Scuola e Cultura - Ottobre 2007 - scuola e cultura - rivista
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<strong>Ottobre</strong> - Novembre - Dicembre <strong>2007</strong> 4443<br />
L’Emilia Romagna sta mettendo a punto un programma<br />
informatico per il monitoraggio dei contenziosi. Mentre in<br />
Abruzzo è invece in corso il rilevamento dei contratti<br />
assicurativi delle ASL e dei dati sul sinistri e sul<br />
contenzioso. Anche in Puglia si sta cercando di istituire per<br />
singole ASL la figura del Risk Manager.<br />
Fatta questa panoramica italiana sul fenomeno del Risk<br />
Management, sistema purtroppo non perfettamente<br />
integrato tra regioni, si incomincia a intravedere qualche<br />
concreto passo avanti a tal punto che il Consiglio dei<br />
Ministri, in seguito ai recenti fatti di mal sanità, ha<br />
presentato un disegno di legge (sole24ore del 12 maggio<br />
<strong>2007</strong>, anno 143 – n. 129, pag. 20, a cura del dott. Roberto<br />
TURNO), per la creazione di Unità di Rischio nel sistema<br />
aziendale delle ASL con il preciso obiettivo di assicurare<br />
La carta etica in una realtà dissestata<br />
L<br />
a Carta Etica, com’è noto, è un’espressione<br />
odierna della <strong>cultura</strong> e degli osservatori politici e<br />
sociali. Presente ormai da anni in vari contesti<br />
istituzionali e produttivi, non ha impedito quei<br />
risultati che voleva scongiurare. E’ stata utilizzata spesso,<br />
per non dire sempre, quale abito di verginità e di buoni<br />
propositi ma quasi sempre è rimasta tale, cioè un<br />
apparenza. La “Parmalat”, per fare un esempio, aveva la<br />
sua Carta Etica e ciò non ha impedito quanto accaduto;<br />
nelle pubbliche istituzioni esiste il “Codice Etico” che non<br />
impedisce in alcun modo quegli abusi e quei reati tanto<br />
frequenti nei pubblici dipendenti.<br />
Eppure, in una realtà disastrata come purtroppo è stata<br />
Taranto per il dichiarato dissesto economico del Comune,<br />
un gruppo di cittadini e di professionisti dall’età e<br />
formazione più varia nell’ambito del Centro di <strong>Cultura</strong><br />
“Lazzati” dell’Università Cattolica “Sacro Cuore”, sede di<br />
Taranto - proprio Taranto - ha creato un nuovo sistema di<br />
Carta Etica. Una “Carta” che in definitiva potrebbe essere<br />
un’arma, benché non una pistola, per tutelare l’interesse<br />
pubblico dei cittadini. L’arma nasce dalla sottoscrizione di<br />
un documento, appunto la Carta, da parte di cittadini e<br />
amministratori o candidati amministratori che<br />
sottoscrivendola si vincolano reciprocamente al dovere di<br />
osservarla ed a sottostare alle conseguenze in caso di<br />
violazione. Le conseguenze sono chiare e condivise:<br />
trasparenza della pubblica Amministrazione (nella<br />
dimensione della struttura che l’ha sottoscritta) attraverso<br />
un sistema di pubblicazione dei risultati della<br />
gestione,tramite il Bilancio Sociale, per la chiara e<br />
comprensibile conoscenza da parte dei cittadini dei<br />
risultati della gestione; ed il Comitato Etico che è un<br />
gruppo spontaneo di cittadini il quale verifica e riferisce<br />
alla popolazione soprattutto le violazioni della Carta da<br />
parte di coloro che la sottoscrissero e, amministrando un<br />
Ente, l’hanno disattesa.<br />
Ma a che cosa impegna la Carta? Innanzitutto coinvolge i<br />
cittadini, perché non sempre la colpa è degli<br />
amministratori - che non possono non essere politici - in<br />
quanto spesso sono gli stessi cittadini che<br />
inconsapevolmente, o perché costretti dall’andazzo della<br />
società, contribuiscono con il proprio comportamento a<br />
tenere basso il livello della pubblica amministrazione. I<br />
cittadini devono quindi finirla di votare colui che promette<br />
benefici privati (es. posto di lavoro) al proprio elettore e<br />
non colui che invece dà maggiore affidamento di rispetto<br />
che in ogni struttura sanitaria pubblica e privata venga<br />
creata la funzione permanente della gestione del rischio<br />
clinico grazie al supporto di servizi di ingegneria clinica per<br />
l’uso sicuro, efficiente ed economico di tecnologia sanitaria.<br />
In tal senso emerge, anche in Italia, la necessità di una<br />
nuova figura sanitaria, il Risk Manager, che possa<br />
coordinare, unire ed applicare le Procedure della Qualità e<br />
di Appropriatezza alla buona pratica medica.<br />
Un Sistema Sanità perfetto non esiste e non potrà mai<br />
realizzarsi per mille motivi non sempre dipendenti dalle<br />
capacità dell'organico o della struttura, ma arrivare ad una<br />
Qualità del 99,9%, grazie ad interventi di ricerca e<br />
innovazione gestionale (Università, Enti Pubblici di Ricerca,<br />
Istituti di Ricerca) è alla portata di ogni struttura sanitaria.<br />
Marco Benvenuto<br />
Enrico Viola<br />
Esperto di Pubblica Amministrazione; già<br />
Manager della sanità, Avvocato di Enti Pubblici;<br />
Docente di Economia e Diritto, Docente della<br />
<strong>Scuola</strong> Superiore di Servizio Sociale;<br />
Ricercatore Associato del CNR, sede salentina,<br />
per “Risk Managment in Sanità”.<br />
dell’interesse pubblico. I primi a correggersi quindi<br />
dovranno essere i cittadini per costituire un’ampia e<br />
profonda coscienza e/o movimento di pensiero di modifica<br />
dell’attuale situazione. Perché ciò accada non basta<br />
predicare, ma è necessario creare le condizioni,<br />
soprattutto politiche e sociali, perché dal convincimento<br />
razionale si possa passare ai fatti. E i fatti consistono<br />
nell’adesione degli amministratori alla Carta e quindi le<br />
conseguenze dell’inosservanza.<br />
Per questo la “Carta Etica” di Taranto si distingue dai<br />
semplici documenti etici già in uso e può rappresentare un<br />
vero e proprio sistema (quindi arma) di tutela degli<br />
interessi dei cittadini ben oltre le leggi ed altresì segnare il<br />
cammino per un cambiamento radicale e tale da<br />
scongiurare la reazione cruenta (rivoluzione?) all’attuale<br />
situazione di crisi del rapporto cittadino-amministrazione,<br />
non più sopportabile. Peraltro la situazione è presente in<br />
vari Paesi del mondo.<br />
Determinanti sono i doveri che impone la Carta di<br />
Taranto: astenersi dalla candidatura in presenza di una<br />
condanna penale in primo grado anche non passata in<br />
giudicato; non assumere nell’ente amministrato, o in cui si<br />
è dirigente, i propri parenti; non assumere pluralità di<br />
incarichi e svolgere una sola funzione nella società; non<br />
utilizzare l’esigenza di crescita <strong>cultura</strong>le per viaggi di<br />
piacere; ridurre le spese generali di gestione dell’ente<br />
amministrato e, soprattutto, i costi della politica ecc.<br />
E’ indubbio che basterebbe anche l’osservanza di alcuni<br />
di tali precetti per ridurre o eliminare quel profondo e<br />
diffuso senso di sfiducia per le istituzioni che oggi è<br />
imperante e pericoloso per la convivenza sociale. I tempi<br />
che verranno saranno decisivi.<br />
Enrico Viola