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Scuola e Cultura - Ottobre 2007 - scuola e cultura - rivista

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<strong>Ottobre</strong> - Novembre - Dicembre <strong>2007</strong> 35<br />

Falcone e dai suoi eroi dei fumetti, decide di aiutare<br />

l’amico a ribellarsi.<br />

Pensai di procedere a piccoli passi, dividendo la<br />

storia in sezioni e proponendo a ogni ragazzo di<br />

pensare e scrivere i possibili sviluppi. Per esempio,<br />

Nicola scopre per caso che Luigi è vittima di un<br />

ricatto. In che modo lo scopre? Per le varie sezioni<br />

proposte sono venute fuori diverse idee, alcune<br />

poetiche, altre singolari, altre comiche.<br />

Determinante è stato l’espediente del biglietto<br />

minatorio, che Nicola trova casualmente nel libro di<br />

matematica di Luigi, che recita: «domani porta il<br />

videogheim sennò vedi che ti succede». Il biglietto è<br />

uno strumento molto noto tra i ragazzi, spesso usato<br />

per trasferire segretamente notizie, pensieri e<br />

sentimenti.<br />

Grazie alle loro idee e alla loro scrittura, la storia<br />

cominciava ad assumere consistenza e una certa<br />

vitalità. Per non parlare poi di quanto è stato<br />

determinante anche l’uso delle improvvisazioni su<br />

alcune situazioni. Abbiamo affrontato per esempio il<br />

momento in cui Nicola torna a casa, confuso e<br />

spaventato, dopo aver assistito alla scena<br />

dell’aggressione di Luigi da parte dei “bulli”. Ciò su<br />

cui era importante lavorare era far emergere lo stato<br />

d’animo di Nicola e le dinamiche innescate dal suo<br />

comportamento all’interno della famiglia.<br />

A tale scopo i bambini sono stati divisi in due gruppi e<br />

a ciascun bambino è stato chiesto di interpretare un<br />

personaggio del nucleo familiare. Ogni gruppo<br />

doveva ricostruire l’ambiente familiare che Nicola<br />

trova al suo ritorno e i possibili sviluppi rispetto al suo<br />

stato d’animo. L’improvvisazione è servita non solo a<br />

definire lo sviluppo della storia ma a formare i<br />

caratteri dei vari personaggi. È stato proprio durante<br />

tali improvvisazioni che sono stati individuati i<br />

bambini a cui affidare i diversi ruoli.<br />

Grazie alle idee dei bambini, alla loro scrittura e alle<br />

improvvisazioni, la storia prendeva forma e, allo<br />

stesso tempo, maturavano i dialoghi per la<br />

sceneggiatura. Mi accorgevo che, affinché la storia<br />

fosse credibile e i bambini si muovessero<br />

agevolmente all’interno di ogni scena, era necessario<br />

rimanere agganciati alla loro realtà. Innanzitutto,<br />

attraverso dialoghi ed espressioni che usavano<br />

abitualmente e poi scegliendo, per le location, i luoghi<br />

che frequentavano abitualmente, come la <strong>scuola</strong>, il<br />

campetto di calcio, la piazza del paese. Importante è<br />

stato inoltre seguire le dinamiche del gruppo-classe<br />

dove spesso si innescano meccanismi di rivalità, di<br />

prepotenza e di prevaricazione. Sottolinearli e<br />

correggerli era necessario.<br />

Verso la fine di aprile la sceneggiatura era ormai<br />

pronta e ogni bambino era ormai padrone del proprio<br />

personaggio. Questo ha reso abbastanza agevole la<br />

ripresa delle dieci scene del corto che si è svolta in<br />

soli tre giorni. Il comportamento dei trentacinque<br />

bambini durante le riprese è stato impeccabile e il<br />

risultato notevole. Così ha infatti commentato lo<br />

stesso Luigi Garlando dopo la visione del<br />

cortometraggio:<br />

«Complimenti a te e ai ragazzi per i vostri successi,<br />

che (se me lo consentite) sento un po' anche miei.<br />

E' stato gratificante vedere nascere dalle mie pagine<br />

un lavoro così efficace, utile e costruttivo. Gli attori<br />

sono stati davvero bravi e la storia, pur rispettando<br />

l'anima del libro, ha una originalità e una freschezza<br />

tutta sua. Giovanni Falcone sarebbe stato il primo ad<br />

applaudirla, perché avrebbe visto realizzato il suo<br />

auspicio: avrebbe visto cioè le sue idee camminare<br />

sulle gambe di altri uomini…».<br />

Ho dimenticato di dire che il titolo che abbiamo<br />

deciso di dare alla nostra storia è PALLONI<br />

GONFIATI!<br />

Palloni gonfiati ha partecipato a diversi festival del<br />

cortometraggio scolastico e ha già vinto due primi<br />

premi e un premio per la migliore sceneggiatura.<br />

Continua inoltre ad essere selezionato in altre<br />

competizioni come Mediavideo e attualmente è stato<br />

selezionato al Martina Film Festival.<br />

Vorrei ringraziare l’Istituto Comprensivo di Corigliano<br />

d’Otranto, nella persona del Dirigente Scolastico,<br />

Dott. Luigi Martano, per la sensibilità e l’impegno<br />

dimostrati verso questo tipo di attività formative. Esse<br />

non solo garantiscono un impegno costante e<br />

determinante dell’Istituzione Scolastica nell’affrontare<br />

temi scottanti della società attuale, ma favoriscono la<br />

realizzazione di prodotti scolastici di alta qualità che<br />

garantiscono una maggiore diffusione e fruizione<br />

delle tematiche trattate.<br />

Anna Dimitri<br />

NOTE<br />

Alcuni momenti della lavorazione del film (Foto di Wilma Vedruccio)<br />

1<br />

Luigi Garlando è giornalista alla “Gazzetta dello<br />

Sport”. Da qualche anno scrive con successo libri per<br />

ragazzi e non solo. Per Sonzogno ha pubblicato Il re<br />

ingrato e Cielo manca.<br />

2<br />

L. Garlando, Per questo mi chiamo Giovanni, Fabbri<br />

Editori, 2006.

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