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Settimane Musicali <strong>Gustav</strong> <strong>Mahler</strong><br />
Giorgio Serena<br />
“Il Canto della Terra<br />
Cent’anni fa <strong>Mahler</strong> a Dobbiaco...”<br />
Avevo ventidue anni quando la musica di <strong>Mahler</strong> mi fece capire<br />
che la mia indole era quella di un “Romantico”. La sua musica<br />
infatti, come solo quella di Schubert in seguito, mi ha aiutato a<br />
mitigare una cronica nostalgia “esistenziale” trasponendola in<br />
una dimensione di “racconto magico”, di “fiaba nordica archetipica”.<br />
I viandanti di <strong>Mahler</strong> e Schubert non nutrono mai<br />
l'illusione che sia possibile aggrapparsi alle cose solide della vita:<br />
sono consapevoli di essere di passaggio su questa vallata che è<br />
il mondo, si limitano ad essere alleggeriti portatori di fragili<br />
emozioni.<br />
La casetta di Dobbiaco , “la bella casetta piccina piccina”, come<br />
<strong>Mahler</strong> chiamava la precedente sua dimora di composizione<br />
nel bosco di Steinbach, mi è sempre sembrata la materializzazione<br />
di una favola dei fratelli Grimm. E' stato emozionante<br />
poter raccogliere la terra dentro quel boschetto “magico”,<br />
carpire il sussurro della terra che mi parlava di <strong>Mahler</strong>, e da<br />
quella terra riprodurre quello spazio “mitico” nel micro<br />
mondo dei quadri...<br />
Le piccole sculture che io plasmo e metto sulle mie tele riproducono,<br />
così come le effigiavano i popoli antichi, la figura di<br />
Orfeo, il Cantore dell'Ade. Come un novello Orfeo, che cerca<br />
di tornare dagli Inferi, <strong>Mahler</strong> si rifugia a Dobbiaco per cercare<br />
un ultimo idillio e per comporre la sua “Trilogia dell'addio al<br />
mondo” , le sue ultime tre opere crepuscolari.<br />
Personalmente ritengo <strong>Mahler</strong> il compositore ideale per chi, di<br />
indole nostalgica, debba elaborare il lutto: dentro la sua musica<br />
c'è la rabbia per la perdita, il malinconico rimpianto, c'è il<br />
ricordo che riaffiora.<br />
La sua musica crea un nesso tra il mondo dei vivi e quello dei<br />
morti. Grazie alla sua musica, il volto di colui a cui abbiamo<br />
voluto bene, torna a visitarci. E anche per questo non smetterò<br />
mai di amare la musica di <strong>Gustav</strong> <strong>Mahler</strong>, terrestre e metafisica<br />
insieme...<br />
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