<br />
deve attrezzarsi per affrontare<br />
in maniera adeguata i rischi <strong>della</strong><br />
vita.<br />
(traduzione di Corrado Corradini e<br />
Marina Pancheri)<br />
C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A N ° 9 - O T T O B R E 2 0 0 9<br />
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