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( .pdf). - Gustav Mahler

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Settimane Musicali <strong>Gustav</strong> <strong>Mahler</strong><br />

Presentazione del programma:<br />

Accertate e conosciute sono la genesi del “Canto della Terra” e<br />

le circostanze della sua nascita: non sussistono dubbi sul fatto<br />

che <strong>Gustav</strong> <strong>Mahler</strong> avviò il lavoro nella seconda metà del 1907<br />

e che vi si soffermò, con interruzioni dovute agli impegni<br />

direttoriali, fino al settembre del 1908. I testi di questa “sinfonia”,<br />

come il compositore stesso ebbe a definire il lavoro - il<br />

quale tuttavia si presenta con una ambiguità di fondo dovuta<br />

alla fondamentale suggestione portata dai testi poetici e dal<br />

ricorso al canto - furono tratti da una raccolta di antiche poesie<br />

cinesi, nella traduzione tedesca di Hans Bethge (Die chinesische<br />

Flöte, Il flauto cinese).<br />

<strong>Mahler</strong>, che apportò alcune personali modifiche agli originali,<br />

ne scelse sette, ma due di queste le fuse in una sola, ricavandone<br />

in definitiva sei testi: Das Trinklied vom Jammer der Erde (Il<br />

brindisi del dolore della terra), Der Einsame im Herbst (Il<br />

solitario nell'autunno), Von der Jugend (Della giovinezza), Von<br />

der Schönheit (Della bellezza), Der Trunkene im Frühling<br />

(L'ubriaco in primavera) e Der Abschied (L'addio).<br />

Due voci si alternano nell'illustrazione cantata dei testi: un<br />

tenore per i numeri dispari, ed un contralto (o un baritono in<br />

alternativa), per quelli pari. Se gli studiosi difficilmente concordano<br />

su una precisa definizione da dare all'opera, lasciando<br />

emergere la carica sperimentale della partitura, al contrario<br />

sono unanimi nel riconoscervi una straordinaria traccia di<br />

umori autunnali, poeticamente compromessi con presagi di<br />

morte, o meglio, di annientamento, e con nostalgie dolorose o<br />

vanamente ridenti. Del resto in questa fase ultima della creatività<br />

mahleriana che nel caso specifico si rivela proprio a<br />

Dobbiaco, luogo di lavoro prescelto s'accentuano motivi già<br />

frequentati. L'immaginazione da sempre inclinante verso<br />

dimensioni irraggiungibili, svaporanti, utopistiche, si unisce qui<br />

al pessimismo alimentato da una realtà atroce: la morte della<br />

figlia, la crisi matrimoniale, l'evoluzione professionale non priva<br />

di effetti sul disagio interiore.<br />

Il quadro psicologico che accompagna <strong>Mahler</strong> in questa opera<br />

è di quelli che non lasciano speranza ma solo, se mai, rassegnazione,<br />

ed una filosofica riflessione sullo scorrere implacabile<br />

della vita, sul mistero che attende oltre quel confine che si<br />

approssima. Tutto ciò si traduce in un sapere di scrittura musicale<br />

tanto essenziale e tanto rifinita, quanto suggestiva<br />

nell'orchestrazione. Se la versione orchestrale è divenuta<br />

quella definitiva e più frequentata, è il caso di osservare che la<br />

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