Scuola e Cultura - Ottobre 2007 - scuola e cultura - rivista
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<strong>Ottobre</strong> - Novembre - Dicembre <strong>2007</strong> 30<br />
e delle esigenze manifestate negli incontri–dibattito<br />
con gli elettori. “Vi è un paese al mondo – dice – in<br />
cui la rivoluzione democratica si è compiuta in modo<br />
semplice e facile. Gli emigrati che si stabilirono in<br />
America al principio del XVII secolo liberarono in<br />
certo modo il principio democratico da tutto ciò che<br />
nella vecchia Europa lo soffocava e lo trapiantarono<br />
nel nuovo mondo, dove è cresciuto liberamente e,<br />
progredendo coi costumi, si è sviluppato nelle<br />
leggi” 13 . Un accenno all’utilità della poesia – cosa che<br />
mi conforta assai – nell’opera di Tocqueville, c’è.<br />
L’America infatti ne fece largo uso trovandone<br />
giovamento: “la poesia, l’eloquenza, la memoria, la<br />
profondità del pensiero, tutti i beni che il Cielo aveva<br />
spartiti a caso, giovarono – dice – alla democrazia” 14 .<br />
Tocqueville punta poi il dito sul tema della giustizia,<br />
necessaria per la vita dei popoli. Ritiene che la<br />
maggioranza debba rappresentare tutta la società nel<br />
suo insieme. Niente, quindi, onnipotenza della<br />
maggioranza e niente tirannide della maggioranza.<br />
Anche perché, se i governi vanno via, vanno via “per<br />
impotenza o per tirannide. Nel primo caso il potere<br />
sfugge loro, nel secondo viene loro strappato”. Si<br />
tratta di una lezione che conforta la mente dell’uomo<br />
onesto invogliandolo ad esprimere saggezza nella<br />
misura in cui la possiede (onde accrescerla nel<br />
tempo con il conforto della sua umana volontà), per<br />
cui, se non c’è progresso, in un paese che si dica<br />
positivo, non v’è saggezza. Analisi, questa, severa e<br />
stringata (che mi permetto di fare), ma necessaria<br />
per misurare la forza vitale che è in ognuno di noi, da<br />
usare per il bene dei popoli in cui ciascuno di noi<br />
vive. I mali della società, per essere curati, hanno<br />
perciò bisogno, a seconda dei casi, di una terapia<br />
efficace come antidoto al dolore per evitare il loro<br />
perpetuarsi nelle menti degenerate nel malessere del<br />
progresso non positivo. È d’altronde risaputo che il<br />
male viene vinto dal bene. E se così è, guerra,<br />
violenza ed egoismo vanno combattuti con l’amore;<br />
la volgarità con la bellezza del sole e delle stelle.<br />
Saffo, www.leonardospina.net<br />
Bisogna affidarsi, insomma, alla luce che è nel<br />
mondo per gustare il bello che non conosce percorsi<br />
(per il genere umano) deleteri. L’odio va quindi<br />
combattuto, come dice il mondo antico, con la<br />
fratellanza. “Non odio nessuno io perché la mia<br />
anima è buona”. È Saffo che invita all’amore nella<br />
semplicità del suo essere voglioso di bene, anche<br />
perché – sostiene Erodoto – “odio porta odio”. E<br />
Platone? “Affidiamoci alla poesia della musa” – dice –<br />
per realizzare amore nella bellezza dell’anima<br />
creatrice.<br />
Ma, la <strong>scuola</strong> che fa?<br />
Rocco Aldo Corina<br />
NOTE<br />
1. Francesco Adorno, Storia del pensiero e delle sue<br />
interpretazioni. Un esempio: i Presocratici in “<strong>Scuola</strong> e<br />
<strong>Cultura</strong>”, www.comprensivomuro.it, luglio <strong>2007</strong>, pagg. 5–7.<br />
2. Stefano Cristante, Potere e comunicazione, Liguori Editore,<br />
Napoli, 2004, pag. 15.<br />
3. Franz Mehring, Vita di Marx, Editori Riuniti, Roma, 1972, pag.<br />
XXVII.<br />
4. Postilla a Il nome della rosa di Umberto Eco, Bompiani,<br />
Milano, 1984, in Rifrazioni a cura di S. Cristante e M. Pesare,<br />
Manni, San Cesario di Lecce, 2004, pag. 41.<br />
5. F. Adorno, in “<strong>Scuola</strong> e <strong>cultura</strong>”, cit., pag. 7.<br />
6.<br />
S. Cristante, Potere e Comunicazione, op. cit., pag. 57.<br />
7.<br />
Walter Lippman fu sottosegretario alla Guerra, in America, ai<br />
tempi della Prima Guerra Mondiale. Conobbe perciò molto<br />
bene le macchinazioni interne della politica governativa.<br />
8.<br />
S. Cristante, op. cit., pag. 66.<br />
9.<br />
I «dejà–vu» del postmoderno di Mimmo Pesare, in Rifrazioni<br />
a cura di S. Cristante e M. Pesare, op. cit., pag. 29.<br />
10.<br />
Ibidem, pag. 30.<br />
11.<br />
Ibidem.<br />
12.<br />
Cfr. Rocco Aldo Corina, Mistica e filosofia, Bastogi, Foggia,<br />
2005, pagg. 26–27 e 62.<br />
13.<br />
Alexis de Tocqueville, La<br />
democrazia in America,<br />
Cappelli, Bologna, 1962, pag.<br />
28.<br />
14.<br />
Ibidem, pag. 23.