12.06.2013 Views

Scuola e Cultura - Ottobre 2007 - scuola e cultura - rivista

Scuola e Cultura - Ottobre 2007 - scuola e cultura - rivista

Scuola e Cultura - Ottobre 2007 - scuola e cultura - rivista

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

<strong>Ottobre</strong> - Novembre - Dicembre <strong>2007</strong> 34<br />

PALLONI GONFIATI!<br />

Come un bambino scrive e gira una storia sul bullismo<br />

Lo scorso gennaio il Dirigente dell’Istituto<br />

Comprensivo di Corigliano d’Otranto mi<br />

propose di curare la regia di un cortometraggio<br />

sul tema del bullismo. Mi spiegò che la <strong>scuola</strong> aveva<br />

aderito al Progetto Concorso di educazione alla<br />

legalità intitolato ad Antonio Montinaro, caposcorta<br />

del giudice Giovanni Falcone, organizzato<br />

dall’associazione ACEA di Calimera.<br />

Nel progetto erano state coinvolte le classi quinte<br />

della <strong>Scuola</strong> Primaria e tutte le classi della <strong>Scuola</strong><br />

Secondaria di primo grado. Ogni <strong>scuola</strong> doveva<br />

produrre un lavoro da presentare al concorso e la<br />

<strong>scuola</strong> Primaria di Corigliano d’Otranto voleva<br />

partecipare con un cortometraggio. Seppi anche che<br />

non si trattava solo di dirigere i ragazzi su una<br />

sceneggiatura, su un soggetto o su un abbozzo di<br />

storia già definiti, ma di cominciare dall’inizio.<br />

Capii che il mio lavoro sarebbe stato lungo e difficile,<br />

ma accettai. Ebbi modo di conoscere subito le classi<br />

con cui avrei passato i prossimi quattro mesi. Il<br />

cortometraggio doveva essere pronto per la fine di<br />

aprile.<br />

Determinante è stata la presenza delle insegnanti<br />

Anna Rita Russetti, responsabile del progetto,<br />

Carmen Cannazza e Anna Maria Sacco che hanno<br />

seguito passo dopo pas so le varie fasi del progetto.<br />

Tutte fummo subito d’accordo nello stabilire che<br />

dovevano essere loro, i ragazzi di quinta, i<br />

protagonisti di questo percorso che li avrebbe visti<br />

non solo attori ma anche scrittori.<br />

Era importante che capissero come si arriva a girare<br />

le scene di un film, come si passa dall’idea alla<br />

scrittura e dalla sceneggiatura al prodotto finale. Ciò<br />

li avrebbe aiutati a meglio comprendere cosa c’è<br />

dietro i prodotti che la televisione e il cinema<br />

propongono e li avrebbe dotati degli strumenti per<br />

meglio analizzarli. Per questo motivo abbiamo deciso<br />

di partire dalla visione di The ant bully (una vita da<br />

formica). Questo film ha permesso ai ragazzi di<br />

capire in primo luogo cosa è il bullismo, il modo in cui<br />

si può manifestare e li ha aiutati a formulare ed<br />

annotare le loro impressioni sulla qualità del prodotto<br />

Anna Dimitri, regista del cortometraggio durante le<br />

riprese di Palloni gonfiati!<br />

e sulle caratteristiche salienti del fenomeno in<br />

questione. Da una successiva lettura di tali elaborati,<br />

sono emerse alcune parole-chiave che avevano<br />

attinenza con il fenomeno del bullismo. Intorno a<br />

queste i bambini hanno composto delle poesie e dei<br />

testi che sono serviti come materiale per la<br />

sceneggiatura.<br />

Per permettere ai ragazzi di lavorare meglio e più<br />

tranquillamente, la <strong>scuola</strong> decise di attivare un vero e<br />

proprio laboratorio.<br />

I bambini erano emozionati. L’idea di poter “fare un<br />

film” li affascinava. Il primo passo era fatto e il<br />

numero dei partecipanti confermò il loro interesse:<br />

delle tre quinte presenti nella <strong>scuola</strong> aderirono al<br />

laboratorio circa trentacinque bambini.<br />

Durante la prima fase del lavoro ho avuto modo di<br />

leggere un libro che i ragazzi stavano utilizzando in<br />

classe, dal titolo Per questo mi chiamo Giovanni<br />

scritto da Luigi Garlando 1 scritto in onore della figura<br />

del giudice Giovanni Falcone e soprattutto per<br />

spiegare ad un bambino, e quindi alle nuove<br />

generazioni, il fenomeno mafioso. Notai che i ragazzi<br />

amavano molto questo libro e capii che poteva<br />

diventare uno dei protagonisti della nostra storia.<br />

Il laboratorio, dunque, come luogo di<br />

approfondimento di alcune tematiche, di condivisione<br />

di esperienze e di idee, come luogo di produzione.<br />

La cosa che mi ha maggiormente colpito è stata la<br />

grande capacità dei bambini a produrre pensieri<br />

poetici. Confesso che a volte questa propensione,<br />

naturale nei bambini, può essere disarmante per un<br />

adulto. È stata proprio una di queste poesie dal titolo<br />

Magia e Amicizia scritta da Luca, Luigi nel corto, che<br />

ha acceso la scintilla, ha azionato il motore degli<br />

ingranaggi della nostra storia. Era infatti l’amicizia<br />

che, per magia, doveva sciogliere il nodo del<br />

dilemma del protagonista del cortometraggio.<br />

Il libro di Luigi Garlando, invece, ha suggerito lo<br />

spunto per il punto di vista da cui osservare il<br />

fenomeno del bullismo. Il punto di vista era quello di<br />

chi vede e deve decidere come agire. Nicola, il<br />

protagonista della nostra storia, sa che il suo<br />

compagno di classe, Luigi, è alla mercè delle<br />

prepotenze di alcuni “bulli” e deve decidere come<br />

comportarsi. Superata la soglia della paura per la<br />

propria incolumità, che gli fa assumere inizialmente<br />

un atteggiamento “omertoso”, alla fine, come fa il<br />

protagonista del libro sull’esempio di Giovanni<br />

Falcone, sceglie il coraggio e aiuta il suo amico Luigi<br />

a ribellarsi, affermando: «l’ingiustizia e la prepotenza<br />

si possono combattere da grandi e da piccoli, nella<br />

vita di tutti i giorni, e non serve essere un eroe». 2<br />

Nella seconda fase del laboratorio siamo passati alla<br />

scrittura del soggetto della nostra storia. La proposta<br />

fu questo piccolo canovaccio:<br />

Nicola , un bambino di dieci anni, scopre per caso<br />

che il suo compagno di classe, Luigi, è vittima di<br />

violenze fisiche e ricatti da parte di un gruppo di bulli.<br />

Dopo la lettura del libro Per questo mi chiamo<br />

Giovanni, incoraggiato dall’esempio di Giovanni

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!